Martedì grasso e giovedì grasso sono i giorni simbolo del Carnevale. In particolare il martedì grasso è quello che, un po’ come l’Epifania per i festeggiamenti natalizi, si porta via tutte le feste... e le abbuffate di Carnevale! Secondo il calendario cristiano, infatti, dopo il martedì grasso c’è il Mercoledì delle ceneri, il giorno che dà il via al periodo di Quaresima. Così come vuole la tradizione cristiana, il Mercoledì delle ceneri bisognerebbe iniziare l’astinenza da carne e cibi grassi. La parola Carnevale viene da carnem levare che significa "eliminare, finire la carne" e segna l’ultimo periodo in cui mangiare in abbondanza, prima dell’astinenza (anche dei "piaceri della carne") prevista in alcuni giorni della Quaresima (Mercoledì delle ceneri e venerdì di Quaresima).
Al giorno d’oggi, comunque, si tratta più di usanze del passato che di comportamenti realmente osservati dalle persone: sono pochi i fedeli che ancora seguono le rigide regole della Quaresima.
Martedì e giovedì grasso: quando sono?
Essendo la Pasqua una festa mobile (ossia è ogni anno un giorno differente), anche tutte le date legate a Quaresima e Carnevale che sono a essa collegate cambiano di anno in anno.
Martedì grasso - Il martedì grasso cade il martedì prima del Mercoledì delle ceneri che apre la Quaresima e segna l’ultimo giorno di Carnevale. Nel 2022 il Mercoledì delle ceneri si festeggia il 2 marzo, quindi il martedì grasso si festeggia il 1° marzo 2022.
Giovedì grasso - Il giovedì grasso è il giovedì precedente il Mercoledì delle ceneri e segna l’inizio dell’ultima settimana di bagordi di Carnevale. Nel 2022 il giovedì grasso si festeggia il 24 febbraio 2022.
Carnevale: perché si festeggia? Le tradizioni
I giorni che vanno dal giovedì al martedì grasso sono quelli in cui con più vigore si festeggia il Carnevale: i bambini si travestono e giocano nelle piazze, le strade si riempiono di coriandoli, stelle filanti e bombolette spray e le città più famose per il Carnevale (come Venezia) sono piene di carri e di maschere meravigliose.
Festeggiare il Carnevale significa maschere, feste e abbuffate, ma da dove arriva questa tradizione? Pensate che, secondo alcune testimonianze, pare che a Venezia le maschere tipiche fossero diffuse già nel XIII secolo.
Perché la tradizione delle maschere? Andando indietro nella storia, la maschera ha sempre rappresentato un oggetto misterioso e mistico; già i popoli primitivi usavano travestirsi con le pelli degli animali durante le cerimonie, le danze, le feste e i rituali. La maschera costituiva un contatto tra la vita fisica e la vita spirituale, una via per ingraziarsi gli spiriti. Anche nell’antica Roma la maschera aveva un ruolo importante: durante i Saturnali, le festività in onore del dio Saturno, era usanza rovesciare le gerarchie sociali.
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Cosa vuol dire? Che in quei giorni gli schiavi vivevano come persone libere, potendo agire di conseguenza anche nei confronti di quelli che solitamente erano i loro padroni e nobili, con prese in giro e atteggiamenti di scherno. La stessa cosa, tempo dopo, succedeva anche a Venezia: durante il martedì grasso chi si mascherava poteva fare ciò che voleva trasgredendo ogni regola e arrivando, tra le altre cose, a insultare anche il doge stesso. Talmente tanti furono gli eccessi legati all’utilizzo delle maschere che nel 1268 fu necessario, proprio a Venezia, creare una legge ad hoc che impedisse alle persone mascherate di strafare.
Oggi la tradizione delle maschere è rimasta per svago e per divertimento, il misticismo del passato è andato perduto.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Martedì e giovedì grasso: perché si festeggiano e si chiamano così
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all’insegna del momento tecnico storico economico:
Un lavoratore, in tarda serata, incontra un collega notoriamente poco propenso al lavoro: " Di giovedì magro, a quest’ora ancora al lavoro? "
Credo ci sia molto di più nel significato del Carnevale. È da tanto che cerco di capire cosa significasse questa ricorrenza ed una mezza idea c’è l’avevo: pensavo che l’uso delle maschere e dei costumi fosse un riferimento alla "reincarnazione". Questo può essere ma credo ci sia di più: ciascuno di noi ha un proprio totem collegato con gli spiriti della natura, buoni o malvagi. Ecco, quelli, appunto, vengono fuori nei giorni del Carnevale: una rivalsa del Caos sul Cosmos e, contemporaneamente, l’emergere delle varie personalità acquisite durante innumerevoli cicli di reincarnazione. Nella nostra tradizione il Carnevale, poi, a conferma di quanto sopra, finisce prima della Pasqua, cioè prima del momento in cui il Cosmos risorge... Saluti.