Chiaroscuri d’amore
- Autore: Stefano Ravaglia
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2017
Amore. La base di tutto, l’inizio e la fine di tutto, l’essenza di tutto. Non c’è praticamente azione della nostra vita quotidiana che possa prescindere dall’amore, o dalla mancanza di esso. E non si parla, quantomeno non solo, di sesso, ma di amore in senso lato, il cui oggetto non necessariamente è un partner, e non necessariamente è una persona, ma sicuramene un elemento importantissimo della nostra vita. L’amore è lo stimolo che ci spinge a vivere la nostra vita, e a proseguire nonostante tutto. E l’amore non ha un solo colore, ma ne assume molti, e tutti diversi fra di loro: sono i chiaroscuri del titolo, alternanze di luci e ombre che ci scaraventano a terra o nel cielo.
Questo, in sintesi, il tema che Stefano Ravaglia affronta in “Chiaroscuri d’amore”, questa raccolta di racconti, giunta a un anno di distanza dal suo “Il pallone con i pentagoni”, nel quale raccontava quello che è comunque un altro tipo di amore: quello per il calcio.
Stavolta si tratta di dodici storie, alcune brevissime, altre più lunghe, che descrivono semplici frammenti di vita quotidiana; a volte, con l’aggiunta di una dose di fantasia, perfino di leggera irrealtà, che rende la narrazione più avvincente senza per questo entrare in ambiti fantascientifici. Sono racconti perfettamente plausibili, situazioni che ciascuno di noi potrebbe trovarsi a sperimentare senza neppure farci particolarmente caso: è la penna dello scrittore che sa fare di un momento come tanti altri un racconto degno di essere letto con interesse.
La penna di Stefano Ravaglia è leggera, colloquiale, priva di fronzoli, ma, allo stesso tempo, precisa, sottile come un pennello nel descrivere la poesia della vita di tutti i giorni, i diversi stati d’animo delle persone comuni, lo stupore dei sentimenti più normali, con le loro gioie e i loro dolori.
La raccolta si apre proprio con il più diffuso, quello che ciascuno di noi ha provato almeno una volta: il rimpianto.
“Avrei potuto”
riflette l’ex studente, pensando alla compagna di scuola: ed ecco che quel nastro che lei portava fra i capelli diventa il simbolo del non detto, del non fatto, del non espresso. Nel brevissimo Cinquecento parole viene descritta, invece, una separazione: lei assicura che tornerà, ma sarà vero? Dalla tristezza e dalla malinconia si passa all’euforia di un nuovo incontro in Gaia, dove il finale piuttosto inverosimile viene stemperato dalla tranquilla sicurezza della protagonista, che riesce a farlo apparire perfettamente sensato agli occhi del lettore.
Ma, come già detto, non solo di amore per il partner si tratta: c’è quello per la famiglia in La neve a Natale, quello per i figli in Orizzonti, quello per il proprio lavoro e per la cultura in Davanti al camino. Non sempre l’amore è positivo: a volte si entra nel tunnel dell’idealizzazione, come la protagonista de L’uomo misterioso. A volte ci si autodistrugge, come la Wanda di Tante e nessuna. A volte l’amore è stanchezza e voglia di trasgressione, come in Giovedì sera. Altre volte è sospetto che rimbalza sull’indifferenza, come in Destini. È nostalgia del passato come in Profumo di marmellata, è confusione e sogno come in Donna mannara.
Mille emozioni positive e negative, mille tessere di un mosaico che si riuniscono e si incastrano nella storia di tutti noi. Per questo, in questi racconti così semplici, ma anche così pieni di attenzione e introspezione, ciascuno potrà specchiarsi e riconoscersi, traendo da essi un nuovo spunto per riflettere sulla propria vita.
Chiaroscuri d'amore
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