Voglio vedere dio in faccia
- Autore: Gianni De Martino
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2019
Mondo Beat e le sue pagine visionarie, la Cava di via Vicenza, il campeggio di via Ripamonti, ribattezzato Barbonia City dal "Corriere della Sera", i figli dei fiori, i capelloni, il ’68 incombente. Gianni De Martino ha vissuto tutto questo in prima persona, in una Milano non ancora da bere, in una seconda metà di anni ’60 sorprendente, occupata dai sogni ribelli di una generazione intenzionata a mettere in discussione la sacra trimurti patria-famiglia-lavoro. Un gruppo di rivoluzionari dello spirito, pronti a dare scandalo, a innalzare il vessillo della controcultura da contrappore alla vetusta borghesia dell’epoca. De Martino, a dire il vero, era un beat anomalo: non aveva i capelli lunghi (non lunghissimi, almeno) e, soprattutto, cercava qualcos’altro. La sua storia, personale e artistica, è stata percorsa da una incessante ricerca di spiritualità. Dopo i fasti della scena beat, lo scrittore (e molto altro) di origine napoletana lasciò Milano in direzione Marocco per poi approdare in Oriente. Anni intensi e nomadi, passati a studiare il sufismo, l’Islam, la meditazione, la filosofia orientale, alla ricerca di una “consapevolezza estatica”.
Voglio vedere dio in faccia (Agenzia X, 2019) raccoglie una serie di testi che De Martino ha scritto e pubblicato nel corso degli anni su riviste, libri, giornali (“Lotta Continua”, “Alfabeta”, “Pianeta Verde”, “Re Nudo” e tanti altri) e può essere considerato come un unico flusso, anche se gli argomenti spaziano dai viaggi all’omosessualità, dalla trance al tantra, senza dimenticare le sostanze psichedeliche e i conseguenti stati modificati di coscienza. Lo sguardo è quello di un uomo che ha vissuto con orgoglio un’esistenza piena e mai banale, lontana da rigurgiti consumistici e dalla volgarità della società post capitalista, legata a doppio filo a una religiosità non solo intellettuale ma anche esperienziale, e comunque profonda, quasi panteista, a suo modo sincretica. A volte la scrittura risulta ostica, specie quando l’argomento da affrontare è il sufismo ma, in definitiva, tutto scorre grazie anche alla non indifferente capacità dell’autore di percepire la realtà e offrirla a un presente confuso, bisognoso di avventure spirituali e metafisiche.
Voglio vedere dio in faccia comprende anche alcune interviste, curate dallo stesso De Martino, agli scrittori Michael Crichton e William Gibson, alla madrina del beat italiano Fernanda Pivano, al sociologo Michel Maffesoli, al filosofo Georges Lapassade (particolarmente interessanti il racconto delle sue esperienze in stato di trance) e a Albert Hofmann, lo scopritore dell’LSD.
Voglio vedere Dio in faccia. FramMenti della prima controcultura
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