Il 6 agosto 1945, la città giapponese di Hiroshima fu teatro di uno degli eventi più devastanti della storia moderna: lo sgancio della prima bomba atomica utilizzata in ambito militare.
Questo atto, seguito tre giorni dopo dalla distruzione di Nagasaki, non solo segnò la fine della Seconda guerra mondiale, ma aprì anche una nuova era di paura e incertezza globale. Ogni anno, l’anniversario di Hiroshima ci offre un’opportunità per riflettere non solo sulle vite perse e le sofferenze inflitte, ma anche sulle implicazioni etiche, politiche e sociali dell’uso delle armi nucleari.
Vi proponiamo una riflessione letteraria attraverso un testo poetico di Gregory Corso dal titolo emblematico di Bomb.
“Bomb” di Gregory Corso: una poesia per riflettere su Hiroshima
Settantanove anni dopo quel tragico giorno, il mondo continua a confrontarsi con il retaggio della bomba atomica. La memoria di Hiroshima serve come monito contro la devastazione che la tecnologia bellica può infliggere e come richiamo alla responsabilità che incombe su tutti noi: quella di lavorare per un futuro di pace e sicurezza nucleare.
Negli anni che seguirono questo tragico evento, vennero composte opere artistiche di ogni tipo per ricordare o riflettere sull’accaduto. Tra queste spicca la poesia di Gregory Corso intitolata Bomb, celebre per essere una tra le prime poesie ad affrontare il tema della bomba nucleare.
Bomb è una delle poesie più celebri di Gregory Corso, poeta di punta della Beat Generation, pubblicata nel 1958. A ispirare il poeta fu una manifestazione contro la guerra atomica cui l’autore prese parte in Inghilterra al principio di quell’anno.
Questo componimento è un’esplorazione potente e controversa della guerra nucleare e dell’impatto della bomba atomica sulla società e sull’animo umano.
Con un mix di ironia, sarcasmo e profonda riflessione, Corso crea un’opera che provoca, affascina e lascia un segno duraturo nel lettore.
“Bomb”: analisi e struttura della poesia di Gregory Corso
Bomb è un esempio di concrete poetry, una forma di poesia in cui il significato è trasmesso non solo attraverso le parole, ma anche attraverso la loro disposizione grafica sulla pagina. La forma visiva della poesia, che imita la silhouette di una bomba, crea un impatto immediato sul lettore.
Questo elemento visivo non è puramente decorativo, ma contribuisce a enfatizzare il contenuto e il messaggio della poesia. La sagoma della bomba serve come costante promemoria visivo della minaccia nucleare, facendo sì che il lettore non possa ignorare il tema centrale del componimento.
La struttura di Bomb è frammentata, con versi di lunghezza variabile che creano un ritmo irregolare. Questa frammentazione può essere vista come un riflesso della natura caotica e distruttiva della bomba stessa. Il ritmo discontinuo e spezzato imita l’idea di esplosione e di frammentazione che caratterizza un’esplosione nucleare. I versi brevi e i frequenti cambi di tono e argomento contribuiscono a creare una sensazione di ansia e urgenza, che rispecchia la tensione della guerra nucleare.
La punteggiatura, la struttura tipografica del testo e l’uso degli spazi bianchi sono elementi cruciali in Bomb. Le parole sono disposte in modo tale da guidare l’occhio del lettore lungo la forma della bomba, con parti più dense e altre più spaziate che suggeriscono la forma fisica della bomba stessa.
Gli spazi bianchi attorno ai gruppi di parole e le linee irregolari creano una sensazione di vuoto e di interruzione, sottolineando l’idea di distruzione e di assenza che una bomba comporta. Questo uso della tipografia e degli spazi bianchi permette a Corso di giocare con la percezione visiva del lettore, creando un’esperienza di lettura che è tanto visiva quanto testuale.
Corso utilizza anche ripetizioni e parallelismi per creare un senso di intensità e per rafforzare i temi della poesia. Frasi e immagini vengono ripetute con variazioni, creando un effetto di eco che amplifica l’impatto emotivo. Ad esempio, l’uso ripetuto di immagini legate alla distruzione e alla morte, alternato a immagini ironiche e apparentemente leggere, crea un contrasto che sottolinea l’assurdità della guerra nucleare. Questi parallelismi strutturali rendono la poesia più coesa e ne aumentano la forza persuasiva.
