Il primo lungometraggio d’animazione a colori della storia del cinema fu Biancaneve e i sette nani, adattamento della fiaba dei Fratelli Grimm con titolo originale inglese Snow White and the Seven Dwarfs, presentato al Cathay Circle Theatre di Hollywood il 21 dicembre 1937.
Biancaneve e i sette nani fu campione di incassi (otto milioni di dollari in tutto il mondo) e venne definito dal grande Sergej Ėjzenštejn “Il più grande film d’animazione di tutti i tempi”.
Ancora oggi la storia di Biancaneve incarna l’epopea dell’animazione della Walt Disney Signature Collection ed è il primo lungometraggio animato a potersi fregiare del titolo di “Classico Disney” secondo i canoni ufficiali.
Fu un cartone animato da record dei primati: il primo lungometraggio in rodovetro (realizzato su un foglio acetato sul quale in seguito venivano stampati i disegni dell’animatore) della storia del cinema; il primo film d’animazione prodotto negli Stati Uniti d’America; il primo a essere girato completamente a colori e naturalmente il primo lungometraggio animato prodotto dalla Walt Disney Productions.
La produzione del primo lungometraggio Disney
È il mese di giugno del 1934 quando Walt Disney annuncia in esclusiva al New York Times di essere pronto per la produzione del suo primo lungometraggio animato. Fino ad allora i cortometraggi con protagonista Mickey Mouse, il celebre Topolino, erano stati la prima fonte di successo per l’azienda
La notizia venne accolta con un certo scetticismo; molti impresari dell’industria cinematografica la definirono senza mezzi termini la “Follia Disney”.
Walt Disney inizialmente dovette investire nel progetto oltre 250 milioni di dollari, una cifra dieci volte superiore rispetto a quanto richiesto dai cortometraggi.
Ma le spese non finirono qui. Il costo conclusivo della produzione si aggirò attorno ai 1 488 422,74 dollari e lo stesso Walt dovette ipotecare la propria casa per coprire le spese del film.
Tutti giudicavano l’impresa folle, e Walt Disney litigò ferocemente con il fratello Roy e la cognata Lillian, suoi soci in affari, che giudicavano con scetticismo l’idea del lungometraggio e cercarono di convincerlo a lasciar perdere.
Walt Disney, per fortuna, non desistette. La sua lungimiranza sarebbe stata ripagata.
Lo sviluppo del primo lungometraggio Disney
I lavori per la produzione di Biancaneve e i sette nani ebbero inizio il 9 agosto 1934 quando il redattore Richard Creedon compilò ventuno pagine di appunti intitolate “Suggerimenti per Biancaneve”. Nel dossier erano codificate alcune indicazioni su come configurare i personaggi principali, nonché le situazioni funzionali alla storia.
La sceneggiatura era un adattamento della celebre fiaba dei Fratelli Grimm (1812) che a sua volta si ispirava a un racconto popolare molto più cruento rispetto all’idilliaco lungometraggio Disney.
Nella sua produzione Walt Disney era intenzionato a dare massima preminenza ai sette nani - poco caratterizzati nella fiaba dei Grimm - a suo parere personaggi originali in grado di sviluppare situazioni interessanti e gag comiche ad effetto da inserire nella trama.
Fu proprio Walt a dare un nome e una caratterizzazione individuale ben definita a ciascuno dei nani: nella fiaba originale infatti i sette nani non hanno nome né alcuna qualità specifica.
Le tecniche di realizzazione del primo lungometraggio furono peculiari. Quasi tutti gli animatori dipendenti del Walt Disney Studio non avevano avuto una formazione artistica in senso lato; erano fumettisti che in origine lavoravano per giornali cartacei.
Tutti i personaggi umani del film furono stilizzati e animati con la tecnica del rotoscopio: tramite la quale si andava a ricalcare fotogramma per fotogramma una pellicola su cui erano stati precedentemente filmati degli attori in carne e ossa, intenti a recitare la parte del personaggio. Molti animatori tuttavia ai tempi disapprovavano la tecnica considerandola d’ostacolo alla produzione di una caricatura efficace.
Per le sembianze del personaggio di Biancaneve gli sceneggiatori presero ispirazione dall’eroina del cortometraggio animato Betty Boop, mentre per quelle della Regina Grimilde dall’attrice Joan Crawford. La bellezza statuaria della Crawford fu presa come modello per tutte le antagoniste dei classici Disney successivi, da Malefica a Crudelia de Mon.
I personaggi dei nani richiesero invece un’elaborazione più lunga: Walt Disney volle che i collaboratori producessero delle singole scene per ciascuno dei sette nani, arrivando a pagare fino a cinque dollari a gag. In seguito alcune di queste scene prodotte dagli animatori sarebbero state riprese per i lungometraggi successivi, come Robin Hood.
La colonna sonora di Biancaneve e i sette nani fu composta da Frank Churchill e Larry Morey.
La distribuzione del primo lungometraggio Disney
Biancaneve e i sette nani nella versione Disney fu un’opera di grande innovazione tecnologica.
Il lungometraggio animato debuttò al Carthay Circle Theatre di Los Angeles quattro giorni prima di Natale, il 21 dicembre 1937.
In platea sedevano svariate celebrità del cinema dell’epoca come Charlie Chaplin, Shirley Temple, Judy Garland, Ginger Rogers, Clark Gable, Carole Lombard e Marlene Dietrich. La visione entusiasmò gli spettatori che al termine della proiezione esplosero in una fragorosa standing ovation.
Sei giorni dopo il New York Times titolava in prima pagina: “Grazie mille, signor Disney”. La copertina della rivista TIME era invece dedicata ai sette nani.
A Walt Disney fu consegnato anche un Oscar onorario con la seguente motivazione:
Una significativa innovazione sullo schermo che ha affascinato milioni di persone ed è stato il pioniere in un importante campo dell’intrattenimento.
Tramite il denaro ricavato dalla fortunata proiezione di Biancaneve e i sette nani il signor Disney poté finanziare l’apertura dei Walt Disney Studios e tutti i successivi lungometraggi animati che avrebbero consacrato il suo impero nel regno dell’animazione.
Il marchio Disney e l’importanza della fantasia
In un celebre discorso tenuto nel 1935 Walt Disney definì la sua personalissima idea di cartone animato, dando al contempo una bella lezione sull’importanza della fantasia e dell’immaginazione.
"Il primo dovere del cartone animato non è quello di immaginare o duplicare l’azione reale, ma di dare vita e azione a un personaggio; di raffigurare sullo schermo cose che sono scorse attraverso l’immaginazione del pubblico e di portare alla vita sogni e fantasie a cui abbiamo pensato tutti durante la vita o ci siamo raffigurati in varie forme durante la nostra vita."
Forse la fortuna dei lungometraggi animati di Walt Disney è data proprio dalla capacità incredibile di dare vita a quel mondo impalpabile e fatato dell’immaginazione, il cui segreto è racchiuso nella fantasia illimitata della prima infanzia. Le parole di Walt Disney possono essere lette come un inno al potere sconfinato dell’immaginazione, in grado di creare nuove, inaspettate e sorprendenti forme d’arte.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Biancaneve e i sette nani: storia del primo lungometraggio Disney
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