A proposito di Grace
- Autore: Anthony Doerr
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2016
Lo scrittore americano Anthony Doerr con questo romanzo, “A proposito di Grace”, ha vinto il prestigioso premio Pulitzer nel 2015, forse sulla scia del grande successo che aveva avuto l’anno precedente con il bellissimo “Tutta la luce che non vediamo”: ma se quel romanzo era ambientato in Europa alla vigilia della Seconda guerra mondiale fin quasi ai nostri giorni, e le vicende individuali dei protagonisti si intrecciavano con quelle tragiche della grande Storia del ’900, questa raccontata nel nuovo romanzo è incentrata prevalentemente su un solo personaggio, David Winkler, un idrologo che vive ad Anchorage, in Alaska, dove studia la meteorologia, la composizione dell’acqua, e in particolare è affascinato della peculiarità dei fiocchi di neve, di cui osserva la fantastica forma.
Ma Winkler, fin dall’infanzia, ha un dono molto speciale: durante le sue notti da sonnambulo sogna e quanto gli appare in sogno si verifica poco dopo: si troverà così a prevedere la morte per incidente di un uomo che attraversa la strada, e solo sua madre capisce e crede alla sua capacità di profetizzare eventi. David Winkler è molto miope, molto solitario, molto spaventato del suo segreto: la ragazza Sandy, con le efelidi sul volto, incontrata per caso in un drugstore, gli era già apparsa in sogno e lui capisce di esserle destinato. Lei è sposata con Herman, direttore della banca dove anche lei lavora, ma presto accetta la insistente corte di David, resta incinta, fugge con lui in Ohio, a Cleveland. La piccola che nasce si chiama Grace, ma quando ha circa un anno, David sogna di nuovo: nel suo incubo capisce che la piccola morirà fra le sue braccia durante una tragica inondazione. In effetti poco dopo comincia a piovere, il fiume straripa, lui costringe Sandy a fuggire con la bambina, ma lui stesso è travolto dalla follia che lo prende, consapevole che potrebbe causare la morte della piccola. Da qui il romanzo prende tutta un’altra direzione, David e Sandy si dividono, lui fugge e si rifugia disperato nell’isola di San Vincent, nelle Grenadine, a largo del mar dei Caraibi, solo, quasi impazzito per i sensi di colpa, convinto che Grace sia annegata. I tentativi di raggiungere Sandy sono infruttuosi. Lei non si farà più trovare né David saprà se la piccola è ancora viva. Tutta la seconda parte del libro si svolge tra le isole, dove David sopravvive grazie a Soma e Felix, due esuli dal Cile di Pinochet, che gli offrono calda accoglienza e una sorta di lavoro, mentre la piccola Naaliah, la loro bambina, diventa per lui una sorta di surrogato della figlia perduta. La ragazzina è forse il personaggio più riuscito del libro: sempre vicina a David, crescerà con la passione della scienza, con la capacità di osservare i fenomeni della natura, e, una volta adulta, vincerà una borsa di studio per studiare gli insetti proprio all’università di Anchorage, in Alaska: e qui il cerchio si chiude.
Il romanzo è lunghissimo, talvolta troppo pieno di citazioni scientifiche del mondo degli insetti, dei pesci, delle nuvole, dei fenomeni atmosferici che sembrano quasi l’ossessione di David che l’ha trasferita a Naalyah, anche se sotto a tutto c’è il tema della paternità, della ricerca dei figli perduti, della propria ragione di vita che è l’amore, sempre e comunque: personaggi tutti, Felix, Soma, Herman, che trovano solo nell’amore, nella voglia di dare, ognuno a suo modo, la vera ragione di esistere. Grace, la figlia perduta, è la causa dell’infelicità e della vita sballata di David, ma ci sarà una insperata ricompensa, proprio nelle pagine finali del libro. Il microscopio con cui David osserva e fotografa la struttura dei fiocchi di neve, mostra come nelle cose piccolissime, stia l’essenza di ogni possibile felicità, che Naalyah ha scoperto negli insetti più insignificanti, che cura con passione e competenza.
Una storia sulla capacità di sopravvivenza, fisica e psicologica, in un mondo che ti mette alla prova: il clima terribile dell’Alaska, il freddo, le alluvioni, la miopia, le sconosciute turbe psichiche, l’enormità delle distanze, i distacchi, gli abbandoni, non riusciranno ad aver ragione della caparbietà di un uomo che solo grazie all’amore assoluto per due giovani donne, la figlia vera e quella vissuta come tale, Naalyah e Grace, ce la farà a ricostruire una forma di esistenza possibile, una possibile felicità.
A proposito di Grace
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Mi permetto un piccolo appunto, per la precisione: Anthony Doerr ha vinta il Pulitzer per la narrativa 2015 con All the Light We Cannot See (Tutta la luce che non vediamo, appunto), e non con About Grace (A proposito di Grace), romanzo che precede di un decennio Tutta la luce. L’equivoco nasce probabilmente dall’annuncio sulla copertina italiana, che tuttavia si riferisce all’autore e non al titolo. Cordialità.