Il Futurismo è un movimento culturale di inizio Novecento, che si estese anche in letteratura: per saperne di più abbiamo elaborato un riassunto con le caratteristiche principali che lo hanno distinti dalle altre correnti e filoni di pensiero.
Il suo fondatore è Filippo Tommaso Marinetti il quale pubblicò, nel mese di febbraio del 1909 su "Le Figaro", il cosiddetto primo Manifesto del futurismo nel quale egli riassunse i principi fondamentali del movimento che si basano sul disgusto per le idee del passato, in particolare le tradizioni politiche e artistiche. Marinetti e coloro che aderirono al Futurismo condividevano l’amore per la velocità e la tecnologia. Per i futuristi, infatti, mezzi come l’automobile e l’aereo erano contornati di un’aurea che li rendeva veri e propri miti.
Come i mezzi, anche le città industriali erano considerate tali, a conferma dell’idea che era avvenuto quello che loro definivano il "trionfo tecnologico" dell’uomo sulla natura.
Le idee di Marinetti attrassero alcuni giovani, che presto iniziarono a farsi notare: in particolare ricordiamo Umberto Boccioni, Carlo Carrà, e Luigi Russolo ai quali si deve l’estensione delle idee di Marinetti all’arte visuale. Sono proprio loro, infatti, a rappresentare quella che può essere definita una prima fase del movimento futurista in generale.
Breve riassunto del Futurismo in letteratura: le caratteristiche principali del movimento
Il Futurismo in letteratura può essere riassunto in alcuni punti chiave che permettono di capire il pensiero che accompagnò coloro che si sentivano futuristi.
Tra le caratteristiche principali del Futurismo in letteratura troviamo la volontà di vedere finalmente la nascita di una letteratura rivoluzionaria, ovvero priva di regole grammaticali, ortografiche e punteggiatura.
Furono proprio i futuristi in tal senso a sperimentare nuove forme di scrittura, dando vita a una vera e propria poesia fatta di movimento e di libertà. Nella letteratura futurista non vi è spazio per la sintassi tradizionale, le parole subiscono costanti modifiche e sono disposte sul foglio in modo da evocare l’immagine descritta.
A partire dal 1912 il Manifesto tecnico della letteratura futurista compare per le Edizioni futuriste di Poesia, la rivista fondata nel 1905 proprio da Marinetti, e successivamente, nel 1914, sulla rivista fiorentina "Lacerba". Quest’ultima diventa presto la rivista ufficiale del futurismo, a cura di Ardegno Soffici e Giovanni Papini.
Nello stesso periodo si affacciano sulla scena altre due riviste:
- "La Difesa dell’arte"
- "Il Centauro".
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Inoltre, nello stesso anno viene pubblicato il volume Zang Tumb Tumb, miglior esempio delle futuriste Parole in libertà.
Ai futuristi, secondo gli stessi esponenti del nuovo movimento culturale, si opponevano coloro che amavano il passato, soprannominati "passatisti". Il passatismo e i passatisti furono attaccati più volte dai futuristi, anche durante le loro performance e presentazioni. I passatisti non mancarono di contraccambiare in occasioni analoghe, in particolare durante il Discorso contro i Veneziani di Marinetti i passatisti si fecero notare per il loro dissenso.
Per i futuristi la guerra ebbe un valore particolare, era considerata espressione vitalista e purificatrice. In tal senso i futuristi erano convinti nazionalisti, anche se il rapporto con il fascismo non fu di facile gestione in seguito all’ostracismo culturale subito dal futurismo proprio dall’ideologia fascista.
Il Secondo Futurismo si avrà con la defezione di personaggi come Carrà e Severini, arrivando a chiudere definitivamente la sua vena creativa e attività produttrice di idee dopo la morte del suo fondatore, Filippo Tommaso Marinetti nel 1944. Non mancarono i futuristi che continuarono a percorrere la strada tracciata, anche se con la scomparsa dell’artista Osvaldo Peruzzi il Futurismo fu considerato definitivamente morto.
Esponenti del futurismo
Tra gli esponenti più noti del movimento culturale del Futurismo in letteratura ricordiamo:
- Filippo Tommaso Marinetti, padre e fondatore;
- Aldo Palazzeschi, autore della poesia La fontana malata e della celeberrima La passeggiata;
- Paolo Buzzi, interessante per la sua produzione;
- Luciano Folgore, poeta futurista;
- Ardengo Soffici, poeta futurista;
- Corrado Govoni, poeta futurista;
- Salvatore Quasimodo, il quale sposò gli ideali del movimento futurismo in gioventù, in particolare nella sua poesia Sera d’estate, che venne pubblicata nel 1917 sulla rivista fiorentina "Italia Futurista".
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Futurismo in letteratura: riassunto e caratteristiche
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