Anna e l’uomo delle rondini
- Autore: Gavriel Savit
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Sperling & Kupfer
- Anno di pubblicazione: 2016
“Anna e l’uomo delle rondini” (Sperling & Kupfer, 2016, titolo originale Anna and the Swallow Man, traduzione di Velia Februari) è il coinvolgente romanzo d’esordio dell’americano Gavriel Savit, che ha studiato in teatro musicale all’Università del Michigan, ad Ann Arbor, dove è cresciuto e che ora vive a Brooklyn. Gavriel Savit, già attore e cantante di musical, ha debuttato a Broadway nel 2015 con il musical Amazing Grace.
“Una piccola meraviglia”
Così The Times ha definito il volume che Gavriel Savit ha dedicato
“A Sophie ‘Sunnie’ Tait, di felice memoria, come magra ricompensa per tutti i bellissimi libri che mi ha regalato”, nel quale un uomo e una bambina fuggono da una città minacciosa e da un mondo diventato “un posto molto, molto pericoloso”.
Cracovia, Polonia. Novembre 1939. La II Guerra Mondiale era iniziata il 1 settembre con l’invasione della Polonia da parte delle truppe naziste le quali assunsero il controllo di Cracovia. Poco dopo i tedeschi diedero il via a un’operazione chiamata “Sonderaktion Krakau” condotta contro gli intellettuali e gli accademici della capitale polacca, tra cui anche il padre di Anna Lania. La bambina quando si svegliò la mattina del 6 novembre del ’39, non poteva immaginare che era quello il giorno previsto per l’attuazione della “Sonderaktion Krakau”, come non sapeva che il capo della Gestapo nella Polonia occupata dai tedeschi aveva imposto al rettore dell’Università Jagellonica di convocare tutti i professori (tra cui anche suo padre) a una conferenza, seguita da dibattito, sul futuro orientamento dell’Accademia polacca sotto il dominio straniero, per le ore dodici di quello stesso giorno. Inoltre Anna non sapeva che suo padre, insieme ai colleghi, sarebbe stato prelevato dall’aula numero cinquantasei e rinchiuso in una prigione a Cracovia e in seguito deportato in una serie di strutture di internamento sparse per il Paese, prima di finire nel campo di concentramento di Sachsenhausen, in Germania. Il padre di Anna insegnava linguistica all’Università Jagellonica di Cracovia e vivere insieme a lui significava parlare una lingua diversa ogni giorno della settimana. Anna era una brava bambina di sette anni, sette anni costellati da una serie di incredibili cataclismi e catastrofi che avevano sovvertito il normale andamento della sua esistenza: la morte della madre, il mondo in guerra, e ora un padre svanito nel nulla. Anna era rimasta sola, adesso si stava facendo tardi, la piccola aveva fame e mentre il sole terminava la sua discesa oltre l’orizzonte, si domandava dove avrebbe trascorso la notte. Herr Doktor Fuchsmann, farmacista e amico del padre, non l’avrebbe certamente ospitata un’altra notta nel suo negozio. Mentre si stava domandando cosa ne sarebbe stato della sua vita all’improvviso Anna aveva visto giungere un uomo alto e magrissimo che indossava un abito confezionato su misura e che aveva con sé una borsa da medico dall’aspetto consumato.
“Tu chi sei? Dove sono i tuoi genitori? Stai bene?”
aveva domandato ad Anna l’uomo allampanato. La bambina che finora si era sforzata di nascondere le lacrime al mondo era scoppiata a piangere.
“Poi l’uomo fece qualcosa che cambiò per sempre la vita di Anna”
arricciò le labbra e fischiettò una melodia cinguettante e briosa in direzione del cielo. Si udì allora un frullio di ali e un uccellino, una rondine, scese in picchiata nella strada, dritto come un missile appollaiandosi sull’indice sinistro che l’uomo aveva proteso. Suo malgrado, Anna sorrise.
“Nel 1939 i tedeschi, che avanzavano da ovest, e i sovietici, che premevano da est, si spartirono la carcassa della Polonia. Intorno, verso, dietro e in mezzo a questi due mostri imperialisti, la missione di Anna e dell’Uomo delle rondini era quella di camminare”.
Anna e l'uomo delle rondini
Amazon.it: 7,11 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Anna e l’uomo delle rondini
Lascia il tuo commento