Cavalieri d’Umiltà di Maurizio Maltese

"Cavalieri d’umiltà" (Carabà Editore, 2013) è il primo e unico romanzo che ritragga con forte realismo e oggettiva conoscenza dei contesti la parabola di un giovane “d’umiltà”.
E’ tramite la sua iniziazione che il lettore ha accesso alle norme, ai rituali, ai giochi di potere di una società tanto antica quanto poco conosciuta, se non nelle forme in cui si è trasformata, tralignando le originarie premesse.

In un’unica avvincente storia l’autore riunisce le esperienze di un discepolo che attraversa gli anni difficili della contestazione e che si trova invischiato in vicende al di là di ogni immaginazione: il lettore conosce così i brividi del rischio, del pericolo, della segretezza e dell’inconoscibilità in cui agiscono le “società d’onore”.
La narrazione procede in un’alternanza di presente e passato, di vissuto e memoria ripescando e riportando alla luce stralci di vita di un Meridione ancora attuale e vivo, popolato di ancestrali rituali, di personaggi dal sapore forte e ambiguo, di scene da persone di fegato.

Il lettore scopre in modo entusiasmante e inaspettato quanto non è mai stato detto e che pertanto pochi conoscono, - le origini storiche della camorra- dalle esperienze del giovane Gianni, che dopo una vita da ragazzo tranquillo si ritrova in una violenta America del Sud, quindi nella Milano contestataria degli anni Settanta, infine nel Nord America armato fino ai denti.
Quelle esperienze, così forti da entusiasmare anche il lettore più distratto, permettono di immergerci in un mondo di cui solo lontanamente abbiamo sentito parlare.

Meritano un richiamo anche i personaggi femminili del romanzo: sono donne tenaci, capaci di imporre se stesse, di combattere, di farsi strada anche se in un’epoca storica ancora lontana dalla tanto bramata parità dei sessi.
Senza tralasciarne la sensualità, il fascino, la capacità di attrarre e sedurre, l’autore fa di loro il perno delle vicende più decisive dell’apprendistato di Gianni.