Piranha
- Autore: Clive Cussler
- Genere: Avventura
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Longanesi
- Anno di pubblicazione: 2016
Clive Cussler ha il sorriso pacioso di un sano ottantacinquenne, la barba bianca, l’aria distesa e serena. Ma quegli occhi vivi, che spiccano nella foto a tutta quarta di copertina, rivelano un’energia che in un anziano non ti aspetteresti, ma che non sorprende nel fondatore della NUMA, l’agenzia internazionale no profit che recupera relitti di interesse storico in ogni parte del mondo. È stato un uomo d’azione prima di diventare il più famoso scrittore di action e mistery thriller. Approda in Italia il più recente, “Piranha”, scritto a quattro mani con un altro autore di romanzi d’avventura, Boyd Morrison, e pubblicato da Longanesi, come da diritti inveterati (giugno 2016, pp. 396, euro 18,60).
Secondo lo stile di Cussler, si parte da un antefatto di almeno un secolo prima.
Nevica in Martinica, in primavera? No, è cenere quella che cade dal cielo a Saint-Pierre, l’8 maggio 1902, sul piroscafo canadese Roraima, alla ricerca di un approdo tra le altre diciotto navi all’ancora. Il vulcano Pelée è attivo da un mese, ma tutti sono convinti che l’energia della “montagna” sia in via di esaurimento. Sbagliano, perché con un grande sommovimento, dal cono si innalza una colonna immensa di fumo, che collassa e precipita su tutto e tutti. Il calore è mortale. Lapilli infuocati, ceneri, gas venefici, vapori tossici, l’intero contenuto letale dell’eruzione piroclastica si abbatte al suolo, in aggiunta all’onda d’urto dell’esplosione e ad un violento maremoto.
La descrizione dell’apocalisse del Pelée è breve ma efficace. Poche pennellate di genio.
Il primo ufficiale del Roraima riesce a scampare, sigillandosi sottocoperta. Rimesso piede sul ponte, una volta attenuato il calore, fa in tempo a raccogliere le ultime parole di un passeggero, il prof. Lutzen, che gli consegna un taccuino custodito con cura dalla vampa di fuoco che ha ustionato il poveruomo. Mentre l’incrociatore francese Suchett lo porta in salvo, Scott sfoglia il libretto, che contiene appunti in tedesco, soprattutto equazioni e astrusità scientifiche. È determinato a rispettare l’impegno di consegnare il diario alla sorella dello sfortunato scienziato, a New York. E ripensa al messaggio criptico che gli ha chiesto di riferire:
“ci sono stato, ho fatto la grande scoperta che cambierà tutto. Brillavano come smeraldi, grossi come tronchi d’albero… Ho trovato Oz”.
Centoquattordici anni dopo, una nave da carico fatiscente viene ispezionata dalla Capitaneria di un porto venezuelano. Sembra il più sporco ammasso di ruggine ancora sui mari, ma chi controlla non sa di trovarsi a bordo dell’Oregon, la stupefacente imbarcazione al comando di Juan Cabrillo. La motonave puzzolente e corrosa all’inverosimile è l’astuto camuffamento di una meraviglia natante, che ingaggia battaglie navali contro cacciatorpediniere cinesi, sottomarini iraniani e cannoniere birmane. Con un equipaggio di tecnici ed ex militari esperti, è stracolma di armi: missili, siluri, laser. Un metro di blindatura la protegge da qualunque cosa non sia un’esplosione nucleare.
Terminata l’ispezione, il sedicente comandante Holland spegne i diffusori odorizzanti, ripone il topo di sentina impagliato, smette i panni sporchi, la dentiera, i baffi, la parrucca e la pancia finta che lo facevano sembrare un trasandato alcolista. Torna a mostrare l’aspetto atletico, i capelli biondi a spazzola e la gamba artificiale bionica del capitano Cabrillo, ex ufficiale, ex agente CIA ed ora presidente della Corporation, agenzia privata che compie attività segretissime per i Servizi.
“Piranha” è un nuovo titolo degli Oregon Files, serie di grande successo per Cussler e la scuderia di coautori. Nell’ennesima avventura fanta-tecnologica, le annotazioni incomprensibili del prof. Lutzen hanno trovato qualcuno che le ha sviluppate, creando l’avveniristico sistema d’arma contro il quale Juan dovrà misurarsi con tutta la sua nave, gli apparati, le donne e gli uomini di cui dispone. I cattivi di turno saranno uno scienziato e un ammiraglio. L’alto ufficiale è una donna, Dayana Ruiz, comanda la Marina venezuelana ed è pronta a sacrificare chiunque e qualsiasi cosa pur di distruggere l’Oregon. L’altro “malamente” è Lawrence Kensit, un giovane genio, che all’aspetto timido, al fisico incurvato e alla faccia segnata dall’acne, oppone un disprezzo totale per il genere umano “inferiore”, dall’alto dei suoi dottorati scientifici.
Cabrillo se la vedrà con missili, esplosivo C4 e droni subacquei, ma sotto tiro non c’è solo la sua nave delle meraviglie. Avete presente l’Air Force One o Two o quello che volete? Nel mirino ci sono i vertici degli Stati Uniti. Non basta per correre in libreria?
Piranha: Oregon Files #10
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