“Bomb” di Gregory Corso: tema e contenuti della poesia
Il tema centrale di Bomb è la bomba atomica, simbolo della distruzione e del potere incontrollato dell’umanità. Tuttavia, Corso non si limita a una semplice denuncia della guerra nucleare. Attraverso il suo tono ironico e spesso satirico, il poeta esplora la complessità delle emozioni umane di fronte alla possibilità della distruzione totale.
Corso si confronta con la bomba in un modo che alterna il terrore al fascino. Ad esempio, la descrive come un’entità quasi divina, capace di distruggere e creare al contempo. La sua ambivalenza emerge chiaramente quando dichiara amore per la bomba, un amore che è parodia di quello per qualsiasi altra cosa straordinaria o potente.
L’ironia è una componente essenziale di Bomb. Corso utilizza un tono giocoso per descrivere una realtà tragica, creando un contrasto che enfatizza l’assurdità della guerra nucleare.
Ad esempio presenta la Bomba come una figura osannata, la raffigura quale una divinità, la investe di un’energia spirituale:
Morte planetaria Osanna Bomba
Fa sbocciare la rosa finale O Bomba di Primavera
Vieni con la tua veste di verde dinamite
Oppure quando stila una lista grottesca di “modi di morire” che sarebbero preferibili alla bomba:
Ogni uomo ti odia preferirebbe morire in un incidente d’auto per un fulmine annegato
Cadendo dal tetto sulla sedia elettrica di infarto di vecchiaia di vecchiaia O Bomba
Preferirebbe morire di qualsiasi cosa piuttosto che per te Il dito della morte è indipendente
Non sta all’uomo che tu bum o no
Questo uso dell’ironia permette a Corso di esprimere la sua critica in modo pungente, senza cadere nel sentimentalismo o nella retorica.
Oltre all’ironia, Bomb è permeata da una profonda riflessione filosofica. Corso si interroga sul significato dell’esistenza umana in un’epoca in cui la tecnologia ha reso possibile l’annientamento totale. La sua poesia è un grido di protesta contro l’indifferenza e la banalizzazione della distruzione, ma è anche una meditazione sul potere, la paura e la mortalità.
Bomb di Gregory Corso è una poesia complessa e potente che continua a risuonare anche decenni dopo la sua pubblicazione. Con la sua struttura innovativa, il suo uso dell’ironia e la sua profonda riflessione filosofica, Corso ci offre un’opera che è al contempo una critica della guerra nucleare e una meditazione sull’animo umano.
In un’epoca in cui le minacce globali sono ancora una realtà, la voce di Corso risuona con forza, ricordandoci il potere devastante e la fragile bellezza della nostra esistenza.
“Bomb” di Gregory Corso: la traduzione italiana del testo
Incalzatrice della storia Freno del tempo Tu Bomba
Giocattolo dell’universo Massima rapinatrice di cieli Non posso odiarti
Forse che l’odio il fulmine scaltro la mascella di un asino
La mazza nodosa di Un Milione di A.C. la clava il flagello l’ascia
Catapulta Da Vinci tomahawk Cochise acciarino Kidd pugnale Rathbone
Ah e la triste disperata pistola Verlaine Puskin Dillinger Bogart
E non ha S. Michele una spada infuocata S. Giorgio una lancia Davide una fionda
Bomba sei crudele come l’uomo ti fa e non sei più crudele del cancro
Ogni uomo ti odia preferirebbe morire in un incidente d’auto per un fulmine annegato
Cadendo dal tetto sulla sedia elettrica di infarto di vecchiaia di vecchiaia O Bomba
Preferirebbe morire di qualsiasi cosa piuttosto che per te Il dito della morte è indipendente
Non sta all’uomo che tu bum o no La Morte ha distrutto da un pezzo
il suo azzurro inflessibile Io ti canto Bomba Prodigalità della Morte Giubileo della Morte
Gemma dell’azzurro supremo della Morte Chi vola si schianterà al suolo la sua morte sarà diversa
