Le indomabili. Storie di donne rivoluzionarie
- Autore: Davide Steccanella
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2017
“La rivoluzione non è un pranzo di gala; non è un’opera letteraria, un disegno, un ricamo; non la si può fare con altrettanta eleganza, tranquillità e delicatezza (…) La rivoluzione è un’insurrezione, un atto di violenza con il quale una classe ne rovescia un’altra”.
Questa è una pietra miliare, ed è di Mao Tse-tung. Quella che segue è più lapidaria ma vale la pena leggerci tra le righe:
“Meglio essere arrabbiati che tristi”.
Appartiene a Ulrike Meinhof giornalista tedesca e militante dell’organizzazione armata Rote armee fraktion (Raf), la faccia sovversivo-internazionalista delle italiane Brigate Rosse. Tra le file di quest’ultime, combattono per la rivoluzione Margherita Cagol e Barbara Balzerani, due vite in trincea sulla bocca di tutti (chi applaude, chi demonizza), al pari di Rosa Luxemburg, Angela Davis, Silvia Baraldini, in ogni tempo, in ogni luogo, sotto diverse bandiere. Accenni alle loro vite (insieme a quelli di altre trentacinque dell’esercito en rose dalla parte di giustizia & libertà), sono ora comprese in un libro. Lo ha scritto l’avvocato-giornalista Davide Steccanella e ha un titolo sentenziante: “Le indomabili” (Edizioni Paginauno, 2017).
Duecento e passa pagine per un saggio dal significato propedeutico. Storie di donne (rivoluzionarie, come le appella il sottotitolo) che – spesso prescindendo dal ruolo imposto di madri-mogli-borghesi - hanno intrapreso controvento la strada della ribellione. Donne antitetiche fra loro - diverso il credo e i contesti storici, sociali, nei quali hanno agito -, accomunate da una medesima spinta ideale. Quella che le ha portate alla lotta contro il Potere, sacrificando alla Causa affetti, carriera e, in molti casi, la vita stessa. La morte, il carcere o la fuga erano scritti, insomma, nel loro destino.
“Le indomabili” annovera quaranta storie di donne (esemplari. Si può dire?) ad abbracciare un arco temporale di cento anni: apre, allo scavallare di Ottocento/Novecento, la pasionaria francese Louise Michel; chiude la tedesca Hedy Epstein (da anni cittadina americana), arrestata a novant’anni, mentre protesta contro il governatore del Missouri per l’uccisione di un ragazzo nero. L’alfa e l’omega di un lavoro agile e “impegnato” al contempo, che negli anni di pensiero ebete e libertà obbligatorie, potrebbe persino brillare di caratura disalienante.
Le indomabili. Storie di donne rivoluzionarie
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