Bambola di carta di Robert B. Parker

Robert Brown Parker, il grande giallista e accademico statunitense, in Bambola di carta (Mondadori, 1994) regala un’altra intrigante avventura adatta a chi ama i gialli vecchio stampo.

Apparire, non c’è verbo più complicato e in questo libro Robert B. Parker ci dimostra che “l’apparenza inganna”.

Torna il nostro amico, il detective Spenser, e lo fa con una storia drammatica che ci terrà con il fiato sospeso fino alla fine.
Il nostro dovrà indagare sull’omicidio della moglie di un uomo molto in vista, in società. Un imprenditore.
La matassa si rivela subito complicata da sbrogliare perché nessun indizio porta al motivo che sembra aver indotto l’assassino a colpire.
Però Spenser nota qualcosa.
Avete presente il quadretto familiare perfetto? Ecco come appariva la vittima, assieme alla famiglia.
Eppure qualcuno ha voluto colpire, una mente malata e una mano feroce hanno posto fine a una vita.
Chi è stato, però?
Solo il detective Spenser potrà scoprirlo.
E per capire dovrà scavare a fondo.
Sporcandosi per l’ennesima volta le mani.

Robert B. Parker ci parla di omicidi.
Come sempre, verrebbe da dire.
Come sempre con gran qualità, dico io.
Personaggi sapientemente delineati ma questo lo sapete già, se seguite fedelmente il buon Robert. E il mitico Spenser, inutile sottolinearlo.
Per chi invece non avesse ancora letto nulla di questo munifico autore, vuoi per sfiducia verso lo stesso o il genere, consiglio di dare un’occhiata a queste pagine. O magari di partire dalla prima avventura del nostro.
Vi assicuro che non ve ne pentirete.