Carthago di Franco Forte

236 a. C. Carteia, Iberia inferiore. Uno statuario uomo cartaginese intima al figlio undicenne di finire un legionario romano ferito gravemente ma che minaccia di uccidere una bambina che tiene minacciosamente stretta a sé. Il ragazzo inizia a capire la forza e la determinazione non comune di Roma e dei suoi soldati, comprende che qualcosa di straordinario li spinge e una volontà non comune li indirizza anche in punto di morte. Con grande astuzia il bambino riesce ad uccidere il veterano di Roma e a salvare la piccola. Il nome del ragazzo è Annibale. Rivedrà ancora la bambina?

Un grande romanzo storico edito da Mondadori e scritto da Franco Forte, autore, tra gli altri, de “I bastioni del coraggio” e de “Il segno dell’untore”. Giornalista, traduttore, sceneggiatore e scrittore, Franco Forte ci propone un romanzo epico che caratterizza due personaggi emblematici dell’intera storia dell’umanità. Annibale, un condottiero impareggiabile, un guerriero ineguagliabile, uno stratega sopraffino ed intelligente, un uomo che visse per la gloria sua, della sua nobile famiglia, i Barca, e della sua potentissima nazione, Cartagine. Un uomo che può essere accostato ad Alessandro, Cesare e Gengis Khan. Dall’altra parte Publio Cornelio Scipione, comandante intelligente, politico di grandi vedute, l’uomo che seppe sconfiggere un avversario formidabile. Un uomo che prese Roma e le sue tradizioni sulle proprie spalle e la traghettò alla vittoria, un uomo che visse per quegli ideali che resero Roma invincibile malgrado fosse osteggiato in ogni modo dal potere centrale corrotto ed egoista, un uomo che visse per la gloria di Roma. Il destino accomunò questi due guerrieri per tutta la vita, fino alla morte, il fato li fece combattere in una guerra che mise di fronte due civiltà leggendarie: la seconda guerra punica dal 218 a C.

L’odio del giovane Annibale per i romani che hanno notevolmente intaccato il potere incontrastato di Cartagine sul bacino del mediterraneo, l’incredibile e mitica avventura della traversata delle Alpi a cavallo di elefanti sconosciuti alle popolazioni romane, le grandi battaglie, le tattiche e le strategie. Ed ancora gli intrighi politici che accomunarono ancora i due uomini, entrambi ostacolati in patria come un vero e proprio scherzo del destino. La fine silenziosa e solitaria di entrambi.

Il contorno è affascinante: due civiltà diverse, le nobili famiglie dei due protagonisti, i paesaggi che vanno dal deserto africano al limpido mediterraneo, dalla brulla Iberia, alla florida Roma, dagli innevati valichi alpini alla assolata Cannae. Con uno stile scorrevole, l’autore ci presenta uno spaccato di storia senza mai appesantire il racconto evidenziando i sentimenti di personaggi raramente descritti sui libri di storia come Emilia, moglie di Scipione o di Himilce, moglie di Annibale o i fratelli del cartaginese od ancora di Versilio, schiavo romano. L’eternità della vicenda e la misticità della stessa traspaiono da ogni pagina e rendono il volume un’icona di quel periodo impresso indelebilmente nella nostra storia tanto che verità e leggenda si fondono come sempre accade davanti a fatti straordinari difficilmente spiegabili e comprensibili.