
Agata del vento
- Autore: Francesca Maccani
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2024
Dopo il successo editoriale de Le donne dell’Acquasanta, premio Rapallo Bper Banca “Donne e Cultura”, ecco adesso Francesca Maccani mutare sfondo ed ambientazione nel suo ultimo romanzo, Agata del vento (Rizzoli, 2024), spostandosi nelle isole del vento, le Eolie. “Un romanzo di mare e di cielo”, come da sottotitolo di copertina, che nasce da una fascinazione, un’attrattiva speciale verso queste isole piene di atmosfera, profumi e originali storie che coinvolgono il lettore, ispirandosi a fatti realmente accaduti e sulla scorta della storia delle donne pescatrici e delle testimonianze raccolte dall’antropologa Macrina Marilena Maffei.
Una storia di donne in cui la principale è Agata, che sin da adolescente si accorge di avere delle capacità e sensibilità particolari, e questo in un contesto solo apparentemente patriarcale. Forte è il legame di questa donna con la sua terra e la sua storia, le sue tradizioni. Durante il periodo bellico le donne erano spesso costrette a svolgere anche i lavori degli uomini, ed Agata è una di queste, essendo una pescatrice che svolge il suo lavoro, di certo pesante ma con grande impegno, quando gli uomini emigrano verso terre assai lontane. Agata veniva definita una "majara", ossia una guaritrice dell’isola, cioè in possesso di un dono particolare attraverso pratiche che trovano origine nella tradizione e in rituali antichi.
“Ma quindi tu fai le magie?” aveva domandato Agata con tanto d’occhi. D’altra parte, l’aveva vista fare cose strane: quando lei stava male, per esempio, le metteva piatti di acqua e olio in testa e sulla pancia e recitava preghiere in dialetto che mischiavano parole strane con i padri, figli e spiriti santi.
“No, nica mia, le magie vere le fai solo se ti pigghia lo spirito di Eolo. Allora sì che vedi e fai cose mai fatte.”
Il romanzo della Maccani si basa su una ricerca su riti apotropaici compiuta sulla popolazione locale, che si affidava a queste persone per necessità. Le pratiche di “guarigione” venivano poi trasmesse da una donna majara all’altra solamente in occasione della messa della notte di Natale. Si racconta tra l’altro come queste donne si cospargessero di un unguento che produceva delle allucinazioni; le donne venivano così come a estraniarsi, animate da un anelito di libertà dalle angustie quotidiane.
Agata era nata a mare durante una notte di pesca, tra le braccia di una majara, e ha due fratelli e un padre che sparisce presto in quanto decide di emigrare; è presente Cettina, la madre, come colonna della casa, una donna complessa e matura che aveva avuto una vita travagliata. Ma c’è tutto un gruppo di donne che gravita intorno ai personaggi principali, con le loro vite e le loro sensibilità.
Il personaggio di Agata si rifà a una donna realmente vissuta, come riportato dalla citata dottoressa Maffei, che ne racconta nei suoi studi. Sono donne pescatrici e analfabete, ma solo alcune dotate di questo particolare dono di potere guarire in diversa misura; sono donne libere che hanno anche, in virtù di queste facoltà, la possibilità di essere sé stesse. Un femminile dotato sempre di maggiore sensibilità che diviene anche solidarietà fra di loro e verso gli altri, animate da un senso di comunità. Un lato materno che si esplicita in una dimensione più ampia, un sentimento di protezione, di accudimento oltre il legame di sangue. Un ruolo solo apparentemente subalterno rispetto a quello maschile, in una società patriarcale dove le donne devono arrogarsi il diritto di potere fare quello che vogliono in virtù delle loro facoltà.
L’azione si svolge nelle Eolie, che divengono personaggi anch’esse, con la loro atmosfera in un splendido contesto naturalistico, raccontato fuori dagli stereotipi. Si dà risalto a una Sicilia diversa nei suoi rituali e nelle sue tradizioni più antiche e autentiche, in un narrato particolare che non rifugge né tantomeno disdegna espressioni e idiomi in siciliano peraltro facilmente comprensibili e che immergono ancor più il lettore nell’ambiente e nella narrazione.
Sono presenti rimandi di carattere storico quali le condizioni di vita dei cosiddetti “coatti”, delinquenti comuni o personaggi scomodi relegati sull’isola; episodi cruenti di cronaca trovano pure spazio tra le pagine del narrato, quale un brutale femminicidio realmente avvenuto nel 1904 e testimoniato dalle fonti dell’epoca meticolosamente consultate.

Agata del vento. Un romanzo di mare e cielo
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Un libro perfetto per...
cultore e studioso di Storia, antropologia e tradizioni popolari
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Agata del vento
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