È facile vivere bene a Palermo se sai cosa fare
- Autore: Elisa Chillura
- Genere: Letteratura di viaggio
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2017
Un libro su Palermo scritto da una palermitana di adozione, “È facile vivere bene a Palermo se sai cosa fare” di Elisa Chillura, particolarmente curioso e intrigante. Parla di Palermo in modo discorsivo e familiare, legge la città attraverso un insieme di storie, di luoghi, di personaggi e di itinerari. Storie particolari e poco conosciute di una Palermo che l’autrice racconta e osserva sempre con positività, evidenziando quel che di bello caratterizza la città.
È un luogo dalla personalità forte, che reclama a gran voce la sua storia in ogni suo angolo e che Elisa Chillura descrive con passione e amore.
Il libro nasce da un’esperienza diretta: gli incontri con vari personaggi del luogo attraverso i quali l’autrice ha cercato di cogliere lo spirito autentico della popolazione e l’anima della città. Ci cala nel passato remoto del capoluogo siciliano e narra tra l’altro di avvelenatori e avvelenatrici, quando tratta dell’“acqua tofana”.
“Nel biennio tra il 1632 e il 1634, il vicerè Afan de Rivera mandò al rogo centinaia di avvelenatori al servizio dei palermitani che solevano risolvere le contese private bevendoci su. Veleno. Un sistema che era in auge un po’ in tutta Italia ma che a Palermo poteva contare su dei veri e propri professionisti. Ne ‘I Veleni di Palermo’, Rosario La Duca riporta le storie di tutte le pozioni letali e le più spettacolari morti per avvelenamento di cui si è ‘fregiata’ la città. La prima ad aprire la strada alla pratica malefica fu Francesca La Sarda che con la sua fatale mistura creò attorno a sé un business senza pari. Venne giustiziata il 17 febbraio 1633 al Piano della Marina. Per le sessantamila persone accorse per lo spettacolo, fu liberatorio…”
Entra poi in scena un’altra donna, Thofania D’Adamo, che dà il nome alla famosa “acqua tofàna”, un intruglio la cui preparazione viene replicata dalla parente, Giulia Tofana. Con lei
“‘l’acqua di Palermo’,varcò i confini della Sicilia e venne messa in commercio a Roma”.
Quello che emerge dalla scrittura di Elisa Chillura è una Palermo anarchica dove gli spazi si aprono all’improvviso, come pure si chiudono, come avviene per Piazzetta Mediterraneo che esiste anarchicamente dove sorgeva prima un edificio della Curia bombardato. La trattazione si allarga anche ad altri campi, descrivendo la città che dopo la guerra, con il suo litorale ricoperto dai detriti e delle macerie della guerra e, poi, da quelli della speculazione edilizia del “Sacco di Palermo”, ha voltato le spalle al mare. Si attende da tempo il recupero di questa costa dove, in un tempo ormai trascorso, esistevano lidi e bagni affollati di gente. Trovano menzione nel libro di Elisa Chillura luoghi come Santa Chiara, che non è presente nelle altre guide, come pure l’Ecomuseo del mare e le nuove realtà artistiche e culturali come il Teatro Patafisico, senza tacere dell’artigianato locale sempre di alto livello.
Alla fine di ogni capitolo vi è una colonna sonora, un pezzo musicale che segna il ritmo ad ogni racconto, come nel caso di Raimondo Lanza di Trabia, associato al Vecchio frac di Modugno. La playlist con tutte le canzoni si trova su Spotify cercando È facile vivere a Palermo.
Leggendo questa originale guida si entra nell’anima della città, nell’elemento multiculturale che è l’identità di una città del Sud, mediorientale, di cultura araba ma con il WI-FI. “È facile vivere bene a Palermo se sai cosa fare” riesce a offrire una panoramica di quello che accade ogni giorno in città ma che non si trova sulle pagine dei giornali.
È facile vivere bene a Palermo se sai cosa fare
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