Arborea
- Autore: Mario Pintagro
- Genere: Scienza
- Categoria: Saggistica
Mario Pintagro non è certamente nuovo a tematiche inerenti la botanica: è considerato da sempre un appassionato storico degli alberi e ha realizzato con un gruppo di studiosi e botanici la mostra e il libro “Pomelia felicissima”. I suoi interessi spaziano oltre il campo naturalistico, come testimoniato dal curioso ed intrigante libro realizzato con il fotografo Franco Lannino dal titolo “Americani di Palermo”: un viaggio per parole ed immagini attraverso gli Stati Uniti e il Canada, alla ricerca di altre Palermo, repliche toponomastiche del capoluogo siciliano in terra americana.
La sua passione per la natura unita a quella per la storia, trova espressione in “Arborea. La storia di Palermo in cento alberi illustri” dove sofferma la sua attenzione su cento alberi illustri del territorio palermitano: dal Cipresso di San Benedetto il Moro all’albero Falcone, ripercorre qui la storia di Palermo osservata attraverso i suoi alberi più importanti, monumentali e significativi.
Gli alberi accompagnano la vita delle città e delle civiltà e Palermo ad iniziare dalle sue porte, era un tempo circondata dai lecci, specie arborea sfruttata per il suo pregiato legname. Questi vennero abbattuti dai Romani per farne arieti destinati a rompere le mura della città e ad annientare la resistenza dei Cartaginesi.
Il cortile interno del carcere borbonico dell’Ucciardone, edificato nel XIX secolo, era arricchito da alberi secolari molto rari e di inimitabile bellezza: vi erano dei Ficus ma anche cipressi e palme. Un microcosmo che rivela l’amore per il verde di Carlo Giachery che fu direttore dei lavori dal 1843 al 1864.
Il Ficus, in particolare, trova allocazione in luoghi topici della città, quali l’Orto Botanico e il Giardino Garibaldi di piazza Marina, l’antico piano della Marina. Si deve all’architetto Giovan Battista Filippo Basile, la progettazione nel 1863 a Piazza Marina del Giardino Garibaldi dove venne piantato un Ficus macrophila sub specie columnaris che, per l’ampiezza della sua chioma, è ritenuto il più grande albero d’Europa.
In tutta Palermo però vi sono anche altri alberi di notevoli dimensioni, come quello del Giardino inglese, come la coppia accanto a Villa Trabia ed ancora il ficus del giardino pensile di Palazzo dei Normanni che ha incrociato i suoi rami con quelli di un di pino domestico. Un ficus solitario si erge poi nel giardino della Palazzina cinese, al confine settentrionale della città, al termine della lecceta che popola la zona della Favorita.
La maggior parte di queste piante di ficus discendono da quella dell’Orto botanico, messo a dimora nel 1840 (o nel 1845, secondo altri). Un ficus, che pare aver avuto tutt’altra origine, vegeta accanto all’edificio di Villa Malfitano-Whitaker, caratterizzato da ramificazioni che si moltiplicano e si sviluppano dall’alto in basso.
Mario Pintagro, apprezzato giornalista e scrittore palermitano, con “Arborea” riesce piacevolmente a condurre il lettore in questo viaggio all’insegna del verde, con una prosa rinfrescata da piccoli e grandi aneddoti che raccontano le vere radici di Palermo. Questo suo lavoro editoriale può considerarsi senza remore, per quel di Palermo, il libro sugli alberi più completo e particolareggiato.
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