Il gioco del suggeritore di Donato Carrisi

Davvero è solo un gioco? Mila Vasquez ha detto basta. Si è isolata da tutto e da tutti, assieme alla figlia. Una figlia nata da un qualcosa di malsano, una figlia che vuole credere differente da sé, perché sa che la strada che ha percorso fino a questo momento porta a una sola destinazione. Una cattiva destinazione. Poi accade una cosa…

Una donna chiama la polizia, affermando d’essere in pericolo. Purtroppo la prima pattuglia giungerà molte ore dopo, troppo tardi per evitare il dramma. Il colpevole viene arrestato poco dopo. Un colpevole strano, con il corpo completamente tatuato da numeri. E un nome: Mila.

Ed ecco che il buio inghiotte di nuovo la nostra protagonista. Reticente all’inizio, si troverà invischiata in un gioco più grande di lei. Sempre che di gioco si tratti… Purtroppo la posta è alta: la vita di sua figlia. E, a questo punto, Mila non può far altro che iniziare (tornare?) a giocare…

Donato Carrisi ci riporta nel buio dei suggeritori e lo fa con il suo stile incalzante e tagliente. Il gioco del suggeritore (Longanesi, 2018) è un libro che partirà in quarta e che ci catapulterà in uno scenario che riconosceremo immediatamente come nostro. Personaggi magnificamente dettagliati per un incubo che non riusciremo a smettere di osservare. E di vivere.

L’ennesimo colpo da maestro di Donato Carrisi, chi ama il genere troverà pane per i suoi denti. Per gli altri, invece, l’occasione giusta per avvicinarsi alla paura più totale.