Le invenzioni antifreddo di Stína di Lani Yamamoto

Stína non sopporta il freddo ed è sempre coperta da maglie pesanti, calzettoni e guanti, sia d’inverno sia d’estate. Curiosa e dotata di una spiccata creatività, trascorre tutto il tempo a elaborare ingegnosi rimedi per evitare di sentire freddo ed è a suo agio soltanto nel letto, sotto un grande piumone bianco. Chiusa nel suo mondo e nella sua routine quotidiana, quasi non si accorge di ciò che accade fuori, finché un giorno, mentre la tempesta infuria, una folata di vento annuncia l’arrivo di due ragazzini che bussano alla sua porta. I tre fanno conoscenza e si divertono insieme. Il mattino seguente Stína prende coraggio ed esce finalmente di casa per giocare all’aperto con la neve. Il pensiero di avere nuovi amici la riscalda e la rende felice.

“Le invenzioni antifreddo di Stína”, scritto da Lani Yamamoto e pubblicato da Terre di mezzo nel 2015 con la traduzione di Sara Ragusa, è un delizioso albo illustrato di piccolo formato che, attraverso la metafora del gelo e del bisogno di riscaldarsi, affronta con delicatezza i temi della solitudine e dell’importanza dell’amicizia. Il grande sfondo bianco di molte illustrazioni del volume fa risaltare ancora di più la figura della tenera protagonista e di lei vediamo a volte solo gli occhi, dato che il resto del suo volto è nascosto dalla sciarpa e dal berretto di lana.

L’inaspettato incontro con l’altro è per Stína strumento di crescita e miglioramento perché, in seguito alla comparsa dei due coetanei, ella è spinta a interrogarsi su se stessa e a comprendere quanto fosse sola prima. L’atto stesso di aprire la porta ai due ragazzini per farli entrare in casa appare così molto significativo: seppur forse intimorita dalla novità e dal cambiamento, che si configurano, in effetti, come una sorta di invasione della sua zona di sicurezza, Stína è pronta a vivere nuove avventure e a esplorare ciò che la circonda. Il messaggio di fondo è allora anche un incoraggiamento a mettersi alla prova e a sperimentare nuovi modi di essere.
Piccola curiosità: nelle ultime pagine del libro sono presenti delle istruzioni per lavorare a maglia senza ferri e una ricetta per preparare la cioccolata calda di Stína.