Baracca e burattini di Dario Buzzolan

Il lungo romanzo di Dario Buzzolan che esce per Mondadori, Baracca e burattini, uno degli 81 selezionati per il Premio Strega 2025, è suddiviso in tre parti, che prendono il nome dei tre protagonisti della lunga e tormentosa vicenda familiare che l’autore ricostruisce: Ermes, la cui vicenda occupa la prima metà del secolo scorso, poi quella di suo figlio Ranieri Bo, celebre oncologo, e infine la terza parte che conclude il romanzo ai nostri giorni, occupata da Elle, l’ultima della famiglia, ma non meno importante nel contesto della narrazione.

Lasciare “baracca e burattini” è una frase idiomatica che ben conosco, ripetuta nella mia infanzia; un modo per dire che ci si allontana, si molla tutto, succeda quel che succeda. In effetti i personaggi di questo romanzo vivono vite complesse, dolorose, enigmatiche, che li portano a interrompere percorsi, ad abbandonare strade, a ricominciare in un altro modo, purtroppo non meno doloroso. Non c’è felicità nelle loro vite, anche se ci sono amori grandi ma rapporti sempre difficili che non riescono a donare vite serene, mentre terribili segreti sottendono le vite di tutti loro, nel corso degli anni.
Incontriamo dapprima Ermes, negli anni ‘30 del secolo passato. Famiglia difficile, miseria, pieno fascismo negli anni del consenso. Il padre è violento, picchia lui e sua madre con un nerbo di bue, vuole ricostruirsi una vita in Africa, dove il duce promette sviluppo e ricchezze per tutti. In effetti l’uomo scompare, e moglie e figlio possono contare solo sull’aiuto del parroco, don Claudio. Ermes però, che è innamorato di Emma, una ragazzina ricca e coraggiosa che aveva incontrato sulla spiaggia di Passo Oscuro, dopo che lei lo ha “tradito”, decide di abbandonare i luoghi della sua infanzia, anche una sorta di baracca-rifugio, la casa blu, che avrà un’importanza centrale in questo lungo romanzo.
Dopo diverse avventure Ermes riuscirà a ritrovare l’amata Emma, a sposarla, ad avere un figlio da lei: Ranieri, un ragazzo studioso, che non vuole assecondare il padre che ha messo su una florida azienda di trasporti, ma seguire la sua vocazione: diventerà medico, e si affermerà come oncologo, apprezzato e stimato. La donna che sposa, Livia, gli darà tre figli: Ada, Max, Elle. Il rapporto con la moglie sarà però sempre più difficile, come pure quello con suo padre Ermes. Ranieri Bo diventa il personaggio centrale del racconto, quando, dopo l’incontro con il giovane assistente Paolo, questi lo spinge verso la bella morte da dare ai pazienti terminali, per alleviarne insopportabili conseguenze. Il tema dell’eutanasia, così problematico e attuale, occupa una parte decisiva del racconto, con inevitabili intrecci nella trama del libro.
Elle, l’attrice tossica che molla “baracca e burattini” perché non riesce a convivere con i genitori e i fratelli, sempre ubriaca e impasticcata, in questo spinta anche dal medico Paolo, che gioca un ruolo ambiguo, ha un rapporto ondivago anche con Tonino, un giovane operaio che lavora per il professor Ranieri, anzi trasforma la baracca “casa blu” in una vera e propria casa, dove il medico passerà molto del suo tempo, lontano dai clamori della cronaca che lo vedono coinvolto in gravi accuse.

Molto lunga la storia, troppe presenze, troppi temi che coinvolgono famiglia, società, etica, spiritualità, professionalità, scelte di vita. A volte la narrazione si fa avvincente, a volte ci si perde un po’ nei rivoli delle tante sfaccettature che le singole storie dei personaggi implicano. Tra le varie storie, amorose e non, spicca quella del rapporto asimmetrico tra l’attrice Elle, che non vuole conoscere i segreti di una famiglia disfunzionale che l’ha portata all’infelicità, e il giovane Tonino, che la ama senza riserve ed è disposto a salvarla, senza averne nulla in cambio.
Libro ambizioso, il romanzo di Dario Buzzolan, originale per il linguaggio adottato dai vari personaggi che si affollano nella narrazione, in un lungo spazio temporale che ci porta dal fascismo, la Resistenza e gli anni del dopoguerra fino al presente, denso di oscuri presagi.