Alex e i cattivi pensieri
- Autore: Andrea Biscaro
- Genere: Libri per ragazzi
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Giunti
- Anno di pubblicazione: 2024
Avete mai visto un libro con i bordi tinti di nero e ogni tanto una o più impronte digitali impresse sui bordi delle pagine? Anche qualche disegno qua e là, ad esempio una sega elettrica e una chitarra Fender. Bene, Alex e cattivi pensieri è quel libro, un romanzo del mistero e non solo, per ragazzi dagli undici anni in su, fresco di stampa nella collana Impronte Gialle della casa editrice fiorentina Giunti (marzo 2024, 204 pagine). I testi sono di Andrea Biscaro, le belle illustrazioni di Sofia Albisetti, l’impaginazione di Enrico Albisetti, un allestimento grafico originale, indovinato, encomiabile: ogni tanto una sorpresa, a eccitare la curiosità dei giovani lettori.
Andrea Biscaro e l’ovvietà non vanno d’accordo, del resto. Normalità fatti da parte, a godere dei successi già riscossi Andrea non ci pensa affatto, non si concede riposo, lo sappiamo bene, nome noto nel mondo delle lettere e della musica, con un passato pieno di progetti portati a termine e più di un cassetto pieno di idee nuove per il futuro. Chi lo terrà mai a freno? La creatività scorre potente in lui, non perde occasione per dimostrarlo.
Nato a Ferrara nel 1979, vive da anni sull’Isola del Giglio. Artista poliedrico, vanta un catalogo oversize di gialli, thriller, horror, romanzi storici, libri per ragazzi, albi, fumetti, poesie. Ha firmato per un gran numero di case editrici. Tra le ultime uscite, gli albi illustrati Giraluna (Caissa Kids, 2022), Lo spazzino (Astragalo, 2023) e il recente graphic novel BSNM-Buon sangue non mente (Weirdbook, 2024). Non dimentichiamo i cinque album musicali, con il suo gruppo folk-pop Secondamarea, tra i quali “Ballate della notte scura” e “Gli anni del mare e della rabbia”, a quattro mani con Tiziano Sclavi (Dylan Dog).
Questa volta, l’ha fatta grossa davvero, ancora più del solito, cesellando un protagonista che ti chiede di seguirlo passo passo nella vicenda narrata con scioltezza e tanta originalità, quella di Biscaro, che come Paganini non ripete, evita di tornare su passi già calcati, trova sempre qualcosa di mai detto, mai visto, mai sentito, da proporre.
Seguirlo? No, seguirla. Perché Alex non è uno, come avete pensato, ma “una”, una ragazza. Alessandra, quindicenne anticonformista di Pontelagoscuro (Ferrara). Non ne vuole sapere di ordinare la chioma riccia, folta, lunga, ribelle, come le chiede la mamma e non ci sta a omologarsi alle coetanee tutte smartphone e selfie stupidi di questi tempi, una uguale all’altra e a centomila. Una protagonista davvero unica.
“Mi chiamo Alessandra, ma per tutti sono Alex. Vivere qui mi ha sempre fatto un po’ schifo, le case tutte uguali, la gente che non si fa mai gli affari suoi...”.
Vi si concentra la nebbia di tutta la Pianura Padana, a ovattare case, cose, persone. Non le vedi più, però sai che ci stanno e per il solo fatto d’esserci concorrono ad avvilire Alex, ad alimentare il suo essere contro, a incupire un’indole già introversa e un po’ scontrosa.
Una presentazione irresistibile quella di Alessandra-Alex, con le annesse chitarra inseparabile e bicicletta fedele. Non ama le cose che piacciono tanto agli altri, ballare alle feste, condividere cretinate con le amiche, ascoltare musica qualsiasi, ridere come sceme, sfoggiare vestitini del cavolo, civettare da oche coi ragazzi del liceo. Lei non è così, per quanto sentirsi speciali in un posto che non ha niente di speciale diventa “un bel casino”. Per questo, si chiude a riccio e preferisce stare per gli affari suoi, a coltivare solitudine, malinconia e, quindi, creatività.
Cinque anni prima, i genitori le hanno regalato con tanto entusiasmo una chitarra Eko semiacustica... A proposito di musica: quante ne sa Andrea Biscaro, si vede e si legge, si ritrova nel ragionamento di Alex, nelle chiose dell’autore, nei refrain delle canzoni citate e nei titoli di brani e nomi di musicisti e cantautori che intercalano il testo, suggerendo un commento sonoro agli accadimenti raccontati in diciassette capitoli e un epilogo.
A dispetto della passione per la musica, lo strumento era rimasto intonso. A un certo punto, è scattato qualcosa. L’ha sfoderato, ha captato una grande energia e ha cominciato a pizzicare le prime stonatissime note. Dopo quattro anni di lezioni private, è una chitarrista niente male. Scrive anche canzoni, eseguite dalla band di coetanei che capeggia, Alex e i Cattivi Pensieri: Lupo, Carlo, la solitaria Giada, dark coi capelli viola e lei, che da quando fa sul serio è passata a una Fender Jaguar elettrica, su disegno di Kurt Cobain. Non conoscete né lui né i Nirvana? In questo caso, meglio stare alla larga dalla ragazzina di Pontelagoscuro e anche da Biscaro!
Sul più bello di una prova, si materializza un tipo nella sala, Giacomo, anzi, Jack. Tira fuori una Ibanez nero-lucida coperta di adesivi mostruosi. La suona da dio, con un plettro a forma di teschio, color acciaio. Entrerà nella band? I requisiti li avrebbe, eccome.
Per Alex, s’è carino e affascinante, è pure inquietante, enigmatico e misterioso, come la sua strana casa sotto un ponte di ferro. È un po’ più grande di loro e in qualche modo mette i brividi: una falce di luna nera tatuata gli copre il volto sinistro, gli occhi sono di colore diverso, azzurro-turchese, nocciola. Come David Bowie. Lo sguardo ha qualcosa di torbido, di ipnotico.
C’è dell’oscuro in questa narrativa per ragazzi scritta da una mano più che esperta, anche di giallista horror premiato. Mistero a gogò, un crescendo di oscurità pagina dopo pagina, nella nebbia che vira verso il nero tenebra.
Quante ne ha da raccontare, Alex, a Sabina, l’amica del cuore di Ferrara e ai lettori di Andrea, fino ai titoli di coda.
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