Il cattolicesimo spiegato a mio nipote che fa il liceo di Rino Cammilleri

È di moda spiegare tutto e di più ai nostri figli, scrivendoci sopra libri su libri. Dall’Anarchia al Comunismo, dalla moto al razzismo, da Auschwitz a Kant, con una puntatina anche sulla fame nel mondo. E c’è pure chi al proprio pargolo racconta il fenomeno Vittorio Sgarbi.

Rino Cammilleri - saggista, romanziere e giornalista da non confondere con Andrea - ci prova con suo nipote Nicola in “Il cattolicesimo spiegato a mio nipote che fa il liceo”, affrontando un argomento non proprio di peso piuma: il cattolicesimo, appunto.
Con un vivace dialogo-confronto fra zio e nipote, questo simpatico libretto cerca di fissare le coordinate essenziali per orientarsi sui più importanti principi della religione cattolica: il credo maggiormente diffuso in Italia e nell’Occidente, seppure sempre meno seguito, ancor meno praticato e - vai a vedere - conosciuto.

Nicola è una giovanissimo liceale come tanti, il quale lascia per un po’ lo smartphone, i manga e la playstation per martellare lo zio di domande che pesano tonnellate sull’esistenza di Dio, su Gesù Cristo, sul Vangelo, sugli insegnamenti della Chiesa cattolica. Magari unicamente per poi questionarci sopra con il suo prof di religione.

Zio Rino Cammilleri - un apologeta in materia - prova a rispondere alle domande semplici e argute del ragazzo, attingendo alle proprie approfondite conoscenze, anche se talvolta gli capita di ritrovarsi in difficoltà davanti a questioni spiazzanti. Sì, perché si parla del Male, della Sofferenza, del mistero della Trinità e di quello dell’Immacolata Concezione; e ancora del Peccato, del ruolo di Giuda Iscariota, della Resurrezione, della vita ultraterrena. Tutti argomenti su cui per secoli e secoli si sono confrontate le più brillanti intelligenze di filosofi e teologi, senza però arrivare a quagliare spiegazioni definitive e convincenti.

Volumetto piacevole e divertente “Il cattolicesimo spiegato a mio nipote che fa il liceo” ha veste sbarazzina, ma contenuto tutt’altro che superficiale come la copertina potrebbe far credere. Anzi, scoprirete alcuni spunti di riflessione molto interessanti e coinvolgenti, senza l’intenzione di voler insegnare niente a nessuno.