Ti ho trovato tra le pagine di un libro di Xavier Bosch

In una Barcellona colorita e vivace facciamo, sin dalle prime pagine di “Ti ho trovato tra le pagine di un libro” (Sperling & Kupfer, 2016), di Xavier Bosch, la conoscenza di Gina, ragazza ribelle e disinibita, a cui, troppo presto, è stato strappato l’affetto materno: in un pomeriggio d’estate, due compagni di scuola rammentano l’arrivo di un uomo che, dopo aver parlato con la preside, porta via dalle lezioni Gina. Si scopre ben presto che quell’uomo, elegante e altero, è lo zio, venuto a comunicare la triste notizia della morte della madre della bimba per emorragia cerebrale.
Una manciata di anni dopo, un’adolescente Gina, dopo un diverbio avuto con il padre, decide di lasciare la casa di famiglia per intraprendere un cammino indipendente, allorché incontra un gallese, avanti alla sua porta, il quale cerca Paulina Homs (la madre di Gina), dopo aver trovato, all’interno di un libro, un biglietto da visita con la scritta

“Appelle moi!”, “Chiamami!”

Da qui comincia una ricerca a ritroso di Gina stessa, che ha il suo incipit al funerale della zia Julie, confidente e quasi sorella di Paulina in età giovanile. Tra le cose di proprietà di Julie, la cugina trova delle lettere indirizzate non alla madre bensì a Paulina. Lettere che sono scritte da Jean-Pierre Zanardi, gallerista della Rive Gauche, di cui Gina sente parlare per la prima volta.
Non le resta dunque, che indagare, per conoscere meglio la donna che, sebbene a tratti, le appariva assente e distante.

Questo libro, un romanzo essenzialmente d’amore, è un viaggio a ritroso, un tributo all’amore con la A maiuscola, dove quattro giorni, quelli concessi a Pauline e Jean-Pierre, divengono il leitmotiv di una vita intera, dove rinuncia e assenza non sono i contrappassi dolorosi di un amore non confortato dal tempo, ma diventano le pietre portanti di un amore sicuro, vero, fermo, solido.

“Quattro giorni di fuoco e magia, e il tempo è rimasto lì, sospeso. Impigliato nella felicità. Con la scoperta che l’Amore (con la A maiuscola, come il nostro, con tutti gli aggettivi che vorrai attribuirgli) non è possibile senza dolore”.

In questo percorso di lettura, che cresce assieme alla scoperta della storia, il legame dei due si fortifica attraverso i libri, le librerie di tutto il mondo, dove i messaggi lasciati da lei all’interno dei volumi, sono una perenne conferma del bisogno di lui e una mappa amorosa dalle mille sfumature.
Un romanzo che sicuramente potrebbe risultare smielato ma che, invece, per me, ben connubia l’amore per la lettura e per i libri, con l’amore romantico, e forse proprio per questo va apprezzato.

“«La dichiarazione d’amore più grande è quella che non si fa; l’uomo che sente parla poco»”.