Le regole del gioco di Robert B. Parker

Lo sport è un qualcosa di meraviglioso: unisce gli animi, tira fuori lo spirito combattivo in noi e fa bene al fisico.
Non ci sono aspetti negativi all’apparenza.
Eh Sì, perché quando nello spirito del gioco iniziano a comandare i soldi qualcosa andrà storto. Sempre e comunque.
Sempre i fottutissimi soldi…
A quel punto lo sport cambierà nome e si farà conoscere con l’appellativo di business, una parola cinica e spietata.
Il baseball è un gioco molto popolare negli Stati Uniti, lo sappiamo bene.
Le partite sono seguitissime e, ovviamente, le scommesse si sprecano, legali e non. Tutti bene, diciamo, se i risultati fossero reali. E se qualcuno ritoccasse il punteggio?
Sapete com’è, basta corrompere un arbitro, un giocatore, un addetto ai lavori ed ecco che la cosa prenderà tutt’altra direzione, con sommo dispiacere per molti e grande gioia per pochi eletti.
Ecco perché il nostro Spencer sarà chiamato a indagare sui giocatori di una squadra, o meglio, uno in particolare.
Gli indizi sembrano deboli ma sapete com’è il nostro, no? Non è uno che si arrende facilmente.
E, scavando, potrebbe trovare qualcosa che non gli piacerà.
E sfortunatamente non solo a lui…

Con Le regole del gioco (Mondadori, 1977), Robert B. Parker ci narra una storia intrigante e drammatica al tempo stesso, il ritratto di una società del secolo scorso che, purtroppo, si rispecchia perfettamente nella nostra realtà quotidiana.
Personaggi magnificamente dettagliati che ci terranno compagnia attraverso pagine che non molleremo tanto facilmente, grazie allo stile magnetico di questo autore.
Aggiungiamo uno scenario che apparirà davanti al nostro sguardo e dialoghi al fulmicotone ed ecco che il quadro della situazione ci apparirà chiaro e definito.
Una vicenda dedicata agli amanti del thriller vecchia maniera e di Spencer, inutile sottolinearlo. E chi è convinto di non essere un appassionato del filone dia una possibilità a questa pagine: chissà, potrebbero trovare una gradita sorpresa.
D’altronde è proprio questa la forza dei libri: possono prenderti all’improvviso, fermamente ma con dolcezza.
Una qualità meravigliosa.