I giovani. Tre racconti
- Autore: Jerome D. Salinger
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Il Saggiatore
- Anno di pubblicazione: 2015
“Verso le undici, Lucille Henderson, appurato che la sua festa stava veleggiando all’altezza giusta, e graziata da un sorriso di Jack Delroy, si costrinse a guardare in direzione di Edna Phillips, che dalle otto era seduta sulla grossa poltrona rossa a fumare una sigaretta dopo l’altra e a gorgheggiare saluti, con uno sguardo radioso che i ragazzi non si degnavano di cogliere”.
Quanta solitudine si può cogliere in questo piccolo scorcio illuminante della cocktail society newyorkese degli anni Quaranta del XX Secolo? Tantissima se chi scrive è un giovane letterato chiamato Jerome David Salinger (New York 1919 - Cornish, New Hampshire 2010), autore americano di culto, amato da intere generazioni di lettori, qui alla sua prima prova letteraria.
La presente raccolta contiene materiale preziosissimo, tre brevissimi racconti, creduti perduti per sempre, scritti dal ventenne Jeromie D. tra il 1940 e il 1944. Riscoperti nel 2014 e pubblicati negli Stati Uniti con il titolo Three Early Stories da Devault-Graves Agency, piccola casa editrice di Memphis (Tennessee), vengono ora presentati per la prima volta al pubblico italiano da Il Saggiatore che li edita a più di settant’anni dalla loro comparsa, tradotti da Delfina Vezzoli, con una Postfazione di Giorgio Vasta.
Il primo racconto I giovani (The Young Folks) venne pubblicato nel 1940 da Story, magazine a bassa tiratura ma influente di Whit Burnett, insegnante di Salinger presso la Columbia University. Una festa tra adolescenti si consuma tra chiacchiere vuote e senza senso mitigate da fiumi di scotch whisky.
Và da Eddie (Go See Eddie), dapprima rifiutato sia da Story sia da Esquire, alla fine del 1940 venne pubblicato nella rivista City Review dell’Università del Kansas, “Voglio che tu veda Eddie”, intima Bobby a Elsie, ma lei non cede, perché, anche qui, questo fiume di parole non porta verso nessuna direzione.
Il terzo e ultimo racconto, Una volta a settimana (Once a Week Won’t Kill You), viene pubblicato nel 1944 su Story del numero di novembre/dicembre. Lo scritto risente dell’esperienza bellica di Salinger, che aveva partecipato alla II Guerra Mondiale in Europa, prendendo parte allo sbarco in Normandia. Il breve testo, attraverso il congedo di un soldato dalla moglie e dalla zia “c’è una guerra in corso. Ci sto andando. Devo andare. Parto stamattina”, rappresenta un’istantanea di quanta sofferenza intercorre tra chi resta a casa e chi parte per la battaglia.
L’importanza di questi racconti sta nel fatto che contengono tutte quelle tematiche che J. D. Salinger, il quale fece diventare leggenda l’alone di segretezza e mistero che lo avvolse, avrebbe sviluppato sia nel suo romanzo capolavoro Il giovane Holden (1951), sia nei libri seguenti, Franny e Zooey (1961) e Alzate l’architrave, carpentieri e Seymour. Introduzione (1965).
Incomunicabilità, denuncia sottile nei confronti dell’ipocrita e conformista società medio-alto borghese americana, impietosa cronaca dei complicati rapporti all’interno di un clan familiare, solidarietà nei confronti di tutti quegli adolescenti come Holden Caulfield il protagonista di The Catcher in the Rye preda d’inquietudine e disorientamento. Salinger fece comprendere come pochi altri scrittori hanno saputo fare quanto sia dolorosa e difficile da superare quella sottile “linea d’ombra” necessaria per diventare adulti.
Dopo aver letto questi racconti/testimonianza, si comprende meglio l’opera di un autore diventato un mito giovanile, scomparso a 91 anni di età dopo parecchi decenni di reclusione volontaria.
“Addio, mio caro ragazzo”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I giovani. Tre racconti
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