Casanova a Trieste e Gorizia (1772-1773)
- Autore: Alessandro Marzo Magno, Federico Vidic
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2021
Casanova a Trieste e Gorizia (Biblioteca dell’immagine, 2021) di Alessandro Marzo Magno e Federico Vidic ci narra un periodo poco noto della vita del celebre libertino.
A fine ottobre 1772 Casanova sbarca a Trieste, importante città e porto dell’Impero asburgico. Con sé porta due cose: una bozza della storia della Polonia, che vorrebbe sottoporre a un editore, e la speranza di poter tornare a Venezia, città dalla quale era stato bandito nel 1756.
Ben presto si accorge che la città sta vivendo un periodo felice sotto ogni aspetto, perché il porto franco istituito dall’imperatore Carlo VI nel 1719, l’ha trasformata in un emporio dove si intrecciano prodotti, manifatture, commerci e popolazioni diverse. E di questo cambiamento scrive in una relazione inviata agli Inquisitori di Stato nella quale sostiene che il porto triestino non sarebbe mai stato in grado di fare concorrenza a quello veneziano. Un’affermazione senza dubbio poco avveduta, ma non si deve escludere che Casanova con tale attestazione volesse compiacere le autorità veneziane.
A Trieste, Casanova frequenta le famiglie più in vista della città, si improvvisa pure regista teatrale e s’innamora inutilmente della contessa Luisa Lantieri, figlia maggiore del già nominato governatore Wagensperg, nonché moglie di Federico Lantieri Puriatico, una fanciulla che appartiene a una classe sociale superiore alla sua (e forse lui, prossimo ai cinquanta, comincia a essere troppo grande per simili conquiste). Si consola con le cameriere: la bella Lenzica, slovena, cacciata dalla casa del conte Strassoldo perché non voleva seguirlo a Vienna e una donna africana, schiava domestica nella casa triestina della contessa di Burghausen, meravigliata che le piacessero donne bianche come il diavolo.
Ma Trieste non è l’unica scoperta che il celebre veneziano compie. Alla ricerca di alloggio, viveri e donne, giunge a Gorizia, città dove:
Un forestiero poteva vivere con grande, libertà godendo di tutti i piaceri di una società molto gradevole. Per male che andasse non avevo a temere l’indigenza in una città che presenta mille risorse a molta gente che altrove sarebbe ridotta a mendicare.
Quando nel settembre 1773 Giacomo Casanova giunge nella città friulana, su invito del Conte Luigi Torriano, Gorizia che sta vivendo una fase di grande espansione economica e sta assumendo una fisionomia cosmopolita. Purtroppo, il Conte ha comportamenti tutt’altro che nobili: picchia i contadini, offende il prete e con il suo ospite si rivela tirchio: gli mette a disposizione una stanza modestamente arredata e come non bastasse lo lascia solo, un’offesa molto grave per l’epoca.
Giacomo rivolge le sue attenzioni a Sgualda, una vedovella “quantunque ardentissima all’occasione, era dolce e sottomessa, ciò che non è comune fra le contadine del Friuli”. Ma la giovane vedova si concede anche al Conte che, ingelosito da un simile comportamento, quando la vede uscire dalla stanza del veneziano, la picchia.
Casanova interviene dunque a difesa della donna, viene alle mani con il Torriano e i due finiscono per sfidarsi a duello. Ma il Conte evita il confronto e Giacomo decide, dopo esser stato ospite del conte Francesco Carlo Coronini, di rientrare a Trieste, città che lascerà nel settembre 1774 per fare finalmente ritorno nella sua amata Venezia.
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