Livelli di vita
- Autore: Julian Barnes
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2013
“Livelli di vita” è un saggio narrativo che parte da una metafora: quella del volo. Julian Barnes, nella prima parte del libro, rivive, a metà tra la realtà e la finzione, alcune gesta di personaggi realmente esistiti. Si tratta di Fred Burnaby, colonnello della Guardia Reale inglese, di Sarah Bernhardt, ”la divina”, colei che, sul palcoscenico, ammaliava con la sua presenza e la sua recitazione e Félix Tournachon, conosciuto come Nadar, vignettista e fotografo. Questi personaggi erano accomunati dalla passione per il volo. Tutti e tre avevano sorvolato terre a bordo dell’unico mezzo a quei tempi disponibile: la mongolfiera. Entusiasti dell’aerostato, ognuno di loro era lieto di esser anche definito “mongolfolle” pur di salire su qualunque mezzo che permettesse di andare verso il cielo, poiché volare, a quei tempi, significava librarsi verso uno spazio che era quello degli dei. I voli non erano stati, però, sempre un successo.
“Siamo creature destinate al piano orizzontale, a vivere con i piedi per terra, eppure – e perciò – aspiriamo ad elevarci. Da spettatori terragni quali siamo, qualche volta ci è dato di raggiungere gli dei. Alcuni di noi lo fanno attraverso l’arte, altri con la religione; nove su dieci con l’amore. Ma è vero che se possiamo elevarci, allo stesso modo rischiamo di precipitare. Non sono molti gli atterraggi morbidi.”
I brani dedicati a questi personaggi e agli eventi di cui sono protagonisti iniziano in maniera similare: ”Metti insieme due cose che insieme non son mai state. E il mondo cambia”.
E’ palese che il volo sia solo una metafora attraverso cui Barnes ci porta al vero contenuto del suo libro: l’amore. Le due persone che insieme sono state e che, nell’arco della propria vita, hanno mutato quella dell’altro, sono l’autore e la moglie di lui, Pat, scomparsa da ormai cinque anni cui Barnes dedica l’intera narrazione. La loro storia, durata trent’anni, è stata per lo scrittore, un’esperienza unica.
“L’amore concede una sensazione di fiducia e di invincibilità. E a volte, perfino spesso, funziona. Riusciamo a schivare i proiettili come Sarah Bernhardt diceva di poter schivare le gocce di pioggia. E’ sempre in agguato, però, l’improvviso colpo di lancia alla gola. Perché ogni storia d’amore è, potenzialmente, una storia di sofferenza.”
Nel capitolo dedicato all’amore e alla perdita, per lui straziante, della moglie, Barnes riflette sulla morte e sul rapporto che con essa abbiamo. Ognuno vive questi momenti in maniera assolutamente personale. Tratta della sofferenza per una perdita e di chi, non sopportando ciò, decide di togliersi la vita. Scrive tutto questo con una visione agnostica, ma per certi aspetti, anche Barnes ha una fede. Lui che non crede nell’aldilà, lo crea già sua questa Terra ove continua, giorno dopo giorno, a parlare con la sua Pat, come faceva Pereira di Tabucchi che l’autore cita nel suo libro; si comporta come se lei fosse presente e, in ciò, non differisce più di tanto dalla visione religiosa.
Questo non è un libro per chi cerca, nella lettura, l’evasione oppure non è stato toccato dalle traversie della vita. E’ un’opera per coloro che hanno amato e sofferto, lettori ai quali Barnes permette di entrare nel suo cuore per condividere, per confortarsi e magari, anche senza particolari velleità, per risalire in quota.
Livelli di vita
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