Chi ha mai sentito russare una banana? L’amicizia improbabile e divertente fra un ragazzino e una banana in una piantagione del Congo di Paul Bakolo Ngoi

"Credi davvero di essere il primo essere umano che parla con una banana?
Questa non può essere la prima volta che una banana parla con un essere umano. Ma se non si è mai sentito una cosa del genere, vuol dire che a tutti a quelli a cui è capitato, hanno preferito stare zitti."

Chi ha mai sentito russare una banana? è un racconto di un’amicizia tra Furmi e Justine. Furmi (dal francese fourmie: formica) è un ragazzo di 12 anni che abita con la madre nella pianura di Kinkole a est di Kinshasa, capitale del Congo; a casa sono solo loro due, dopo che i cinque fratelli hanno lasciato la casa in cerca di fortuna. Ragazzo sveglio e curioso, andrebbe volentieri a scuola, ma gli insegnanti sono in sciopero già da tempo e la scuola è chiusa; robusto e volonteroso, non è rimasto con le mani in mano, ma si è fatto assumere come tuttofare in una piantagione di banane. Lì incontra Justine:

"Per ogni tipo di banana ha trovato un nome, che tutti i lavoratori della piantagione hanno finito per adottare: chiama elisée quelle lunghe e verdi, che ci mettono più tempo delle altre a maturare; quelle lunghe e subito gialle, invece, le ha soprannominate pelagie: sembrano richiedere una cura particolare; alle banane piccole e verdi ha dato il nome di madelaine e sono quelle che non vanno mangiate crude ma bollite; e infine, quelle piccole e gialle le ha chiamate justine: vanno colte soltanto quando sono ben mature."

Justine è una banana parlante che lo inizia alla conoscenza della natura e, in particolare, alla capacità di sentirne le voci, in tutte le sue forme: dapprima le banane, via via fino agli animali grandi e piccoli.
Con Justine Furmi ha un rapporto speciale, che lo farà crescere fino a quando sarà possibile perché "la Natura fa il proprio corso, nonostante gli interventi dell’uomo", sempre.

Paul Bakolo Ngoi è nato a Mbandaka (Repubblica Democratica del Congo, ex Zaire), nel 1962. Figlio di un ex diplomatico e di una sarta, si è avvicinato alla scrittura grazie al nonno paterno, scrittore cantastorie griot dei villaggi della foresta equatoriale, di cui porta il nome. La sua specializzazione letteraria è soprattutto quella della narrativa, ma è anche giornalista freelance e culturalmente attivo. Vive in provincia di Pavia dal 1982 e lavora come responsabile presso l’assessorato alla Cultura e Turismo del comune di Pavia. Scrive sin da ragazzo ed è pluripremiato autore di diversi racconti; in particolare, si occupa della letteratura per ragazzi, in cui cerca di offrire elementi della cultura africana, raccontando quell’Africa nera tradizionale tinta di modernità.

I suoi racconti trovano ispirazione nella tradizione orale della sua tribù e sono tipicamente a fondo animista, incentrati fortemente sulla natura, in cui gli uomini sono invitati a riconoscersi come elementi integranti, ma, per riscoprirlo, è necessario un rito iniziatico come quello che viene descritto in questo racconto. Non secondo, è lo sforzo dello scrittore di favorire l’integrazione culturale di cui rende conto, arricchendo il racconto in italiano con espressioni e termini francesi e in lingala.