A forma d’aquila di Matteo Camenzind

Matteo Camenzind (classe 1991) durante gli studi accademici a Pavia è stato illustratore e direttore editoriale della rivista universitaria “Inchiostro” e ha pubblicato questo romanzo breve (95 pagine) che colpisce per la sua qualità illustrativa. Più che raccontare, mostra, illustra delle storie che si intrecciano, unite da un filo conduttore “A forma d’aquila”: il talismano di Francesca, i sogni e le allucinazioni di Gabriel e di Samuel; l’aquila che veglia e unisce le vite come un destino, tra la Spagna e la Sardegna.
Un romanzo che illustra la storia di Gabriel, Francesca, Samuel e un corollario di personaggi che li circondano entrando e uscendo dalle loro vite rapidamente, in un racconto che rimescola le linee temporali confondendo il lettore, che deve ragionare per riunire i fili della storia e lo pone in una posizione di osservatore degli eventi presentati come tasselli di mosaico da ricomporre per dare senso a quarant’anni di vita e generazioni che si susseguono rapidamente tra momenti di gioia e dolore dando senso alla vita, con una continuità che prosegue anche dopo la morte.

Gabriel, 26 anni, dottorando spagnolo, va in Sardegna a svolgere delle osservazioni che gli fanno conoscere Francesca, che di anni invece non ne ha ancora neanche 21. L’aquila li unisce a doppia mandata dando vita a una storia che li lega per generazioni e li divide per sempre. Un amore impossibile oppure un amore oltre la vita? Per Gabriel sarà necessario attendere 40 anni per capire, ma per il lettore solo un paio d’ore per percorrere, a volo d’aquila, le poche pagine che si leggono d’un soffio, trattenendo il fiato:

poche cose come la vita possono togliere il fiato e, tra queste, l’amore.

Non è un romanzo d’amore, ma un racconto in cui le storie di amore e le passioni si susseguono e si intrecciano unendo delle vite e rilanciando delle esistenze, la cui vita cambia di rotta in modo drastico e imprevisto. E allora, forse, l’aquila è messaggero di Ananke, la personificazione della necessità, figlia e moglie di Chronos (il tempo), nella mitologia greca, più forte di tutti gli dei dell’Olimpo.