Chiedi alla polvere
- Autore: John Fante
- Categoria: Narrativa Straniera
"Chiedi alla polvere", riscoperto in Italia alla fine degli anni Ottanta, è uno dei capolavori di John Fante, forse il migliore.
L’autore - Nato a Denver nel 1901, per qualche strano vezzo John Fante spesso dichiara di essere nato nel 1911. Il padre, Nick Fante, italiano di nascita, si trasferisce in America all’inizio del 1901 dove vive con sua moglie Mary Capoluogo, anche lei Italiana di origine, anche se nata a Chicago.
Non si può dire che come padre fosse un esempio da seguire.
Giocatore impertinente, alcolista e uomo violento che finisce per abbandonare la famiglia per andare via con un’ altra donna.
"Chiedi alla polvere" racconta di Arturo Bandini, scrittore italoamericano trasferitosi dal Colorado in California per fare lo scrittore.
Arturo fa lo scrittore non per passione o per esprimere il suo essere, ma per fare denaro e dimostrare di essere un grand’uomo.
Alcuni racconti che riesce a far pubblicare gli permettono di ricevere qualche piccola somma di denaro che spende con la convinzione di essere ricco.
Questo ovviamente lo porta molto spesso a non riuscire a mangiare o pagare l’affitto della stanza d’hotel in cui vive con la sua macchina da scrivere.
Cerca di vivere nonostante il disagio che prova per il fatto di essere cattolico.
Sente spesso di dover pregare o confessarsi per i suoi peccati e va in chiesa per chiedere perdono a Dio.
Il libro racconta anche del grande amore che prova per Camilla, una ragazza Ispanoamericana conosciuta in un bar dove fa la cameriera.
Arturo, che non è mai stato innamorato e di fatto non conosce le donne, incontra una serie di difficoltà con Camilla, molto difficili da superare.
L’irresponsabilità di Arturo rende il romanzo divertente, appassionante e romantico.
John Fante riesce a raccontare esattamente i miscugli tra le diverse nazionalità presenti nel libro e anche il modo in cui ognuna di loro si approccia con il mondo.
Chiedi alla polvere
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Questa è la storia di Arturo Bandini, giovane squattrinato e sognatore che vuole fare lo scrittore e di Camilla Lopez, una cameriera messicana di cui Arturo s’innamora perdutamente senza esser però corrisposto. Detta cosi sembrerebbe la storia più antica, banale e insulsa del mondo ma non se a narrarla c’è la penna abile e maestosa di Fante che narra della realtà più autentica e dei sentimenti più sinceri senza filtri né fronzoli. Ci sono opere che seppur pubblicate in epoche lontane e remote, conservano praticamente intatta tutta la loro bellezza e la loro grandezza e tutte le volte che se ne parla, esse come per magia, sembrano acquistare maggior valore e spessore lirico. Ecco quello che mi capita puntualmente tutte le volte che mi cimento nell’ennesima nuova opera di questo grandissimo autore… Le trame perfette e senza sbavature, i personaggi rocamboleschi a cui ti affezioni immediatamente senza ma e senza se, il linguaggio lineare e semplice che racconta di una realtà spesso troppo vera e troppo cruda per essere accettata. Ogni volta che leggi le opere di Fante, ti rendi conto che ognuna di loro è una piccola perla e viene spontaneo chiederti dove sia il trucco o l’inganno, ma poi ti accorgi che forse proprio quello è il gran segreto di quella scrittura geniale, dannatamente bella e inarrivabile.