Brilla una stella. La storia di mio figlio
- Autore: Danielle Steel
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Straniera
Danielle Steel non ha certo bisogno di presentazioni: decine di best-seller, centinaia di milioni di copie vendute, due decine di trasposizioni cinematografiche delle sue pagine intrise di romanticismo. Eppure questo libro è differente, perché non parla di ricche donne innamorate, di playboy incalliti o di affari più o meno leciti. Questo libro parlerà d’amore, forse dell’amore più puro che potrà mai esistere: quello di una madre verso il proprio figlio.
In “Brilla una stella” (“His bright light”) Danielle Steel ci racconta della vita di suo figlio Nick Traina, il suo secondogenito, avuto circa una decina anni dopo la figlia Beatrix. Tutto è stato difficile sin dal momento del parto, un parto complicato e rischioso, tuttavia il bambino stava bene, anzi, era molto sveglio e intelligente. Era iperattivo, ne combinava sempre una, era la croce e delizia dei genitori e non si poteva non adorarlo, talmente spontaneo e bello che ogni marachella veniva perdonata con un sorriso.
Purtroppo queste non erano innocenti birichinate da bambino: dietro la genialità di Nicky si celava un malessere, un’enorme malattia che si annida dentro noi e ci fa compiere gesti, dire cose che all’apparenza potrebbero essere senza significato, del tutto illogiche. In realtà tutto portava a una diagnosi, una terribile diagnosi…
Sfortunatamente la sindrome maniaco-depressiva è difficile da diagnosticare. Se diagnosticata in tempo, a volte, può essere curata con terapie mirate. Purtroppo quando i segnali d’allarme vengono ignorati…
Nessun dottore ha mai dato importanza alle stranezze di Nick, soltanto sua madre ha avuto la prontezza e l’amore necessari per capire che qualcosa non andava. Era suo figlio, era parte di lei e sentiva nel cuore che lui aveva bisogno d’aiuto.
Con lei, tante persone che hanno adorato Nick: suo padre, la sorella maggiore Beatrix (Danielle e Beattie consideravano Nick il “loro” bambino”), Julie, una ragazza che ha preso da sempre a cuore il destino di Nick.
Purtroppo tanto amore e affetto non sono bastati a evitare la tragedia: una notte, una terribile notte, Nick andò in overdose (probabilmente morfina), decidendo di non risvegliarsi mai più.
Ho letto numerose storie su vicende reali, ma nessuna mi ha mai toccato il cuore come questa. Sarà una sensazione strana, ma alla fine del libro non ero triste per l’epilogo della vicenda, a questo punto sarebbe stato come le altre volte. Alla fine di tutto era come se avessi perduto un amico, è stata una sensazione strana e se queste parole hanno saputo comunicare qualcosa a me, sono sicuro che non lasceranno indifferenti nemmeno voi. Di solito, alla fine della recensione, consiglio di leggere il libro, di aggiungerlo alla vostra biblioteca. Questa volta vi dico di aprire il vostro cuore, udire le parole di Danielle e sorridere alla storia di Niki, alle sue doti geniali, al suo saper essere guascone. Non ve ne pentirete.
Brilla una stella. La storia di mio figlio
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Brilla una stella di Danielle Steel ( EdizioniSperling & Kupfer 2002 pag. 317) libro facile da leggere, difficile da “digerire”, impossibile da dimenticare. Danielle Steel ci racconta la vita di suo figlio Nick senza bugie, senza false giustificazioni, senza inutili sensi di vergogna. Per farlo si mette completamente a nudo. Il suo dolore non è sbandierato in lamenti e pianti, più che giustificabili, ma è vestito di dignità e quasi serena accettazione. A volte, la felicità che traspare nel descrivere i momenti belli vissuti con suo figlio, ti stravolge, fai fatica a comprendere e ti chiedi se tu ne saresti capace. Scorri velocemente il racconto con l’ansia di conquistare un “lieto fine” perché, anche se non espresso, il dolore per questa giovane vita messa a così dura prova e, tuttavia, tanto piena di luce ed esplosioni di gioia, ti si è già insinuato dentro l’animo. Lacrime mute bagnano il senso istintivo di estremo amore genitoriale che fa tremare per la sorte di qualsiasi figlio, anche non tuo.
