Meglio soffrire che mettere in un ripostiglio il cuore
- Autore: Susanna Casciani
- Genere: Romanzi d’amore
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2016
“Per Anna, da Anna.
Resta viva.
Non accontentarti.
Porta i tuoi occhi a fare una passeggiata, appena puoi.
Non rinunciare ai tramonti, alla speranza.
Accetta la sofferenza. Accetta la felicità. Accetta la forza che a volte ti pervade.
Non lasciarti schiacciare da quello che è stato, da quello che non hai. Non farti portar via la gentilezza, la curiosità, la fantasia.
Continua a saltare nelle pozzanghere, se ti va.
Cambia pettinatura, cambia pelle. Cambia modo di vestirti e truccarti, cambia abitudini, amicizie, luoghi e sogni.
Cambia spesso, ma lotta fino alla fine per non perderti.
Abbi cura di te, soprattutto quando tornerai ad amare.
Abbi cura del modo in cui guardi gli altri.
Abbi cura del tuo amore, soprattutto adesso. Soprattutto quando non saprai a chi donarlo. Non gettarlo. Non sprecarlo. Tienilo da parte, ti servirà.
Piangi pure, piangi quando vuoi. Ricordati di farlo, ogni tanto.
Ricordati che la cura, se davvero ne esiste una, sono le persone.
Non dimenticarti di loro. Delle loro mani. Dei loro guai.
Delle loro storie piccole ma grandiose.
Non precluderti niente solo perché potrebbe distruggerti. Non sparire.
Resta, goditi lo spettacolo.
Resta coraggiosa.
Resta dolce.
Testa alta,
cuore in mano”.
Tommaso e Anna sono due innamorati. O meglio, erano. Il loro amore è ormai finito da un pezzo quando, un giorno, Tommaso la guarda mentre è seduta a leggere e lei lo prega di non piangere, la consapevolezza che ora è davvero finita che galleggia nell’aria. È in quel momento che Anna decide di scrivere a Tommaso, o meglio, di tenere un diario nel quale annottare i propri sentimenti.
“Meglio soffrire che mettere in un ripostiglio il cuore” di Susanna Casciani è un libro che è arrivato ai miei occhi sospinto dal tran tran dei lettori. Grazie alle chiacchiere positive e alle citazioni lette nel web, ho deciso di avventurarmi nella lettura del romanzo che – dal titolo – faceva presagire di essere più adatto ad un pubblico adolescente.
Nonostante la mia situazione sentimentale – grazie al cielo – sia rosea rispetto a quella della protagonista, è facile immedesimarsi nei suoi pensieri e nelle sue fragilità. Quelle paure – che oserei chiamare universali – di essere del tutto sé stessi, di allontanare, in questo modo, la persona cara, mostrando tutti i propri giganteschi difetti. La paura di non essere abbastanza, di non essere, in poche parole, perfetti.
Il tutto viene scandito dal passare delle ore e dei giorni dalla separazione dal proprio amato. L’intermezzo, costituito dal primo incontro fra Anna e Tommaso e il successivo evolversi della relazione, è descritto con semplicità e dolcezza.
“Meglio soffrire che mettere in un ripostiglio il cuore” è un libro che si legge in poche ore, ma che non può lasciare indifferenti.
Meglio soffrire che mettere in un ripostiglio il cuore
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