Primavera di Nazim Hikmet è un componimento scritto dal poeta turco durante gli anni dell’esilio a Mosca, contenuto nella raccolta Poesie d’amore (Mondadori, 2021).
Quella descritta da Hikmet è una primavera insolita che non si fa messaggera di vita e di rinascita, ma di morte. I passi della primavera che avanza sulla città con una camminata delicata ma decisa, pronta a scacciare l’inverno, sembrano scandire i pensieri del poeta.
La poesia di Nazim Hikmet si contraddistingue ancora una volta per la sua intensità espressiva. L’autore si serve di un linguaggio trasparente, a tratti quasi colloquiale, che tuttavia si riverbera con grande impatto nella mente del lettore. Le opere del poeta turco parlano attraverso immagini semplici, quotidiane, che sembrano riflettere tutti gli aspetti della vita di ogni uomo, e forse proprio per questo motivo continuano ad affascinarci.
Anche quando non parla direttamente di amore, di patria o di eroismo Hikmet riesce comunque a parlare di tutti questi temi e anche di qualcosa in più, come dimostra Primavera, una delle poesie forse meno conosciute dell’autore ma struggente e vera, che riflette il sentimento del tempo che scorre.
Scopriamo testo, analisi e commento della poesia.
Primavera di Nazim Hikmet: testo
Sotto la pioggia camminava la primavera
con i suoi piedi esili e lunghi sull’asfalto di Mosca
chiusa tra gli pneumatici i motori le stoffe le pelli
il mio cardiogramma era pessimo quel giorno
quel che si attende verrà in un’ora inattesa
verrà tutto da solo
senza condurre con sé
coloro che già partirono
suonavano il primo concerto di Ciajkowskj sotto la pioggia
salirai le scale senza di me
un garofano sta all’ultimo piano della casa al balcone
sotto la pioggia camminava la primavera
con i suoi piedi esili e lunghi sull’asfalto di Mosca
ti sei seduta di fronte a me non mi vedi
sorridi a una tristezza che fuma lontano
la primavera ti porta via da me ti conduce altrove
e un giorno non tornerai più ti perderai nella pioggia.
Primavera di Nazim Hikmet: analisi e commento
La primavera di Nazim Hikmet non fiorisce, ma cammina sotto la pioggia. Il poeta ci descrive il suo avanzare imperturbabile, a passi lunghi e delicati, lungo l’asfalto cittadino.
L’arrivo ormai imminente della primavera sembra scandire i pensieri del poeta, infatti, mentre la bella stagione avanza scacciando l’inverno dalla città, l’io narrante è impegnato in una riflessione cupa suscitata dal ritiro di un referto medico.
Nel verso “il mio cardiogramma era pessimo quel giorno” possiamo intuire un presagio della morte di Nazim Hikmet che morirà, proprio a causa di un attacco di cuore, a Mosca il 3 giugno del 1963.
L’arrivo della primavera si accompagna dunque, nella mente del poeta, a una riflessione sulla morte:
Quel che si attende arriverà in un’ora inattesa
Questo verso - uno dei più citati di Hikmet - assume nel contesto un significato duplice: come la primavera arriva all’improvviso spazzando via il freddo e l’oscurità dell’inverno, così anche la morte - intesa come la fatalità del destino - colpisce l’uomo in un giorno qualunque, in un momento imprevisto.
Il poeta è afflitto dalla consapevolezza del proprio cuore malato, che sembra tradirlo mostrandogli il presagio della fine.
Il significato della poesia Primavera è tutto giocato su questa ambivalenza tra inizio e fine. Mentre si preannuncia la stagione dei fiori e della rinascita l’io narrante sente il presagio della morte vicina, dell’“ora inattesa” che incalza. Eppure, in contrapposizione ai pensieri del poeta, tutto nella città sembra rappresentare un inno alla vita: sotto la pioggia infatti l’orchestra suona il primo concerto di Ciajkowskj.
A questo punto lo sguardo di Hikmet si sposta verso il futuro, immaginando la primavera dell’anno successivo. Nella seconda strofa il poeta si rivolge alla donna amata introducendola con un verbo “salirai” che non a caso indica uno stato di avanzamento. In questo scenario il poeta è morto, ma la donna amata continuerà a vivere senza di lui, pronta a rinascere in una nuova primavera che incalza. E il ricordo si farà lontano, sprofondato in una tristezza sommersa dalla nuova promessa di rinascita data dalla bella stagione che arriva ancora, nonostante tutto, con i suoi passi lunghi ed esili, sotto la pioggia.
La primavera ti porta via da me e ti conduce altrove.
La pioggia sembra lavare via le colpe, ripulire le strade e cancellare, proprio come una gomma o una spugna, i ricordi. La morte stessa viene portata via dalla primavera che promette una nuova rinascita.
Le parole di Hikmet sono pervase da una malinconia struggente in cui risuona la consapevolezza dell’incedere inesorabile del tempo che si ripete, di stagione in stagione, rinnovandosi in una eterna primavera.
La Primavera raccontata da Nazim Hikmet non è dunque promessa di rinascita o di rinnovamento, non è un tripudio di fiori in boccio né un trionfo della natura, ma rappresenta la consapevolezza di un tempo ciclico che continuamente si rigenera, indipendentemente dal singolo individuo, trascinando con sé una forza inesorabile e rigeneratrice che è la forza della vita. Il poeta viene quindi trafitto da una certezza: che sarà di nuovo primavera, anche dopo la sua morte, che il mondo avrà nuovi inizi anche senza di lui.
E in questa delicata poesia intitolata emblematicamente Primavera ci consegna tutta la bellezza, e al contempo la tristezza, di una sensazione quasi trascendente che trasfonde la coscienza del tempo umano nell’universale.
Nazim Hikmet: un evento speciale dedicato al poeta
Domenica 20 marzo 2022 alle ore 11 si terrà presso il Parco Garbatella (via Rosa Raimondi Garibaldi 16, Roma) un evento speciale dedicato a Nazim Hikmet a cura dell’associazione culturale romana La setta dei poeti estinti.
Prima del reading dedicato al poeta turco, a ingresso gratuito, sarà promossa una piccola maratona poetica di grande impatto sociale Poesie contro la guerra. Le letture saranno tenute da Maria Grazia Calandrone, Davide Cortese, Mara Sabia, Simone Di Biasio, Cinzia Marulli, Luca Giordano e Riccardo Delfino.
Un modo per ribadire la forza invincibile della parola poetica e la sua straordinaria capacità di unione ed aggregazione persino in tempi difficili.
Una celebrazione necessaria in attesa della Giornata Mondiale della Poesia, che ricorre lunedì 21 marzo.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Primavera” di Nazim Hikmet: analisi della poesia e un evento speciale dedicato al poeta
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