Presentare un libro da emergenti: l’esperienza di Giaele Lovato

Non capita molto spesso di trovarsi dall’altra parte: fino al giorno prima, eri sempre dalla parte del pubblico poi, basta un’amicizia nata per caso, un messaggio, e, da un momento all’altro, ti trovi a presentare una giovane scrittrice emergente.
E’ quello che è successo lo scorso 11 maggio presso la biblioteca civica di San Donà di Piave, quando ho avuto il piacere di presentare e conversare con Giaele Lovato, che già avevo avuto modo di conoscere l’anno scorso con la pubblicazione del suo primo libro “A caduta libera”.

L’emozione era tanta e palpabile:

“Non dobbiamo usare i microfoni? Vero? VERO?”

e la tempesta che si stava scatenando fuori sembrava un presagio di quello che sarebbe successo. Sebbene circondate da visi familiari, la paura di sbagliare e fare qualche figuraccia era diventata la normalità. Ma, si sa, le passioni hanno il potere di guidarci: e l’ansia da prestazione si è trasformata in un incentivo per fare del proprio meglio. Abbiamo aperto la presentazione leggendo proprio l’incipit del romanzo, immergendoci subito nelle parole, nei suoni, nelle immagini, negli odori e nelle atmosfere del libro. Attraverso le domande e le letture, abbiamo ripercorso la storia di Vittoria - la protagonista - il rapporto con i vari personaggi che inevitabilmente toccano altri temi – come l’amore, l’amicizia e l’affetto familiare – e abbiamo conosciuto meglio la giovane autrice, le sue abitudini e sensazioni, i progetti futuri, il messaggio che vorrebbe lasciare con il suo libro, le gioie e i dolori dell’autopubblicazione. Abbiamo concluso con soddisfazione questo ciclo di presentazioni dedicate ai giovani autori, quando il pubblico non ha indugiato a intervenire e a porre domande. Obiettivo raggiunto!

Non ho mai avuto dubbi al riguardo, e ora meno che mai, quando affermo che i libri e la lettura sono la mia grande passione.