Folle d’amore, il film di Roberto Faenza dedicato ad Alda Merini, andrà in onda in prima serata su Rai 1 giovedì 14 marzo.
Faenza si è proposto di raccontare Merini in modo diverso da come la poetessa è stata sempre descritta, definendola come una donna “piena di ironia e di sarcasmo”.
Le riprese sono durate in tutto sei settimane. Il film è stato prodotto da Elda Ferri per Jean Vigo Italia con Rai Fiction, regia e sceneggiatura sono a cura di Roberto Faenza che si è avvalso, tra gli altri, della consulenza di Arnoldo Mosca Mondadori.
A interpretare la poetessa dei Navigli negli anni della maturità è l’attrice Laura Morante, che ha sostituito Monica Guerritore inizialmente prevista per la parte.
Scopriamo trama, cast e tutte le anticipazioni sul film dedicato ad Alda Merini.
“Folle d’amore” il film di Roberto Faenza dedicato ad Alda Merini
Il film di Roberto Faenza richiama nel titolo, Folle d’amore, un verso di Merini e ripercorre la vita della poetessa più amata del Novecento, dall’infanzia alla vecchiaia, sino a pochi giorni prima della morte avvenuta il 1° novembre 2009.
Faenza, che della produzione è sia regista che sceneggiatore, ha voluto rendere omaggio a una grande donna che è stata capace di lasciare il segno con i suoi versi. Il regista si è concentrato in particolare sulla vocazione alla libertà della poesia di Merini e sulla sua attenzione per i poveri e i diseredati. Risulta così un ritratto complesso e variegato della poetessa che diceva che se avesse potuto scegliere avrebbe fatto il “barbone”, perché “essere liberi è una grande cosa”. Nell’intenzione di Faenza, Merini non è una figura statica, relegata all’immagine di poetessa “triste” o “pazza” che le è stata per lunghi anni affibbiata, ma diventa un personaggio dinamico, sfaccettato e soprattutto, indiscutibilmente, moderno.
Attraverso la figura della mitica “poetessa dei Navigli”, Faenza continua il suo grande progetto di raccontare la società italiana attraverso la visione di uomini liberi che hanno lottato per le proprie idee e non si sono mai voltati dall’altra parte.
Fondamentali nel film di Faenza sono gli ultimi anni della vita di Alda Merini, che furono anche quelli più determinanti per la sua vita. La poetessa si trovava in condizioni di quasi totale indigenza nella sua casa dei Navigli, nell’appartamento a Ripa di Porta Ticinese, provata da una lunga lotta contro la malattia mentale.
A salvarle la vita furono le cure di uno psichiatra illuminato, Enzo Gabrici, che per primo comprese quanto la sua vena artistica, la sua potente sensibilità fossero soffocate in un’esistenza che la ingabbiava, che non le corrispondeva.
Il film di Faenza inizia proprio con Merini, ormai settantenne, che si racconta a un giovane Arnoldo Mosca Mondadori durante un’intervista.
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Alda Merini di Roberto Faenza: il cast
Alda Merini viene interpretata da tre attrici diverse che scandiscono le fasi della sua vita: a dare un volto alla poetessa da adolescente è la giovane attrice pugliese Sofia D’Elia, mentre Rosa Diletta Rossi (famosa per il personaggio di Alice in Suburra) sarà Alda da giovane, seguita poi da Laura Morante che si è resa disponibile a tutte le trasformazioni estetiche richieste per entrare nella parte di Merini anziana.
Il film è scandito in tre momenti salienti: infanzia, giovinezza, maturità, perché lo scopo di Faenza era proprio quello di raccontare la vita di Alda Merini nella sua multidimensionalità, come poetessa, ma anche come donna e come madre.
Nel cast del film troviamo anche il giovane Federico Cesari che interpreta Arnoldo Mosca Mondadori, Luca Cesa nei panni del marito Ettore Carniti, Giorgio Marchesi nel ruolo di Enzo Gabrici, lo psichiatra che salverà la poetessa dal manicomio e Mariano Rigillo, nei panni del poeta Michele Pierri, secondo marito di Alda.
La colonna sonora del film è Lirica antica di Giovanni Nuti, ispirata a una poesia di Merini contenuta nella raccolta Tu sei Pietro (1962) edita dalla casa editrice milanese “All’Insegna del Pesce d’Oro”.
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“Folle d’amore” di Roberto Faenza ispirato a un libro
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Nella scrittura della sceneggiatura di Folle d’amore Roberto Faenza ha dichiarato di essersi ispirato a un libro, Perché ti ho perduto di Vincenza Alfano (Giulio Perrone editore, 2021), che ripercorre la vita di Merini.
Il libro di Vincenza Alfano riscrive liberamente la vita della poetessa, ripercorrendo alcune tappe della sua esistenza in una sorta di trasfigurazione fantastica, perché Merini abbracciò la follia come sua condanna e liberazione. Al centro la storia di un’anima che attraversa Paradiso e Inferno, l’abisso della perdita e la vertigine della resurrezione.
La narrazione di Alfano si concentra sui due grandi amori della vita della poetessa: Giorgio Manganelli, l’amore senza futuro che Merini visse da giovane a soli quindici anni, e quello per il poeta tarantino Michele Pierri che la aiuterà a ricostruire la sua vita.
Soprattutto il libro della scrittrice napoletana pone l’accento sul fatto che Alda Merini fu sempre autentica, libera da ogni finzione, da ogni travestimento. La sanità mentale, la presunta normalità, a volte equivale a mentire a sé stessi. Lo stesso che ha voluto dimostrare Roberto Faenza attraverso questo suo film.
Ha scoperto che la pazzia si può indossare come un vestito, che una pazza può dire quello che vuole e non deve vergognarsi di soffrire. Una pazza può finalmente piangere, può finalmente urlare.
In attesa di vedere Folle d’amore in prima serata su Rai 1 sul profilo Instagram di “Jean Vigo Italia” sono state pubblicate alcune immagini in anteprima dal set.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Folle d’amore”, il film dedicato ad Alda Merini: tutte le anticipazioni
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