Il generale. Revolution Saga
- Autore: Simon Scarrow
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2017
Revolution Saga, la quadrilogia napoleonica del cinquantacinquenne Simon Scarrow ha impiegato due lustri per arrivare dalle isole britanniche, dov’è apparsa dieci anni fa. Grazie alla casa editrice romana Newton Compton, i quattro titoli sono stati o stanno per essere pubblicati in Italia. Il secondo, “Il generale”, in libreria dal 27 luglio (pp. 604, euro 9,90, ebook euro 4,99), ha seguito di qualche settimana l’uscita del volume d’esordio, “La battaglia dei due regni”, anticipando di poco la diffusione del terzo, “A ferro e fuoco”, dal 24 agosto e del conclusivo, “L’ultimo campo di battaglia” (atteso per fine settembre).
Lo stile coinvolgente, la scrittura franca, gli intrecci scorrevoli cari allo scrittore inglese nato in Nigeria nel 1962 caratterizzano anche questi lavori, che vedono alternarsi i due contendenti implacabili: Napoleon Bonaparte (nato in Corsica Naboleone Buona Parte, come ha voluto indicarlo Simon Scarrow) e il futuro duca di Wellington, l’irlandese Arthur Wesley, terzogenito del conte di Mornington.
Chi apprezza le saghe di Simon Scarrow risalenti nell’antica Roma (con le imprese di Catone, Macrone e delle legioni dell’impero) non resteranno delusi nel seguire vicende altrettanto ben raccontate, ambientate in un’epoca in cui non si combatte con lame e pietre, ma ci si affronta con armi da sparo ad avancarica e cannoni devastanti.
Nel 1795, Napoleone è un generale di brigata ventiquattrenne, noto per la vittoria assicurata dalle sue doti militari nell’assedio di Tolone. La fama di giacobino lo danneggia, ma non agli occhi dei nuovi capi della rivoluzione. Carnot e soprattutto Barras intravedono il genio senza pari che lo eleva sugli altri ufficiali dello stato maggiore francese, falcidiato dalla ghigliottina di Robespierre.
Il giovane generale viene ulteriormente consacrato dalla risoluta difesa delle Tuileries, assediate da ventimila realisti, decisi a riportare il Borbone sul trono. Scarrow è davvero bravo nel ricostruire le scene nervose del combattimento intorno al Palazzo simbolo della rivoluzione. La sua descrizione degli scontri è inarrivabile, come la strategia di Bonaparte, che sgomina avversari sei volte più numerosi dei difensori, non esitando a scatenare cariche di cavalleria e far sparare cannonate a mitraglia contro la folla.
È in queste fasi che conosce Gioacchino Murat e dopo questi fatti che si lega a Giuseppina Beauharnais. Il Direttorio gli affida la Campagna d’Italia, fronte secondario destinato a togliere l’iniziativa all’esercito austriaco e allontanarlo dai confini francesi alle Alpi.
Asset identitario dei romanzi della saga è il rimbalzo tra le carriere ascendenti di Napoleone e del suo coetaneo e prossimo avversario britannico. Dopo l’ottima condotta nella pur disastrosa ritirata dalle Fiandre, Wesley cerca visibilità e incarichi, anche amministrativi, per poter chiedere la mano dell’amata Kitty. Deve accontentarsi però di un comando nel 33° Reggimento di fanteria, destinato al subcontinente indiano.
Mentre il colonnello irlandese veleggia non senza difficoltà alla volta di Calcutta, Bonaparte, con i fidi Junot, Marmont e Murat, è alla testa dell’Armata d’Italia. Armata? Una parola grossa! Invece dei 42mila uomini indicati, ha trovato non più di 30mila straccioni, senza paga, armati sommariamente, con le scarpe sfondate, pelli di capra al posto dei pastrani e solo una ventina di cannoni.
Da vero trascinatore, riesce a motivare soldati affamati e malmessi promettendo bottino e conquiste, in una terra ricca di buon cibo, ottimo vino e belle donne.
L’Italia conosce così il genio del nuovo condottiero, ma anche la voracità dei soldati francesi. Quanto a Napoleone, ha tante occasioni per verificare la malevolenza di Parigi nei suoi confronti. I successi lo rendono ingombrante e deve guardarsi alle spalle da “amici” più pericolosi dei nemici sul campo. Arthur, intanto, affronta con le truppe inglesi quelle dei potenti e ambigui raja dell’India, uno dei quali, Tipu di Mysore, trama un’alleanza con la Francia. Wesley impara a sue spese che qualunque cosa si possa fare, si sarà sempre giudicati in base alla fortuna, avuta o mancata.
La buona sorte, che preoccupa l’ex cadetto irlandese, assiste il promettente generale corso. Nel primo volume, si sono conosciuti nella scuola di equitazione di Angers, pochi anni prima. Bonaparte ha sconfitto i più numerosi e armati austriaci a Mantova, Arcole, Rivoli. Li ha costretti ad un duro armistizio a Campoformio. L’Inghilterra è ora l’unico avversario della Francia in un’Europa pacificata a forza dalla armi francesi.
Il sempre più popolare generale corso propone al Direttorio una spedizione in Egitto, per strappare il decadente impero ottomano alla sfera britannica e mettere in difficoltà Londra nel Mediterraneo e in Medio Oriente. Servono 25.000 uomini e una squadra navale, il grosso delle risorse logistiche sarà strappato sul posto vittoria dopo vittoria.
È la campagna d’Egitto, avviata nel 1798, ma la vittoria navale inglese ad Abukir cancella ogni speranza francese. Napoleone deve trovare il modo di sfuggire a Nelson e tornare in patria, dove politicanti gelosi festeggiano il tramonto del suo astro. Si approssima l’alba del 18 brumaio.
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