da quella dello scalatore che cadrà Morire per un cobra non è morire per del maiale guastoSi può morire in una palude in mare e nella notte per l’uomo nero
Oh ci sono morti come le streghe d’Arco Agghiaccianti morti alla Boris Karloff
Morti insensibili come un aborto morti senza tristezza come vecchio dolore Bowery
Morti nell’abbandono come la Pena Capitale morti solenni come i senatori
E morti impensabili come Harpo Marx le ragazze sulla copertina di Vogue la mia
Proprio non so quanto sia terribile la MortePerBomba Posso solo immaginarlo
Eppure nessuna morte di cui io sappia ha un’anteprima così buffa Panoramo
una città la città New York che straripa a occhi desolati rifugio nel subway
Centinaia e centinaia Un precipitare di umanità Tacchi alti piegati
Capelli spinti indietro Giovani che dimenticano i pettini
Signore che non sanno cosa fare delle borse della spesaImpassibili distributori automatici di gomma Ma 3° rotaia pericolosa lo stesso
Ritz Brothers del Bronx sorpresi sul treno A
La sorridente réclame del Schenley sorriderà sempre
Morte Folletto Bomba Satiro Bombamorte
Tartarughe che esplodono sopra Istanbul
La zampa del giaguaro che balza
per affondare presto nella neve artica
Pinguini piombati contro la Sfinge
La cima dell’Empire State
sfrecciata in un campo di broccoli in Sicilia
Eiffel a forma di C nei Magnolia Gardens
S. Sofia atletica Bomba sportiva
I templi dell’antichità
finite le loro grandiose rovine
Elettroni Protoni Neutroni
che raccolgono capelli Esperidi
che percorrono il dolente golf dell’Arcadia
che raggiungono timonieri di marmo
che entrano nell’anfiteatro finale
con un senso di imnodia di tutte le Ilio
annunciando torce di cipressi
correndo con pennacchi e stendardi
e tuttavia conoscendo Omero con passo aggraziato
Ecco la squadra del Presente in visita
la squadra del Passato in casa
Lira e tuba insieme congiunte
Odi e wurstel soda oliva uva
galassia di gala usciere togato
e in alta uniforme O felici posti a sedere
Applausi e grida e fischi eterei
La presenza bilione del più grande pubblico
Il pandemonio di Zeus
Hermes che corre con Owens
La Palla lanciata da Buddha
Cristo che picchia la palla
Lutero che corre alla terza base
Morte planetaria Osanna Bomba
Fa sbocciare la rosa finale O Bomba di Primavera
Vieni con la tua veste di verde dinamite
libera dalla macchina l’occhio inviolato della Natura
Davanti a te. li Passato raggrinzito
dietro dl te il Futuro che ci saluta O Bomba
Rimbalza nell’erbosa aria da tromba
come la volpe nell’ultima tana
tuo campo l’universo tua siepe la terra
Salta Bomba rimbalza Bomba scherza a zig zag
Le stelle uno sciame d’api nella tua borsa tintinnante
Angeli attaccati ai tuoi piedi giubileo
ruote di pioggialuce sul tuo scanno
Sei attesa e guarda sei attesa
e i cieli sono con te
osanna Incalescente gloriosa liaison
BOMBA O strage antifonia fusione spacco BUM
Bomba fa l’infinito una Improvvisa fornace
distendi il. tuo Spazzare che abbracci moltitudini
avviati orribile agenda
Stelle del Carro pIaneti carnaio elementi di carcassa
Fa’ cadere l’universo salta ciucciante coi dito in bocca
sui suo da tanto da tanto morto Neanche
Dal tuo minuscolo peloso occhio spastico
espelli diluvi dl celestiali vampiri
Dal tuo grembo invocante
vomita turbini di grandi vermi
Squarcia Il tuo ventre o Bomba
dal tuo ventre fa’ sciamare saluti di avvoltolo
incalza col tuoi moncherini stellati dl iena
lungo il margine del Paradiso
Bomba O finale Pied Piper
sole e lucciola valzeggiano dietro la tua sorpresaDio abbandonato zimbello
Sono la Sua rada falso-narrata apocalisse
Lui non può sentire le un-bel-giorno
profanazioni del tuo flauto
Lui è rovesciato sordo nell’orecchio pustoloso del Silenziatore
