Le mie cene con Edward
- Autore: Isabel Vincent
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Garzanti
- Anno di pubblicazione: 2016
“Le mie cene con Edward” (Garzanti, 2016, titolo originale Dinner with Edward, traduzione di Laura Noulian) è il nuovo romanzo di Isabel Vincent, giornalista e scrittrice canadese nata a Toronto nel 1965.
Una giovane donna che sta attraversando un momento critico della propria vita e un uomo âgè che ha perso da poco l’amore della sua vita. Una giornalista che si è appena trasferita a New York con la figlioletta e un gentiluomo alto e venerando, “novantenne depresso” ma “cuoco meraviglioso”. Il loro incontro, non casuale, avrebbe cambiato l’esistenza di entrambi. “Cara, ti stava aspettando!”. Questo romanzo redatto “Per Hannah”, dimostra come l’amicizia disinteressata tra una donna di quarant’anni e un uomo in età avanzata sia un dono prezioso e raro, da coltivare e conservare con cura.
“Ho paura che mio padre crolli”.
Valerie la migliore amica di Isabel, in procinto di ripartire per il Canada dopo il funerale della madre, era molto preoccupata per le condizioni fisiche e psicologiche di suo padre. Nell’appartamento signorile di Roosevelt Island ora silenzioso, Edward se ne stava seduto da solo al tavolo da pranzo attorno al quale si erano tenute tante cene allegre. Anche Isabel era gravata da una serie di problemi, il suo matrimonio era in crisi e la giornalista temeva quale avrebbe potuto essere l’impatto che questo avrebbe avuto su sua figlia Hannah. Dopo aver promesso all’amica che avrebbe dato un’occhiata al padre, una sera Isabel si era recata a casa di Edward. Considerato che quella prima cena era stata un successo, grazie anche alla simpatia innata di Edward e alle sue indubbie doti culinarie, sia per Isabel sia per Edward rappresentava un piacere incontrarsi ogni settimana per mangiare cibi squisiti, per dialogare su tutto, per sfogarsi a vicenda. In poche parole per aiutarsi reciprocamente, l’appartamento di Edward al quattordicesimo piano era un’oasi di pace e serenità, che lasciava fuori i problemi del mondo. In poco tempo la gioia era ritornata ad albergare nei cuori dei protagonisti di questo romanzo tenero e commovente.
“Durante i primi tempi della nostra amicizia non immaginavo nemmeno lontanamente con quanta cura e attenzione Edward organizzasse ogni cena”.
Isabel stava incominciando a vedere la vita attraverso gli occhi di Edward e nulla da quel momento in poi sarebbe stato più come prima. Se la giovane donna regalava all’anziano uomo un po’ del suo tempo e della sua freschezza, l’esperienza era il migliore dono che Edward avesse potuto fare alla sua giovane amica. Il loro terreno di incontro erano le cene, giacché il padre di Valerie metteva una cura particolare in tutto ciò che creava come nel caso del cibo francese imparato da giovanissimo a New Orleans quando l’allora quattordicenne era stato ospite della zia Eleanor. Eppure Edward aveva iniziato a cucinare tardi, a settant’anni passati. Quindi qualsiasi cosa accadesse nel mondo per Isabel la cena con Edward rappresentava
“un intermezzo magico. Condividevamo i cocktail, una bottiglia di vino e tutto quello che a Edward era saltato in mente di cucinare quel giorno. In sottofondo cantavano Ella Fitzgerald, Billie Holiday e Ute Lemper; a volte però c’era un tranquillizzante silenzio e il vento che fischiava davanti alle finestre...”.
Le mie cene con Edward
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