Scuola media. Fatemi uscire di qui! James Patterson, Chris Tebbetts

James Patterson, conosciuto scrittore di thriller, si dedica, da qualche anno a questa parte anche ai libri sui ragazzi, in particolare gli adolescenti. I suoi libri descrivono il periodo della scuola media: nato per primo è “Scuola media, gli anni peggiori della mia vita” cui ha fatto seguito “Scuola media, fatemi uscire di qui!” , scritti con la collaborazione di Chris Tebbetts, editi dalla Salani e corredati da piacevoli, divertenti ed efficaci illustrazioni.

Si narrano le vicende di Rafe Khatchadorian, un ragazzo come tanti, a tratti introverso ma anche ricco di idee fantasiose e spesso poco tranquille che ci racconta il suo modo di sopravvivere alla realtà scolastica. In “Scuola media, fatemi uscire da qui!” Rafe, dopo aver combinato tanti guai nella prima classe dell’Istituto, si trova a dover cambiare scuola poiché la madre perde il lavoro ed è costretta a trasferirsi con lui e la sorellina dalla nonna in città.

Il linguaggio usato dal ragazzo è tipico di chi cresce e vede gli adulti con uno sguardo oltremodo personale: ad esempio, la mamma non è spaventata dai cambiamenti, anzi è sempre entusiasta ma Rafe non sa che è ciò che fanno tutti i genitori per rendere meno traumatici i cambiamenti ai figli. Il protagonista si rifugia ogni tanto nella fantasia e parla con Leo, il suo gemello che è morto a soli tre anni ma che, nei momenti difficili, gli è sempre di compagnia.

A lui Rafe confida i suoi dubbi e Leo che rappresenta il suo alter ego saggio cerca in ogni modo di aiutarlo. Ecco che, giunto in città, Rafe, con l’aiuto della sua ex insegnante, riesce ad essere ammesso nella Cathedral, una scuola d’arte. Come per tutti i nuovi arrivati, l’ingresso nell’istituto Cathedral, per Rafe, non si rivela facile. Questa volta il ragazzo, però, è più motivato allo studio perché la scuola è ad indirizzo artistico e a lui piace tanto. Così il motto di Rafe diviene “Fatti una vita”, pensiero che condivide con Leo ma riguardo al quale trova parecchi ostacoli soprattutto nell’atteggiamento di alcuni compagni, tra cui spicca Zeke McDonald che fa di tutto per mortificarlo e deriderlo. Procedendo nella lettura, però, Rafe assaporerà un po’ la rivalsa, con scherzi proprio a danno dei più prepotenti. Certo, questo vuol dire anche, per il protagonista, infrangere alcune regole ma, per procedere nella missione “Fatti una vita” lui è pronto a tutto e... insomma, non passa mica tanto per il sottile.
A volte, però, Rafe si sente abbattuto e così si esprime:

“Non sono mai stato bravo a fare il bravo, se mi passate la battuta ma a volte mi sento come se tutti i guai del mondo fossero di ferro e io fossi una grossa calamita ambulante.”

Come ci sono i bulli che vogliono dominare, così c’è anche chi sembra esser amico del ragazzo: si tratta di Matty che con lui condivide molte avventure scolastiche. Certo, i due ogni tanto ne combinano qualcuna ma ciò è dovuto, da un lato dalla necessità di reagire di fronte alla cattiveria di alcuni, dall’altro all’immaturità e alla mancanza di senso di responsabilità di due ragazzini che stanno ancora crescendo.

L’autore, tra le righe, offre anche messaggi positivi ai giovani lettori cui è destinato il libro e lo fa attraverso la voce di Rafe

“Ma perché mi date retta? Se finora siete stati attenti, oramai sapete che la cosa migliore è osservarmi per bene e poi fare l’esatto opposto di quello che faccio io, perché la mia strada porta a un sacco di grane. Non dite che non vi avevo avvertito. Capito?”

La storia è scorrevole ma non priva di reali messaggi tra i quali, per i ragazzi, il consiglio di valutare bene le situazioni, di riflettere sulle vere amicizie, su quelle che sono solo apparenti e possono tanto deludere; per gli adulti è un modo per avvicinarsi agli adolescenti, per leggere la realtà attraverso i loro occhi e quindi saper essere, al momento opportuno, indulgenti o fermi nelle decisioni.

“Scuola media, fatemi uscire di qui!” rinnova i successi di uno scrittore molto conosciuto e non delude i lettori.