Una finestra vistalago
- Autore: Andrea Vitali
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Garzanti
Come negli altri romanzi di Andrea Vitali, siamo a Bellano, sulle rive del lago di Como dove non è raro trovare casi di omonimia perché lì tanti, di cognome, fanno Arrigoni, Bonomi e Vitali, naturalmente.
“Di Arrigoni ce n’è un sacco a Bellano, tanti, troppi”.
Su queste poche parole ruota la vicenda portante di “Una finestra vistalago” di Andrea Vitali. La storia ha origine decenni prima ma il racconto si snoda dagli anni Cinquanta ai Settanta e ad esso si affiancano vicende minori, quelle di un’Italia uscita dalla seconda guerra mondiale, dello scontro DC–PCI , della nascita di nuovi gruppi di partiti come il sedicente PSIUP, cui appartiene Eraldo Bonomi, uno dei protagonisti del romanzo. Questi, durante una gita a Pontida, si innamora della bella Elena la cui famiglia ha attraversato momenti difficili. La ragazza accetta la proposta di matrimonio e i due, giovanissimi, convolano a giuste nozze. Parrebbe una storia d’amore ma non è esattamente così. Elena cerca un riscatto per se stessa, per la piccola locanda della madre e, soprattutto, per il destino della sorella minore ancora adolescente. Elena è più scaltra di quanto appaia inizialmente: sa che qualcosa lega la sua famiglia a uno degli Arrigoni, ma non uno qualunque. Così si rende, in tutto e per tutto, cittadina di Bellano stringendo amicizie, cercando di inserirsi in quel microcosmo che è la piccola società di paese. Il lavoro presso la ricca famiglia Perdicane sarà per lei una finestra ben più ampia di quelle vistalago e vistamonte che le offre la piccola casa di Eraldo.
La storia perderebbe di significato se in essa non comparissero alcuni personaggi che, in quegli anni, avevano, però, gran rilievo nella vita di paese. Tra essi spicca il dottor Tornabuoni, medico condotto che conosce un po’ tutti e che milita da tanti anni nel PCI; tanti paesani lo consultano, un po’ per le malattie del corpo, un po’ per quegli imbrogli familiari e sentimentali che turbano la loro esistenza. Poi ci sono il parroco e tanti altri personaggi del paese: da Benito che, causa il nome, non potrà mai diventare segretario delle sede locale del PCI , al parroco, alla “Stopina” che viene fatta morire più e più volte, anche perché è di queste notizie che viveva in quei decenni ogni paese, al “Biglia”, l’edicolante così chiamato per il suo occhio di vetro e tanti altri ancora. Ad essi si unisce Curzio Castronni che a Bellano è solo di passaggio ma che lascerà il segno nella vicenda raccontata.
“Una finestra vistalago” risulta un romanzo piacevole, ben scritto, suddiviso in tanti brevi capitoli, ognuno dei quali fa riferimento ai molti, piccoli episodi quotidiani del centro lacustre. E’ la realtà degli anni Cinquanta in cui tutti ci si conosceva, in cui tutti si facevano i fatti degli altri, un po’ per curiosità, un po’ per condivisione. Andrea Vitali, attraverso le vicende, evidenzia come passioni amorose, politica e interessi economici diano vita, in un piccolo mondo, ad accadimenti che sono molto simili a quelli più conosciuti dall’Italia intera.
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