il Suo Regno un’eternità di cera vergine
Trombe tappate non Lo annunciano
Angeli sigillati non Lo cantano
Un Dio senza tuoni Un Dio morto
Bomba il tuo BUM la Sua tomba,
Che io mi chini su un tavolo di scienza
astrologo che guazza in prosa di draghi
quasi esperto dl guerre bombe soprattutto bombe
Che io sia incapace di odiare ciò che è necessario amare
Che io non possa esistere in un mondo che consente
un bimbo abbandonato in un parco un uomo morto sulla sedia elettrica
Che io sia capace di ridere di tutte le cose
dl tutte quelle che so e quelle che non so per nascondere il mio dolore
Che dica di essere un poeta e perciò amo ogni uomo
sapendo che le mie parole sono la riconosciuta profezia di ogni uomo
e le mie non parole un non minore riconoscimento,
che io sia multiforme
uomo che Insegue le grandi bugie dell’oro
poeta che vaga tra ceneri luminose
come mi immagino
un sonno con denti di squalo un mangia-uomini di sogni
Allora non ho bisogno di esser davvero esperto di bombe
Per fortuna perché se le bombe ml sembrassero larve
non dubiterei che diventerebbero farfalle
C’è un inferno per le bombe
Sono laggiù Le vedo laggiù
Stan li e cantano canti
soprattutto canti tedeschi
e due lunghissimi canti americani
e vorrebbero che ci fossero altri canti
specialmente canti russi e cinesi
e qualche altro lunghissimo canto americano
Povera piccola Bomba che non sarai mal
un canto eschimese io ti amo
voglio mettere una caramella
nella tua bocca forcuta
Una parrucca di Goldilocks sulla tua zucca pelata
e farti saltellare con me come Hansel e Gretel
sullo schermo di Hollywood
O Bomba in cui tutte le cose belle
Morali e fisiche rientrano ansiose
fiocco di fata colto dal
più grande albero dell’universo
lembo di paradiso che dà
un sole alla montagna e al formicaio
Sto In piedi davanti alla tua fantastica porta gigliale
Ti porto rose Midgardian muschio d’Arcadia
Rinomati cosmetici delle ragazze del paradiso
Dammi il benvenuto non temere, la tua porta aperta
né il grigio ricordo del tuo freddo fantasma
nè i ruffiani del tuo tempo incerto
il loro crudele sciogliersi terreno
Oppenheimer è seduto
nella buia tasca di Luce
Fermi è disseccato nei Mozambico della Morte
Einstein la sua boccamito
una ghirlanda di patelle sulla testa di calamari lunari
Fammi entrare Bomba sorgi da quell’angolo da topo gravido
non temere le nazioni del mondo con le scope alzate
O Bomba ti amo
Voglio baciare il tuo clank mangiare il tuo bum
Sei un peana un acmé dl urli
un cappello lirico del Signor Tuono
fai risuonare le tue ginocchia di metalloBUM BUM BUM BUM BUM
BUM tu cieli e BUM tu soli
BUM BUM tu lune tu stelle BUM
notti tu BUM tu giorni tu BUM
BUM BUM tu venU tu nubi tu nembi
Fate BANG voi laghi voi Oceani BING
Barracuda BUM e coguari BUM
Ubanghi BANG orangutang
BING BANG BONG BUM ape orso scimmion
tu BANG tu BONG tu BING
la zanna la pinna la spanna
Si Si In mezzo a noi cadrà una bombaFiori balzeranno di gioia con le radici doloranti
Campi si inginocchieranno orgogliosi sotto gli halleluia del vento
Bombe-garofano sbocceranno Bombe-alce rizzeranno le orecchie
Ah molte bombe quel giorno intimidiranno gli uccelli in aspetto gentile
Eppure non basta dire che una bomba cadrà
sia pure sostenere che il fuoco celeste uscirà
Sappiate che la terra madonnerà in grembo la Bomba
che nel cuore degli uomini a venire altre bombe. nasceranno
bombe da magistratura avvolte in ermellino tutto bello
e si pianteranno sedute sui ringhiosi imperi della terra
feroci con baffi d’oro.(Traduzione di Fernanda Pivano)
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Bomb”: la poesia di Gregory Corso sulla bomba atomica nell’anniversario di Hiroshima
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