C’è del marcio in Occidente
- Autore: Piergiorgio Odifreddi
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2024
Sono pagine al pepe di Cayenna queste del matematico Piergiorgio Odifreddi.
C’è del marcio in Occidente, pubblicato da Raffaello Cortina Editori nel 2024, non ci gira intorno con le critiche agli Stati Uniti d’America che spadroneggiano nel mondo utilizzando spesso metodi violenti, l’arroganza e la presenza militare quasi ad ogni latitudine del globo terracqueo.
Polemica sparata ad alzo zero nei confronti dell’Occidente, con la sua ossessione di esportare e imporre da sempre ad altri i propri valori, attraverso il cristianesimo, il colonialismo, il militarismo, il capitalismo e l’idea di democrazia.
Le critiche rivangano il passato aggressivo attuato in politica estera dall’Europa in Africa, Asia, Sud America e Oceania, in particolare riguardo alle guerre coloniali, fatte di sterminii e orrori di ogni genere, mosse da Inghilterra, Francia, Spagna, Danimarca, Belgio e anche da noi italiani per acquisire nuovi territori e soprattutto materie prime.
Gli strali del professore però sono diretti soprattutto verso gli americani.
C’è da dire che Odifreddi conosce assai bene l’America: ci ha vissuto infatti una ventina d’anni, l’ha girata in lungo e in largo e, quando sottolinea le incoerenze e delle contraddizioni di questa terra, sa bene di che cosa tratta, senza raccontarla con spirito servile per magnificarne pregi e virtù.
Se pensiamo, ad esempio, che dal 1798 al 2023 gli Stati Uniti hanno effettuato la bellezza di 469 interventi e occupazioni militari in quasi tutto il mondo, in ben oltre 80 paesi, bisognerà allora ammettere che forse non è proprio il caso che il cosiddetto Occidente si senta migliore degli altri.
Europa e America, dunque, non avrebbero titolo dunque nel puntare l’indice sugli imperialismi di Russia e Cina.
Così come del resto ce n’è anche per la religione, in generale, attraverso cui sono state giustificate invasioni e commessi stermini e crimini di guerra.
Insomma, il matematico "impenitente" scuote i pregiudizi e le sicurezze del politicamente corretto. Lo fa in modo battagliero, pungolante, scorrevole, da farsi leggere non per decidere se stare in curva nord o in curva sud, bensì soltanto per riflettere e riconsiderare certe verità date per scontate, osservando e valutando la complessità della storia politica internazionale con le sue contraddizioni, incoerenze e nefandezze da differenti prospettive.
Che si sia d’accordo o no, ascoltare o leggere il professore è sempre interessante.
C'è del marcio in Occidente
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