Anche la musica ha i suoi momenti celebrativi, come il caso della Giornata mondiale del Jazz che ricorre il 30 aprile di ogni anno e che ricordiamo con una selezione di libri da regalare agli appassionati del Jazz, nato in america da sorti poco felici.
Si tratta, infatti, di una forma musicale che si afferma tra gli anni venti come vero e proprio fenomeno sociale in quanto affonda le sue origini nella storia degli schiavi afroamericani che, durante il duro lavoro nei campi, cercavano distrazione e conforto in una serie di improvvisazioni canore collettive.
Le piantagioni americane sono, quindi, furono la loro dimora d’origine arrivando, successivamente, a costituirsi sotto forma di jam session, gruppi di improvvisatori e vere e proprie jazz band sbarcando tra le strade e i locali di New Oarleans e della Louisiana.
Le contaminazioni nel corso del tempo portarono il Jazz a dare vita anche ad altre forme musicali, come lo swing o il bebop, insomma una tradizione sonora che sembra non avere fine e che nella Giornata mondiale del Jazz ripercorriamo attraverso una selezione di libri, ideali da regalare a tutti coloro che sono stati catturati dalla bellezza di questa forma musicale.
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I libri da regalare a chi ama il Jazz in occasione della Giornata mondiale del Jazz
Se avete amici che amano il Jazz questi sono i libri da regalare proprio a loro: il Jazz si sviluppa agli inizi del XX secolo proprio a New Orleans che in quegli anni rappresentava una città di grande ricchezza etnica.
Divenuta parte degli Stati Uniti nel 1803, racchiudeva al suo interno usi, costumi e tradizioni di culture diverse, europee ma anche e soprattutto africane. Ed ecco che proprio il Jazz riprende due principali elementi della cultura musicale africana: ritmo e improvvisazione creando un vero e proprio movimento arrivato fino ai giorni nostri.
E per saperne di più, ecco i libri che toccano con mano questa storia in cui la musica ha un fascino particolare:
Wynton Marsalis è un trombettista statunitense di musica Jazz e racconta nelle pagine di questo libro come proprio il Jazz sia in grado di cambiare la vita delle persone. Perché in realtà il Jazz è un modo di vedere le cose, uno stile di vita, non solo musica, non solo note. Dietro il Jazz si cela una vera e propria filosofia di vita, un modo di stare al mondo fatto di capacità di ascolto e grande improvvisazione. La sua è una carriera artistica d’eccellenza che racconta anche un’eredità importante, quella dei grandi maestri.
Haruki Murakami, autore del famoso "L’arte di correre", questa volta è insieme a Wada Makoto per raccontare la sua vita precedente, prima di incontrare lo sport. Quasi un genio della sregolatezza, Murakami ha in passato gestito un jazz club e solo successivamente si è dedicato alla scrittura. E da quell’esperienza è nato un racconto fantastico fatto di toni confidenziali e serate in compagnia di amici in cui si consumano i momenti magici delle informazioni, curiosità e aneddoti. Il tutto accompagnato da una straordinaria capacità dell’autore di riuscire a far sentire con le parole una musica Jazz di sottofondo.
Francis Scott Fitzgerald racconta il fervore degli anni Venti, l’esordio della musica Jazz. Lustrini e paillletts accompagnano feste e improvvisazioni musicali, il tempo scorre a ritmi veloci arrivando alla crisi economica del ’29 in un attimo. Il sogno americano rimane vivido tra gli scritti dell’autore che non sembrano arrendersi agli episodi accaduti. Un viaggio tra fatti reali, sogni e speranze di un popolo che guardava con grande aspettativa un futuro che prometteva sorprese mai viste prime. Il tutto a suon di Jazz.
Arrigo Polillo è stato l’organizzatore di grandi serata in cui ad esibirsi sono stati proprio i grandi maestri della musica Jazz. Chi più di lui può raccontare il dietro le quinte di questo genere musica che nasce dalle contaminazioni più diverse e dalla musica afroamericana. Ha conosciuto di persona i musicisti di quegli anni e di ognuno di loro ha avuto modo di scoprire le curiosità più nascoste. Un racconto che è anche il ritratto illuminante di personaggi dal talento sopra le righe.
Stefano Zenni è quasi provocatorio: nel suo libro si interroga sull’esistenza e sulle eventuali differenze tra una musica bianca e una musica nera. Si può davvero parlare di entrambe come due entità separate? Come riconosciamo un cantante afroamericano? Siamo davvero in grado di farlo? Quale fondamento scientifico si nasconde dietro tutto questo? Non è detto che se incontriamo un nero statunitense quest’ultimo debba sapere qualcosa del Jazz o dello Swing ed è proprio questo che vuole dimostrare Zenni.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Giornata mondiale del Jazz: 5 libri da regalare a chi ama il Jazz
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