Metti via quel cellulare
- Autore: Aldo Cazzullo
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2017
Aldo Cazzullo, il noto giornalista del Corriere, affronta in modo insolito il tema che sembra dominare la vita delle famiglie italiane, in una sorta di pamphlet a quattro mani scritto insieme ai due figli, all’epoca l’universitario, Francesco, e la liceale, Rossana. Metti via quel cellulare è una sorta di dialogo ben costruito, dove le ragioni dei più giovani si scontrano in modo affettuoso e civile, ma fortemente convinto e convincente, con quelle del padre Aldo.
Pur facendo parte della generazione dei padri, pur sicura che le argomentazioni di Cazzullo siano molto articolate e frutto di lunga esperienza di giornalismo d’inchiesta sul campo, in molte delle diatribe sorte tra i due schieramenti a proposito della rete, di internet, del telefonino, mi hanno visto concordare con l’opinione dei due ragazzi/figli.
Nei dodici capitoli in cui il libro è strutturato, le voci dei protagonisti sono esposte con diversa forma grafica: Cazzullo padre ha la pagina bianca scritta in modo canonico, mentre le risposte dei figli hanno una pagina a fondo grigio e un diverso font, per cui le posizioni espresse risultano chiarissime come lo sono le differenze di opinione. Le mutazioni della vita familiare dopo l’arrivo del telefono cellulare, l’uso dei videogame e i relativi pericoli che ne derivano per i più fragili, gli idoli che nascono e prosperano nel web, internet, Grande Fratello, il bullismo e l’uso distorto dei social, l’uso del telefonino a scuola, il significato della rivoluzione digitale messo a confronto con le altre grandi rivoluzioni della conoscenza nella storia, a partire da Gutenberg, sono alcuni dei grandi temi che questo libro affronta con originalità e pluralità dei punti di osservazione.
Alcune frasi pronunciate dai fratelli Cazzullo, ventenni saggi del nostro tempo, sono davvero interessanti perché rispondono in modo appropriato alle osservazioni, talvolta piuttosto banali, che vengono mosse all’uso effettivamente ossessivo da parte di molti dello schermo del cellulare o del tablet:
La rete è lo spazio delle libertà, offre tantissime occasioni: leggere gli scrittori che preferisci, ascoltare la musica che ti va in quel momento, parlare con una persona di cui senti la mancanza, soprattutto conoscerne di nuove. E il telefonino può aiutarti a stare meglio anche con la persona che hai di fronte. Quante volte siamo andati a cercare su Wikipedia il nome che non ricordavi, ci siamo visti i gol della Juve in diretta, abbiamo salutato i cuginetti su Skype? Non è vero che il telefonino ci isola dal mondo, ce lo crea. Possiamo decidere di stare soli, o possiamo decidere di stare con gli altri. Possiamo spegnerlo e uscire con gli amici….
Il centro del libro, ribadito nelle conclusioni tratte da Aldo Cazzullo, è il nuovo modo di vivere i rapporti familiari da quando il telefonino è entrato di prepotenza nelle vite di tutti noi, giovani, anziani, vecchi, bambini. Le competenze storiche, sociali, politiche, letterarie, antropologiche di cui certamente un adulto giornalista della carta stampata è fornito, perché sta alla base del suo lavoro quotidiano, talvolta non bastano, e vanno integrate con quelle più fresche ed attuali, più aperte al cambiamento e all’aggiornamento continuo che sono quelle dei nativi digitali o comunque dei ventenni di oggi. Le parole pronunciate dai figli, comunque contenti di aver partecipato al progetto di questo libro, sono consolatorie:
Le macchine possono anche sconfiggere l’uomo, ma non potranno mai rubargli la sua umanità
Metti via quel cellulare. Un papà. Due figli. Una rivoluzione
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