Biografia Arancio Sangue
- Autore: Luca Tom Bilotta
Il romanzo è ambientato fra Milano e San Francisco a fine estate 2012 e si sviluppa in circa un mese. Tutto ha inizio con il ritrovamento di un cadavere a San José, moderna città dormitorio della Silicon Valley in California. Il corpo di un uomo è rinvenuto nel bagagliaio di un’auto in un parcheggio di un fast food, nudo e ucciso da 19 pugnalate al cuore. Si tratta di un ricercatore scientifico di origini olandesi della Biotech FourStreet Laboratories Inc., famosa multinazionale farmaceutica inglese.
E’ solo l’inizio di una serie di efferati omicidi che dovrà risolvere involontariamente il protagonista Joe Brigati, un giovane giornalista di cronaca nera italocanadese trapiantato a Milano.
Lo stesso, dopo aver lasciato il posto di lavoro per una questione di principio col capo, decide di accettare la realizzazione di una biografia su commissione per conto di un imprenditore farmaceutico italiano. Un lavoro tranquillo, ben pagato che gli permette di ricominciare da zero.
Invece Joe si ritroverà involontariamente a contatto con un’organizzazione segreta chiamata "Orange Hands", che sta tentando di epurare dall’interno il business farmaceutico internazionale inneggiando alla purezza scientifica. Una lotta contro la tentacolare lobby economica che governa il mercato dei farmaci e non solo. Questo è l’incipit di una più vasta e silenziosa rivoluzione su scala mondiale, sempre per opera della loggia "Mani Arancio".
Una storia che parte da lontano, grazie a riferimenti all’Argentina pre golpista e a rivelazioni inquietanti sul governo statunitense nel corso della guerra in Vietnam. L’Agente Arancio, defoliante che causò disastri ecologici e menomazioni genetiche nei bambini vietnamiti, fu solo una tragica fatalità? Nel corso della narrazione si scoprirà molto di più su quel prodotto chimico e di come venne usato.
Joe si ritroverà così nel mezzo di questo intricato e viscido mondo sotterraneo per colpa di Jennifer Blasquez, modella argentina dall’oscuro passato e fidanzata del protagonista del libro che sta componendo: l’imprenditore Paolo Iorio.
E’ già iniziata la rivoluzione scientifica? La risposta sarà proprio nelle mani di Joe Brigati.
Ma non solo: il protagonista verrà pure incastrato da un omicidio. Pretesto narrativo che segnerà la sua svolta come personaggio: da "vittima" di spiacevoli ed angoscianti circostanze ad investigatore braccato, ma voglioso di dimostrare la propria innocenza.
Joe si rivela un classico anti-eroe, che lotta contro i suoi problemi esistenziali e la crisi economica attuale, prima che con i "cattivi" presenti nel romanzo. Joe risulta così vivo, reale ed identificabile in "uno di noi". Non è un poliziotto, ma ha il fiuto giusto. E’ depresso, si ubriaca e fuma: proprio come un protagonista noir che si rispetti. Ma è giovane, "un po’ bamboccione" e soprattutto non ama le armi e la violenza. Logica e cervello sono i suoi punti forti.
La vicenda in cui è coinvolto a suo malgrado lo fa crescere ed arricchire. Lo trasforma caratterialmente, così come capita all’antagonista, che fino alla fine non si sa chi possa essere. Joe si indurisce con lo scorrere delle pagine, proprio come capiterebbe ad ogni trentenne di oggi senza esperienze nel mondo poliziesco o criminale.
Non è un caso che il libro sia lento inizialmente, per poi crescere e velocizzarsi nel corso della narrazione. Fino alla chiusura, inaspettata.
La linea narrativa è triplice: il racconto degli omicidi in modo esterno e distaccato in terza persona. La vita disillusa di Joe e la biografia che sta scrivendo in prima. Poi nel corso del libro, la storia si sposterà su solo due macro-aree: la biografia e le indagini di Joe, collegate in modo innovativo l’una all’altra.
Decisamente un thriller interessante, non cupo e a volte pure ironico. La conclusione lascia trasparire una probabile seconda avventura per il protagonista.
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