L’età della convivenza
- Autore: Kazuo Kamimura
- Genere: Fumetti e Graphic Novel
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2017
L’amore è sempre pieno di errori. Se c’è bellezza nell’amore, lo si deve agli errori di un uomo e una donna. Se l’amore finisce sempre tra le lacrime, è perché fin dall’inizio ne è stato la dimora.
Il tempo in cui si ama: l’età della convivenza.
Kazuo Kamimura apre così L’età della convivenza, il manga in tre volumi che consacra la sua popolarità, pubblicato per la prima volta in Giappone tra il 1972 e il 1973 (Edizioni BD, 2017, traduzione di P. La Marca). È proprio nel Giappone a lui contemporaneo che l’autore decide di ambientare le vicende di Kyoko e Jiro, due giovani innamorati che decidono di andare a convivere.
Tenendo conto del contesto culturale di quegli anni, la scelta della convivenza non risulta affatto semplice o scontata. La società che circonda i due protagonisti, infatti, sembra non fare altro che sottolineare la loro condizione di instabilità, di marginalità rispetto alla norma. Ma a Kyoko e Jiro l’instabilità piace, l’indeterminatezza del loro rapporto, tenuto insieme solo dal loro amore e non dall’istituzione del matrimonio, affascina. Ma questa volontà di vivere l’incertezza può essere sufficiente?
I due giovani stentano a trovare un loro posto del mondo e la loro indeterminatezza costa caro.
Se Jiro sembra non avvertirne tutto il peso e vive appoggiandosi a Kyoko, anche in modo egoistico, è Kyoko che sembra soffrire di più per la loro situazione. I desideri della giovane si alternano: l’amore per Jiro, la gioia di vivere il presente, la volontà di accettare la loro condizione indeterminata, ma anche il desiderio di stabilità, la voglia di costruire una vera famiglia con il suo compagno da poter presentare senza vergogna alla società.
Le contraddizioni interne di Kyoko portano la ragazza a frequenti cambi di umore e i suoi comportamenti si fanno contraddittori, fino a farla precipitare in uno stato di crisi.
La mancanza di comunicazione fra uomo e donna è un tema caro a Kamimura che in quest’opera crea lo spazio per esplorarlo appieno. Kyoko non riesce a esprimere i suoi tormenti, Jiro non sembra accorgersene; Jiro non parla troppo della loro relazione e Kyoko non riesce a fare vere domande. I loro dubbi e i loro desideri rimangono inespressi. Finché sono insieme. La lontananza, paradossalmente, sembra permettere a Jiro di comprendere l’importanza di Kyoko e dargli il coraggio di esprimere il suo amore appieno e sembra donare a Kyoko il tempo per comprendersi meglio. Ma nel momento effettivo della convivenza può esserci comprensione fra i due? O i loro desideri saranno troppo distanti?
Nessun aiuto viene dall’esterno. L’ambiente di Tokyo che li circonda, nuovo per entrambi dato che vengono da paesi lontani dalla capitale, è un ambiente freddo ed estraneo, fatto di masse anonime che si muovono o di luoghi deserti. Un luogo, o non-luogo, di indifferenza verso i due giovani e i loro problemi. Anche le interazioni con le persone che li circondano non sono mai significative per i due, non portano mai grandi cambiamenti. Tutti i personaggi secondari, infatti, sono protagonisti di storie che tuttavia, per quanto coinvolgenti ed emozionanti, rimangono come episodi separati dalla storia principale della coppia. Jiro e Kyoko sembrano vivere distaccati dal mondo reale, fluttuanti attraverso una serie di situazioni dolci, amare, tristi, serene, violente e passionali.
La sospensione in cui i due giovani vivono, le oscillazioni del loro animo, l’alternarsi di vicende principali e secondarie e di ambientazioni interne ed esterne, tutti questi elementi sono gestiti con maestria nelle tavole di Kamimura. L’equilibrio è riportato da composizioni simmetriche, che spesso contrappongono due elementi (uomo/donna, interno/esterno), e il lettore può a intervalli riprendere fiato grazie a disegni a tutta pagina, a volte anche di due facciate, che consentono di abbandonarsi in una pausa.
Nell’intero corso dei tre volumi (Dōsei Jidai 1, 2 e 3), il ritmo viene scandito dal trascorrere delle stagioni, sempre presenti e ben definite, per riportare ordine ma anche per simboleggiare come il mondo continui la sua corsa, indifferente alle vicende della coppia. Altri simboli sono poi introdotti da Kamimura, com’è sua abitudine, a rappresentare graficamente i pensieri dei suoi personaggi o le loro sensazioni. Uno su tutti: la lumaca, che con la sua scia di bava evoca l’emotività turbata da attenzioni sessuali non cercate e non gradite.
Tutto concorre a creare ritmo, a dare ancore e riferimenti al lettore per non lasciarlo nell’incertezza, per coinvolgerlo ancora di più.
L'età della convivenza. Dosei Jidai (Vol. 1)
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’età della convivenza
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