Pagina dopo pagina ci si rende conto che, in fondo, poco conta il tempo che il destino ci permette di passare con chi si ama, importante è riuscire a passarlo nel miglior modo possibile senza sprecare neppure un attimo. Saranno poi i ricordi meravigliosi ad accarezzare la nostra mente e a lenire l’inevitabile dolore per la perdita, senza nessun rimpianto. Ha senso accanirsi a ricercare sempre il “lieto fine”?
Una gravidanza inattesa, un compagno troppo intento a lottare con i suoi demoni per aver voglia di fare il padre, una figlia piccola frutto di un matrimonio già fallito, situazione economica al limite della sopravvivenza ma, tuttavia, questo bambino deve aver spazio nella vita di Danielle, giovane scrittrice. Un parto difficile in cui tutto sembra complottare per rendere impossibile l’arrivo di questa nuova creatura ma, alla fine, Nickolas ce la fa ed è un bellissimo bambino. Da subito si dimostra speciale in tutto. Bambino eccezionale, adolescente unico. Mente brillante, audace nelle scelte di vita, con una carriera musicale strepitosa già da giovanissimo, con tanto amore da dare, pronto a scherzare e sempre un po’ più avanti di qualunque altro nell’applicare le sue innumerevoli doti qualitative. Certo, non sopportava nessuna imposizione, rifiutava qualunque disciplina scolastica, aveva degli improvvisi e ingiustificati scoppi d’ira, se contrariato poteva diventare violento … ma, in fondo, queste possono essere manifestazioni di un qualsiasi adolescente ribelle e, passato il momento critico, riappariva il Nick specialissimo di sempre.
Con il tempo, malgrado l’immenso amore che Danielle prova per questo figlio(nel frattempo ne ha avuti altri tre) comincia a rendersi conto che qualcosa non va. Per fortuna è arrivata la notorietà e il benessere economico le permette di contattare i migliori medici del Paese. Prove, esami, consulti specialistici non portano a nulla. Sembra incredibile ma per quasi diciassette anni le sue strenue e continue lotte non riescono ad illuminare qualche mente medica per portarla finalmente alla tremenda diagnosi finale: sindrome di psicosi maniaco depressiva chiamata comunemente “malattia bipolare”. Il suo cuore di mamma l’aveva già capito, non era stata né ascoltata, né compresa; ora è troppo tardi.
Cambia qualcosa nella loro difficilissima vita da vivere, costruire ed affrontare giorno per giorno? Assolutamente no. Con estremo coraggio mamma e figlio continuano con forza e amore a portare avanti a tutti i costi i sogni ed i progetti di Nickolas. I risultati, anche se piccoli per volta, ci sono, arride il successo alla Band “Link 80”. Ci sono anche le inevitabili cadute ma il sorriso non manca, gli aiuti di persone meravigliose neppure e ciò che avrebbe potuto diventare un lungo e tremendo incubo, si trasforma, invece, in un confortante ricordo di momenti speciali pieni di gioia e amore.
Qualcuno lo definirebbe un libro triste e doloroso ma non è così. L’inevitabile stretta al cuore si diluisce nella grande forza d’animo di tutti questi personaggi che ruotano attorno a quel ragazzo unico nel bene e nel male. L’empatia che si prova con questa mamma coraggiosa conquista anche il nostro cuore e ci fa capire molto della vita e apprezzare molto di più ciò che di bello e buono ognuno di noi certamente ha ricevuto in dono dal destino.
Alla fine, vince l’amore e le parole di mamma Danielle siano per noi la riflessione più bella da portare stampata nel nostro animo: “Mio figlio è stato un dono inestimabile, mi ha insegnato tutto quanto valeva la pena conoscere sulla vita e sull’amore. Che Dio lo benedica e lo protegga, e sorrida con lui, fino a quando ci incontreremo di nuovo.”
Sì, libro facile da leggere, difficile da “digerire”, impossibile da dimenticare … ma assolutamente da rendere “nostro”.