I paesaggi perduti
- Autore: Joyce Carol Oates
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2017
“I paesaggi perduti” non è il diario di una vita di scrittura e neppure una autobiografia tradizionale, il libro va inteso come una raccolta dei frammenti di un delicato diario autobiografico di Joyce Carol Oates, una delle più importanti scrittrici contemporanee, autrice di romanzi dalle trame avvincenti e con personaggi memorabili. Un diario, composto da uno straordinario collage di ricordi, impressioni, piccoli fatti quotidiani importanti o no, pudori e riservati sentimenti familiari, così belli e veri, forse anche perché non urlati strepitando.
Joyce Carol Oates narra solo quello che considera determinante, ovvero gli episodi che in qualche modo hanno lasciato in lei una traccia indelebile. Comincia dai primi lontanissimi sprazzi dell’infanzia, risalenti addirittura ai due, tre anni di età, ricostruiti con una foto scattata davanti alla fattoria dei nonni adottivi ungheresi, a Millersport, dove la sua famiglia era costretta a vivere, quando la Grande Depressione aveva profondamente segnato l’America.
Poco più che gesti per comunicare con la nonna che cucinava piatti speciali ma non parlava l’inglese, come in qualche modo, invece, faceva il gigantesco nonno che derideva bonariamente la piccola nipotina. Scopriamo così la vita di una bambina in una fattoria dove i polli costituiscono un mondo a sé, c’è anche Happy, un pollo speciale come amico, un pollo femmina affezionato a Joyce, quasi come se fosse un cane: questo è solo uno degli episodi determinanti. Poi c’è il padre che adorava suonare il piano, guardare la boxe, volare e la madre, madre e moglie straordinaria, che Joyce Carol Oates descrive, che, però, non ha mai superato appieno il complesso di essere stata “data via” dalla vera famiglia.
Sono soltanto alcuni tra i tanti personaggi che sembrano uscire dal romanzo, come il fratello, Fred Robin, di cinque anni più giovane di lei, a cui dedica il libro, che le ha sempre dimostrato affetto e supporto in ogni evento.
Torna qui il duro impatto di Joyce Carol Oates con la morte, ad esempio, quando la sua migliore amica, figlia di un grande medico, in preda a una crisi depressiva, si uccide; vi è poi la difficile accettazione della sorella minore che, con la sua diversità, rappresenta una parentesi familiare pericolosa e triste.
L’amore per la scrittura è vissuto appieno negli anni dell’università a Syracuse, poi a Madison, con le sue convinzioni letterarie e l’insonnia che la attanaglia, dove incontrerà Ray Smith, il suo futuro marito. Poi il primo racconto pubblicato da una rivista femminile, il matrimonio, il pellegrinaggio nei ricordi delle varie università dove ha insegnato con Roy e ancora lo scrivere, il successo, i libri.
Forse però il principale protagonista de “I paesaggi perduti” è proprio il paesaggio, lo scenario di un’America rurale fatta di fattorie, avventure all’aria aperta, duro lavoro, felicità estive, un paesaggio che si è diventato spesso uno sfondo per tanti suoi romanzi successivi. Leggendo “I paesaggi perduti” scopriamo da dove nasce l’immensa fucina di storie conservata dalla mente di Joyce Carol Oates. E, forse, la vera fonte della sua scrittura.
Una bella storia fatta di tempi e legami determinanti per Joyce Carol Oates: uno spaccato di vita vera d’oltreoceano, a fine anni Quaranta e negli anni Cinquanta, meno patinata di quanto si vede spesso al cinema ma reale, emozionante, interessante, narrata con grande umanità da una autrice brillante, vivace e in grado di farci fare con lei un lungo ed intelligente viaggio nel tempo e nella storia americana.
I paesaggi perduti: Romanzo di formazione di una scrittrice
Amazon.it: 7,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I paesaggi perduti
Lascia il tuo commento