A Berlino. Con Ingeborg Bachmann nella città divisa
- Autore: Ilaria Gaspari
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Giulio Perrone editore
- Anno di pubblicazione: 2022
Ilaria Gaspari ha 33 anni, è milanese di nascita, ha studiato filosofia alla Scuola Normale Superiore di Pisa e ha conseguito un dottorato all’università Paris I Panthéon-Sorbonne con una tesi sullo studio delle passioni nel Seicento. È l’amore per gli scritti e l’ammirazione per il personaggio di una grande intellettuale poetessa e scrittrice, Ingeborg Bachmann, l’affetto per una città che si presenta oggi come la risultante delle devastanti ferite inferte dalla storia e dalla follia umana e della sua mitteleuropea incomprimibile voglia di rinascere, che la portano a tornare a Berlino, a compiere nella capitale tedesca un ulteriore viaggio, di tre giorni, nel terzo anno della pandemia.
Scrive Gaspari in A Berlino. Con Ingeborg Bachmann nella città divisa (Giulio Perrone, 2022) che:
"A Berlino le ferite della guerra si saranno anche richiuse nel tempo, ma le cicatrici rimangono visibili, molto più che altrove, e sono una delle ragioni del fascino perturbante della città."
Quasi a voler ostinatamente inseguire un fantasma, quello di Ingeborg Bachmann, austriaca di nascita, le cui opere sono disseminate di motivi ideologici che richiamano una formazione intellettuale filosofica (Heidegger, Wittgenstein) e di temi dedicati alla generazione venuta dopo gli orrori della guerra di cui la Germania fu protagonista, Gaspari si reca a Berlino (con l’intento, appunto, di ripercorrere certi itinerari già compiuti dalla scrittrice di Klagenfurt) ben cosciente del fatto che "Berlino non è la mia città e non è nemmeno la sua. È una città che mi parla, però, e vorrei provare a decifrare il suo mistero, con l’aiuto di questa guida silenziosa".
Ancora:
"Sono sulle tracce di un fantasma, devo seguire le impronte che ha lasciato in queste strade come in una caccia al tesoro, appunto, è un gioco, un gioco serio, magari, che non vedo l’ora di cominciare a giocare."
Il libro elenca luoghi visitati anche a suo tempo da Bachmann. Questi vengono raccontati al lettore in uno stile quasi diaristico; alle pure e semplici descrizioni Gaspari aggiunge considerazioni suggerite dagli avvenimenti storici che hanno segnato lo stato delle cose in parti diverse della città (diffusamente, per esempio, tra le pagine si fa riferimento alla costruzione e alla caduta del Muro) e riflessioni intime che da un lato denotano il desiderio di identificarsi con il "suo" fantasma ("Ora voglio anch’io imparare a guardare, ad ascoltare Berlino, prendere in prestito gli occhi con cui lei ha studiato la città; voglio provare a riscattare la sua sofferenza. E se poi non dovessi riuscirci, almeno avrò visto qualcosa di nuovo".), dall’altro appaiono di volta in volta suscitate dalla lettura di brani bachmanniani oppure dalla visita a monumenti o edifici particolari o da circostanze della quotidianità berlinese. Bella, densa, suggestiva lettura, il libro esprime un punto di vista su Berlino che è inconsueto, attento, sempre profondo.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: A Berlino. Con Ingeborg Bachmann nella città divisa
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