Caligola. Amato, odiato, tradito: la storia mai raccontata del terzo imperatore
- Autore: Silvia Stucchi
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Giunti
- Anno di pubblicazione: 2024
Gaio Giulio Cesare Augusto Germanico fu il terzo imperatore a Roma della dinastia giulio-claudia per meno di quattro anni, nel I secolo, dal 37 al 41 dopo Cristo. Lo chiamavano Caligola, nome che appare anche nel titolo del libro Caligola. Amato, odiato, tradito: la storia mai raccontata del terzo imperatore di Silvia Stucchi pubblicato nel 2024 da Giunti Editore, nella collana "Storia e Storie".
Per quanto fedele alle conoscenze storiografiche, è comunque un romanzo quello della docente lombarda, attratta dalla damnatio memoriae comminata dai posteri al giovane figlio di Germanico e Agrippina Maggiore, complice la carenza di fonti dei contemporanei e la frammentarietà dei testi di Svetonio, che ne hanno eternato la fama di despota folle. La rarefazione delle notizie su Caligola si deve peraltro alla perdita degli Annali di Tacito. Non sono pervenuti quelli dal 7 al 10, relativi al periodo dell’imperatore regnante tra Tiberio e Claudio. È stato il “pazzo sanguinario” che ricorre nell’immaginario collettivo? Preferiamo attenerci al ritratto ponderato dell’autrice, ritenendolo probabilmente più eccentrico e stravagante che dissennato e crudele, come viene abitualmente considerato.
Nel prepararsi all’ennesima cerimonia pubblica, nove giorni prima delle calende di febbraio dell’anno 794 dalla fondazione di Roma (24 gennaio del 41 d.C.), Caligola si pone sul capo la corona d’alloro, con gesti lenti. Il secondo successore dell’imperatore Augusto ha tutto il tempo di prepararsi: la giornata dei Ludi Palatini potrà cominciare solo al suo arrivo. Domina l’orbis terrarum, il mondo intero di allora.
Non sa che non rivedrà più la moglie Cesonia e la piccola Drusilla e che si sta avviando inconsapevolmente verso la morte. È un uomo giovane, dimostra più dei suoi ventotto anni nel viso segnato. Di alta statura, ha il volto pallido, gli occhi incavati, la fronte ampia e accigliata. La struttura fisica mostra difetti evidenti: il collo sembra gracilissimo, quasi inadeguato a reggere il capo. Ancora più fragili le gambe. Che differenza col padre, bello, statuario, ieratico.
Le fonti antiche sul principato di Caligola sono essenzialmente tre: il coevo Filone Alessandrino, Svetonio (fine I secolo, inizio del II) e Cassio Dione (II-III secolo). Si distinguono per l’insufficienza dei riferimenti e per l’ostilità ed estrema parzialità degli autori, in particolare Svetonio. Le biografie imperiali di quest’ultimo autore vanno lette con spirito critico, è un fenomenale raccoglitore di aneddoti di agevole presa sui lettori, ma la sua tecnica non segue l’ordine cronologico degli eventi, “il racconto procede per species”, si frammenta in una serie di sezioni sparse: le imprese politiche, militari, le passioni private e così via. Di conseguenza, è facile farsi un’idea deformata del personaggio, perchè gli aneddoti decontestualizzati assumono un peso e una valenza assai differenti. Tanto penalizza a maggior ragione Caligola, che sconta l’ulteriore handicap di un impero molto più breve degli altri. Così, nella sensibilità comune è diventato il tiranno squilibrato e spietato, che nei poco più di milletrecento giorni di principato si proclamò Giove e pensò di nominare senatore il suo cavallo.
Invece dell’itinerario becero tramandato, però, la sua vita resta un mistero, valorizzato da Stucchi nel suo romanzo storico - ripetiamo - ben documentato come il precedente Nerone. Verità e vita dell’imperatore più calunniato della storia (Giunti 2022). C’è evidentemente una componente d’invenzione, per dare voce al racconto delle fonti molto scarno, “oltre che parziale e ostile". Tanto vale soprattutto per i dialoghi - ricreati dall’autrice, ma verosimili - e per la prima gioventù di Caligola, all’ombra paterna di un Germanico amato da tutta Roma, poi sotto l’ala di mamma Agrippina, orgogliosissima sebbene destinata a una fine dolorosa e precoce.
Silvia Stucchi spiega di aver voluto presentare la figura di un giovane orfano cresciuto nel mito paterno, i cui cari vennero sterminati e nella cui formazione ebbe un ruolo fondamentale la componente famigliare femminile: la bisnonna Livia (temibile moglie di Augusto) e la nonna Antonia Minore, oltre alla madre. Un’intensa appendice storica è dedicata alle Navi di Nemi, due battelli imperiali dell’età di Caligola che un’antica leggenda voleva sul fondo del lago vulcanico di Nemi, trenta chilometri a sud di Roma, sui Colli Albani. In epoca romana vi sorgeva il veneratissimo Tempio di Diana Aricina. Individuate secoli fa, vennero recuperate con una campagna archeologica tra il 1928 e il 1932, fornendo contributi preziosi alla conoscenza della tecnica navale romana. “Un tesoro finito in cenere”, precisa Stucchi: a fine maggio 1944, un incendio distrusse gran parte della coppia di eccezionali reperti, durante l’occupazione tedesca. Nelle pagine del romanzo si legge tutto sul passato remoto delle Navi, su quello bellico e sul presente delle navi del lago.
L’autrice, bergamasca e laureata in lettere classiche con dottorato di ricerca in Filologia latina, insegna latino nei licei e lingua e letteratura latina nella facoltà di lettere e filosofia dell’Università Cattolica di Milano, nei corsi di laurea in lettere moderne e di scienze dei beni culturali. Ha pubblicato saggi su Petronio e sulla sua fortuna e ricezione nei secoli XVII e XX, sul Seneca tragico, su Lucano, Ovidio, Cassio Emina e sulla tematica consolatoria nel mondo antico. Ha tradotto Apuleio, Seneca e Plauto. È autrice di volumi quale Come il latino ci salva la vita del 2020 e anche di contributi sulla cucina nell’antica Roma. Giornalista pubblicista, scrive per varie testate cartacee e online.
Caligola. Amato, odiato, tradito: la storia mai raccontata del terzo imperatore
Amazon.it: 16,05 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Caligola. Amato, odiato, tradito: la storia mai raccontata del terzo imperatore
Lascia il tuo commento