April in Paris di Michael Wallner

Roth è un soldato tedesco che si trova a Parigi per tradurre gli interrogatori della Gestapo, un lavoro che lo fa stare male: vedere persone costrette a parlare con il metodo della tortura ogni giorno, lo mette a dura prova. Quando finisce di lavorare, si toglie la divisa, mette un completo a quadri e si trasforma in Antoine, uscendo per le strade di Parigi. Nonostante il pericolo che corre uscendo in borghese, lui sente il bisogno di sentirsi un francese, di estraniarsi dalla sua vera natura. Durante una passeggiata vede una ragazza leggere seduta sopra un masso, tutto di lei lo attira e gli resta impresso e ogni giorno torna in quel posto per rivederla. Finalmente un giorno scopre il suo nome, Chantal, che lavora da un parrucchiere e che è la figlia del libraio dove lui spesso acquista dei libri. Roth porta sempre con sé un libro di fiabe, leggere è la sua passione.
Una sera insieme ad alcuni ufficiali, Roth va in un locale equivoco, il Turachevsky, e tra le ballerine scorge Chantal. Ne rimane molto stupito e non capisce come mai, nonostante il giorno lavori, la sera si trovi in un locale del genere.
Roth si rende conto di essersi innamorato di Chantal, ma scopre che lei fa parte della Resistenza all’occupazione nazista e capisce che il loro amore è impossibile. Nonostante lui sia tedesco, questo non gli impedisce di aiutare Chantal e la sua famiglia nel momento del pericolo. Tra lui e Chantal nasce una relazione che non durerà molto; molti sono i pericoli che dovrà affrontare Roth e quando le loro strade si separeranno, lui la cercherà ovunque.

Un romanzo molto scorrevole, ma la reale storia d’amore è priva di passione e intensità. Nel complesso un bel romanzo.