Accadimenti nell’irrealtà immediata
- Autore: Max Blecher
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2012
La casa editrice Keller pubblica per la prima volta Max Blecher, scrittore rumeno, morto a soli ventinove anni. Max Blecher è un giovane rumeno che durante gli anni ’20 studia medicina a Parigi dove, oltre a venirgli diagnosticata la terribile malattia che lo tenne quasi sempre a letto per i successivi dieci anni, la tubercolosi spinale, strinse rapporti di sincera amicizia con André Breton e Gide, aderendo al surrealismo.
Molti, nel parlare di questo libro, propongono un paragone con Kafka, ma io credo che invece si inscriva da pari perfettamente tra il Musil de "I turbamenti del giovane Törless" e "La lingua salvata" di Canetti.
Il tema del racconto è l’infanzia, colta qui in bilico tra l’essere fanciullo ed adolescente, in quel momento della vita di un uomo che molti autori ci hanno rappresentato come un punto di non ritorno. Il protagonista di Blecher scopre sé stesso in rapporto con il resto del mondo, alle volte estraniandosi dalla realtà che lo circonda per entrare in una dimensione altra, dove è difficile distinguere tra realtà, sogno e ricordo. Il protagonista si muove in questa irrealtà spavaldo ed incredulo, lì le cose, gli avvenimenti, sono come ricoperti da un leggero velo impalpabile che al tempo stesso suggerisce e nasconde la loro forma. Ma se i confini del mondo dell’irrealtà, nel quale accediamo attraverso quelle che la famiglia del protagonista crede essere delle crisi della personalità, sono sfumati, sono invece ben definiti quelli del piacere sessuale che non irrompono bruscamente nella vita del bambino che si appresta a diventare adolescente. Il piacere sessuale è ricercato coscientemente per il semplice gusto del piacere, lontano da sensi di colpa, vissuto come nuova scoperta di sé e degli altri.
L’incantevole e toccante prosa cattura fin dalle prime pagine ma per approfittare appieno della lettura bisogna mollare gli ormeggi e seguire gli eventi raccontanti senza avere l’esigenza e/o la presunzione di localizzarli. Quello che conta è il tempo, liquido, impalpabile, presente eppure già passato, che torna ad avvolgerci come una coperta per poi abbandonarci lasciandoci dove avevamo dimenticato di essere con la possibilità che lì dove siamo, sia un punto qualsiasi nell’irrealtà immediata raggiungibile solo stringendo gli occhi.
Accadimenti nell'irrealtà immediata
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