Sesto Aurelio Properzio è stato un poeta romano nato probabilmente ad Assisi nel 47 a.C., come lui stesso ha spesso dichiarato nell’elegia del IV libro. Alcuni archeologi sostengono di aver trovato la casa del celebre poeta, una lussuosa villa con affreschi mitologici e iscrizioni in greco, collocata sotto la Basilica di Santa Maria Maggiore. Tra le altre ipotesi c’è anche quella che sostiene che Properzio fosse nato presso Collemancio. Vediamo ora un approfondimento sulla vita, le opere e il pensiero di Properzio.
Properzio: vita e opere
Di Properzio non si sa molto e, a parte la data di nascita e il luogo - ancora oggetto di discussioni - sappiamo che il poeta perde tutte le sue terre in seguito alla rivolta dei proprietari italici che viene repressa da Augusto nel 41-40 a.C. Ormai rimasto in condizioni economiche disagiate, Properzio si trasferisce a Roma e lì comincia la sua carriera forense e politica. Già a partire dal 29 a.C., però, viene inquadrato come poeta e partecipa ai circoli mondano-letterari della capitale grazie al suo primo libro di elegie.
Di lui sappiamo anche che la sua prima esperienza sessuale la vive con la schiava Licinna. Con la sua padrona Cinzia poi, nel 29 a.C., Properzio comincia una relazione di grande passione. Una prima rottura si ha quando Properzio tradisce la donna ma, dopo qualche tempo, i due ricominciano a frequentarsi. Stavolta, però, è Cinzia a tradire il poeta e, dopo cinque anni di alti e bassi pieni di tormenti, arriva la rottura definitiva.
Da quel momento Properzio di dedica anima e corpo allo studio volendo cantare il passato di Roma, le leggende italiche, i fatti e i personaggi che avevano contribuito a costruire lo spirito della romanità. Alcuni riferimenti chiariscono che, molto probabilmente, Properzio muore molto giovane, poco dopo il 15 a.C., all’età di 35 anni.
Per quanto riguarda le opere di Properzio, abbiamo le sue Elegie in quattro libri. Si tratta di novantadue componimenti complessivi, tutti distici elegiaci, anche se alcuno editori suggeriscono che la scansione complessiva dovrebbe essere diversa e portare a un aumento del numero totale di componimenti. Properzio fa parte del circolo di Mecenate ed è amico di Virgilio e di Ovidio. La sua vita, proprio come quella di Catullo e Tibullo, è stata breve; non ci sono mai nei suoi versi riferimenti successivi al 16 a.C., data della probabile morte. Si sospetta che Properzio fosse il seccatore adombrato della IX satira di Orazio, che sembra non potesse sopportarlo.
Properzio e le sue elegie ebbero un grande successo nell’immediato, avendo poi influenza anche nei secoli successivi. Nel corso del Medioevo ci sono poche tracce della sua presenza, ma il suo nome fu rivalutato nell’ambito della poesia umanistica e del Settecento neoclassico tramite autori quali Ariosto, Tasso, Pierre de Ronsard e Goethe.
Le sue elegie, divise in quattro libri, vengono pubblicate a partire dal primo libro - Monobiblos, "libro unico" - nel 28 a.C. Questo volume è dedicato alla donna amata, Cynthia, così come da tradizione dei poeti alessandrini. Nel libro viene narrata in modo esplosivo ed intenso la passione per Cinzia e questo amore impossibile che Properzio si trova a vivere.
Anche il secondo libro, per la maggiore, parla dell’amore per Cinzia con una passione che diviene sempre più dolorosa e tormentata; il poeta diviene sempre più inquieto e analizza il proprio stato d’animo utilizzando materiale erudito. Per quanto riguarda il terzo libro, qui alle poesie d’amore si accostano dichiarazioni di poetica e poesia a tema civile e politico. Il quarto libro, il più corto, affronta temi civili e di propaganda augustea con le Elegie romane.
Properzio: pensiero e profilo letterario
Properzio ha la vocazione per le elegie e, in particolare, per parlare d’amore. Vivendo e trascrivendo di questo tema Properzio passa la sua intera esistenza. Scegliere di scrivere elegie denota una scelta da parte del poeta, quella di mettere al centro l’amore.
Così come per Tibullo, anche per Properzio bellicismo e ambizione politica come fonte della ricerca di ricchezze ma il poeta è contrario: al centro della sua vita c’è solo l’amore che prova per la sua donna.
Properzio evita tutte quelle occupazioni volte all’arricchimento materiale e riconosce la donna amata come solo ed unico oggetto degno del suo canto.
Properzio pone se stesso al servizio della propria donna così come il miles si pone al servizio del dux. L’universo amoroso che ricrea nell’elegia è un mondo in cui l’uomo si rifugia evitando i consueti impegno della vita sociale e accettando volontariamente una condizione di inferiorità nei confronti della donna.
Viene anche utilizzato da Properzio uno specifico termine per indicare questa sua condizione di soggiogamento al potere della donna, ovvero nequitia. Le aspirazioni individualistiche di Properzio, quindi, sono ben lontane dai modelli pubblici su cui si basa la morale romana. Nel lavoro di Properzio si trovano tutte le specifiche caratteristiche del mondo delle elegie.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Properzio: vita, opere, profilo letterario
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