Gialla la copertina che Marsilio sceglie, secondo una tradizione consolidata, per la sua collana di gialli dal titolo Le lucciole.
Giuseppina Torregrossa è l’autrice brillante e ironica del romanzo dal titolo lungo e insolito, Morte accidentale di un amministratore di condominio, in cui un antieroe, Michele Noci, robusto e piccolo imbroglione, finisce giù dalle scale di un elegante condominio di Roma Nord, abitato da persone influenti, proprio il 24 dicembre, alla vigilia di Natale, quando al commissariato di Polizia stanno per andare in ferie. Viene incaricato dell’indagine un poliziotto detto “Er gladiatore”, rassegnato in attesa della pensione imminente, reduce di una brutta esperienza che gli ha tagliato la carriera.
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Nel condominio lussuoso, circondato da un parco pieno di fiori e piante, una serie di palazzine ospitano strani personaggi femminili, vecchie donne che con il morto hanno avuto rapporti intensi, sessuali e amorosi. La moglie del notaio dell’ultimo piano, Rosa Tea, regalava all’amministratore dolci fatti con le uova fresche provenienti dalla sua campagna, e aspirava a un rapporto con lui, che però fuggiva preferendole la Cavallona, una vedova con cui, tramite pilloline di viagra, viveva una focosa relazione sessuale, fatta di giochi erotici e patetici travestimenti. Insomma un condominio inteso come una comunità di vecchie pazze squinternate, con un portiere viscido, un giardiniere licenziato e ridotto alla fame. Il povero ispettore Mario Fagioli, che ha perso da poco la mamma, pigro e solitario, ghiotto di pizza bianca che divora pulendosi le mani sulla divisa di poliziotto, capisce che la morte dell’amministratore non è affatto accidentale e vuole approfondire le circostanze che mostrano la normalità della follia nelle persone apparentemente innocue che vivono alla porta accanto di ognuno di noi.
Divertente, spietato, ironico, il libro mette in scena una serie di ritratti efficaci e ben disegnati, in un contesto ottimamente descritto: il mercato del Trionfale dove lavora la sciatta verduraia Lidia, capace di trasformarsi in una bellona attraente, il commissariato Medaglie d’oro, il condominio lussuoso di via Minimi, riconoscibilissimo, sono tutti pezzi di un puzzle che l’autrice costruisce con garbo e ironia, con intelligenza e senso critico. Il giallo è un pretesto per una ricostruzione della società odierna piena di personaggi inconsueti, litigiosi, violenti, corrotti, antipatici. Come ce ne sono in ogni condominio, metafora dei contrasti più biechi tra persone che sembrano civili.
Articolo di Elisabetta Bolondi
L’ispettore Mario Fagioli, cinquantacinque anni eppure già vicino al pensionamento, è soprannominato Glorioso perché ha un passato di poliziotto coi fiocchi che annovera azioni pericolose condotte da infiltrato, l’arresto di un potente boss e la cattura di certi affiliati alla ‘ndrangheta. Oggi fa una vita da bradipo, tra scartoffie e timbri, limitandosi a insignificanti incombenze da passacarte e appassionandosi più agli intingoli che gli preparano in trattoria che al lavoro in uno dei commissariati più tranquilli di Roma.
Questo è il protagonista dell’ultimo romanzo di Giuseppina Torregrossa, Morte accidentale di un amministratore di condominio (Marsilio), dove l’amministratore del titolo, Michele Noci, è passato da poco al regno dei morti. Il commissario manda Glorioso a dare un’occhiata e a chiudere la faccenda alla svelta perché, a quanto pare, si tratta di morte accidentale. Il lavoro, però, va svolto con i guanti di velluto perché il pretenzioso palazzo del 1970 dove il morto abitava e faceva l’amministratore ospita magistrati, politici di lungo corso e altri condomini molto in vista nella capitale, tanto che è già intervenuto il questore per sollecitare la soluzione del caso. D’altronde, pare proprio che di incidente si tratti. Probabilmente il Noci è morto inciampando e cadendo mentre usciva dall’ascensore. Qualcosa, però, non quadra. Il cadavere non è nella posizione in cui dovrebbe trovarsi dopo una caduta e inoltre il referto del medico legale rileva negli organi interni alcuni segni che contrastano con l’ipotesi di una caduta accidentale. Tanto basta per mettere una pulce nell’orecchio del Glorioso e spingerlo a ricostruire la figura del defunto, un tipo ruspante e loquace che non disdegnava le avventure amorose. E a mano a mano che in contorni dell’uomo si precisano in una cornice di quotidiani veleni condominiali, l’ispettore si avvicina alla spiegazione di una morte nient’affatto accidentale...
Giuseppina Torregrossa mette in campo ancora una volta le sue doti migliori - l’estro leggero nel disegno dei personaggi, la trama ben costruita – trasmettendo al lettore la sensazione di divertirsi quando scrive. Torregrossa è, innanzitutto, una narratrice sincera che non pretende di fare grande letteratura, bensì di offrire qualche ora di svago in un teatro tutt’altro che banale popolato di protagonisti e comprimari ai quali la sua penna sa conferire una forte carica di vitalità.
Articolo di Giampiero Cinque
Recensione del libro
Morte accidentale di un amministratore di condominio
di Giuseppina Torregrossa
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Un omicidio alla Vigilia di Natale nel nuovo romanzo giallo di Giuseppina Torregrossa
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